Riapre le sue porte al pubblico e ai turisti, dopo anni di restauri, uno degli elementi architettonici più emblematici della cittadina pugliese, il Castello Svevo. “Il gigante buono e silenzioso che vigila sulla città”, come ama definirlo il primo cittadino Antonio Decaro, si presenta in pieno recupero per dare slancio all’attrattiva del turismo culturale di alta fascia. I lavori di restauro, finanziati con il Programma Operativo Interregionale Poin, hanno interessato il Castello e il complesso monumentale di Santa Chiara per un totale di 8 milioni di euro.
Al Castello Svevo di Bari sono stati effettuati lavori di restauro architettonico delle sale, l’adeguamento funzionale degli impianti, l’allestimento museografico degli ambienti interni. Al Complesso monumentale di Santa Chiara sono stati eseguiti lavori di restauro architettonico, di consolidamento strutturale, oltre che il successivo adeguamento funzionale e impiantistico per il trasferimento degli uffici della Soprintendenza archeologica presso la struttura.
Alla cerimonia di apertura ha preso parte il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo On. Dario Franceschini, che ha sottolineato l’importanza dell’intervento di recupero del Castello. Ai giornalisti ha così commentato: “Oggi è una gran bella giornata. La restituzione al suo antico splendore del Castello ha un duplice significato: non solo la scelta, dopo tanti anni di tagli, di investire nella tutela del patrimonio culturale. L’investimento sui beni culturali, che vede insieme Comune, Regione e Stato, sta dentro i grandi numeri di quest’estate. Avete visto che grande crescita ha registrato il turismo interno e internazionale. Noi abbiamo l’esigenza assoluta di moltiplicare gli attrattori del turismo internazionale. Non ci può essere una concentrazione ai limiti del sovraffollamento solo nelle grandi città d’arte come Firenze, Venezia, Roma. Ci sono città stupende, con un patrimonio artistico di tipo archeologico enorme come Bari, che possono diventare e diventeranno mete di attrattività internazionale per un turismo colto, intelligente, che cerca in Italia l’eccellenza. Quindi gli investimenti come questo vanno in tale direzione”. Il Ministro ha posto poi l’attenzione sul fenomeno del turismo che interessa quei Paesi che, fino a qualche tempo fa, non avevano turismo in uscita, come la Cina: “Il piano strategico del turismo approvato insieme ai comuni, le regioni, i privati e le categorie interessate prevede due pilastri: uno è il museo diffuso, in grado di moltiplicare gli attrattori internazionali, il secondo è il turismo sostenibile, cioè non di nicchia ma di livello elevato, rispettoso del nostro patrimonio artistico”. Il Ministro ha poi confermato l’impegno ad aggiornare una pianta organica che consenta alla struttura un’apertura pressoché permanente: “abbiamo ascoltato le perplessità dei sindacati per il personale attualmente presente circa i carichi di lavoro; a tal proposito, siamo riusciti a sbloccare le assunzioni in un settore che vede tagli in tutta Italia. Entro fine anno saranno impiegate 800 unità tra storici d’arte, archeologi, architetti. Spero di portare il numero di assunzioni a 1000 unità con la prossima Legge di stabilità, laddove una crescente turnazione richiederà rinforzi nelle mansioni di guardiania”.
Un accorato discorso celebrativo del sindaco Antonio Decaro ha sottolineato la necessità e la voglia delle istituzioni di riappropriarsi dell’enorme patrimonio artistico della città capoluogo di regione. “Da qui – ha ricordato Decaro – sono passati tanti popoli: normanni, svevi, angioini, aragonesi e la Regina Bona Sforza. Oggi riapre il Castello con i suoi tesori, a rappresentare un pezzo dell’offerta culturale della città. Giorni fa abbiamo riaperto l’Auditorium (dopo 26 anni ndr) grazie al finanziamento del Ministero e della Regione. Altri beni culturali saranno recuperati: apriremo la parte superiore del museo di Santa Scolastica, il teatro Margherita e il mercato del pesce, che costituiranno il polo dell’arte contemporanea.”
La spinta alla ricerca di attrattori di un turismo di target culturale, come auspicato dal Ministro Franceschini, traspare dalle iniziative che l’amministrazione barese ha intrapreso sulla spinta dei dati di incremento del turismo interno e internazionale durante l’estate appena trascorsa. Una serie di eventi e manifestazioni che hanno come comune denominatore il recupero di strutture e ambienti dismessi così da renderli fruibili anche solo come elemento decorativo dell’arredo urbano. Singolare, per esempio, è l’accordo siglato tra il Sindaco di Bari e il Sindaco di Barletta per il recupero e l’abbellimento, ad opera dell’Accademia di Belle Arti, dei Silos Granari dell’imprenditore Casillo. La nota azienda ha preso in carico l’impegno e l’onere dei lavori di valorizzazione dei silos nelle aree portuali delle due città baresi. Si è sottolineato, durante la conferenza stampa, come un elemento attrattivo per chi viene dal mare – quindi per migliaia di croceristi – possa diventare emblema e simbolo identitario della città. Anche il recupero artistico dei dissuasori del traffico, altra iniziativa dell’Accademia, va in questa direzione. Rendere più gradevole un elemento che nasce per contrastare episodi di terrorismo, di per sé angosciante, serve proprio ad allentare tensioni e a rassicurare la cittadinanza. Sempre a favore dello sviluppo culturale, provvidenziale è stato il saluto di commiato ai giornalisti del Ministro Franceschini, il quale ha rivolto un augurio molto significativo per la città riferendosi alla necessità di colmare la “forbice” che vede tutte le fiere del libro al nord e nessun evento settoriale nel capoluogo pugliese. “Bisogna attivare la curiosità e l’educazione alla lettura, perché la lettura fa bene” ha detto Franceschini. Per noi è una promessa, Sig. Ministro… ci auguriamo di ospitarLa a Bari prossimamente in qualità di scrittore per la presentazione del suo prossimo libro.