La variabile “GDP/unit of energy use” (Prodotto Interno Lordo per unità di energia utilizzata) misura l’efficienza economica dell’uso dell’energia di un paese o di una regione. In altre parole, rappresenta il valore economico generato per ogni unità di energia consumata. Questa metrica viene calcolata come il rapporto tra il Prodotto Interno Lordo (GDP) e il consumo totale di energia. La formula per calcolare il “GDP/unit of energy use” è: GDP per unit of energy use = GDP / Consumo di energia. Dove: GDP (Prodotto Interno Lordo) è il valore totale di tutti i beni e servizi finali prodotti all’interno di un paese in un dato periodo di tempo, solitamente espresso in dollari statunitensi o in altra valuta locale; Consumo di energia è la quantità totale di energia utilizzata, espressa in unità di energia come Joule, Terajoule, o equivalenti in tonnellate di petrolio (toe). Questo indicatore è utile per valutare quanto efficacemente un’economia utilizza l’energia per produrre valore economico. Un valore più alto di “GDP/unit of energy use” indica una maggiore efficienza energetica, poiché più valore economico viene prodotto per ogni unità di energia consumata.
Il PIL per Energia Utilizzata a Livello Globale nel 2022. Nel 2022, l’indice “GDP per unit of energy use” ha mostrato una significativa variazione tra i paesi del mondo, riflettendo le diverse efficienze economiche nell’utilizzo dell’energia. Al vertice della classifica si trova l’Irlanda con un impressionante valore di 100, seguita da vicino da Hong Kong SAR, Cina con un valore di 99,9. Questi paesi hanno dimostrato una straordinaria capacità di generare valore economico per ogni unità di energia consumata, posizionandosi nettamente al di sopra della media globale. Questo risultato può essere attribuito a una combinazione di tecnologie avanzate, infrastrutture efficienti e un’economia basata su settori ad alta intensità di conoscenza e a basso consumo energetico. In netto contrasto, paesi come lo Yemen (86,4), Malta (83,5), e la Svizzera (73,7) mostrano valori elevati, sebbene non comparabili ai leader della classifica. La Svizzera, per esempio, nonostante la sua elevata efficienza energetica e le politiche ambientali progressive, si trova a un livello inferiore rispetto all’Irlanda e a Hong Kong, ma rimane comunque tra i primi paesi al mondo. Questo evidenzia come anche economie avanzate possano variare significativamente nelle loro efficienze energetiche. Interessante è il caso di paesi come Panama (72,2) e Sri Lanka (67,8) che, nonostante economie meno sviluppate rispetto ai leader della classifica, riescono a ottenere alti valori di GDP per unità di energia utilizzata. Questo suggerisce che anche in contesti di risorse limitate, una gestione oculata delle risorse energetiche può portare a notevoli efficienze. In questi casi, l’adozione di pratiche sostenibili e l’investimento in energie rinnovabili possono aver giocato un ruolo chiave. Altri paesi europei come la Danimarca (57,3), il Regno Unito (48,5), e la Germania (39,8) mostrano una forte performance in termini di efficienza energetica, riflettendo politiche energetiche avanzate e una lunga storia di investimenti in tecnologie pulite e rinnovabili. Tuttavia, è interessante notare che paesi come l’Italia (43,5) e la Spagna (41,2) si trovano più in basso nella classifica, indicando che vi è ancora margine di miglioramento anche tra le economie avanzate dell’Europa meridionale. Nel contesto dell’America Latina, paesi come la Costa Rica (49,3) e la Colombia (47,5) si distinguono per le loro alte efficienze energetiche. La Costa Rica, in particolare, è nota per il suo impegno verso la sostenibilità e l’uso di energie rinnovabili, il che si riflette nel suo elevato valore di GDP per unità di energia utilizzata. D’altra parte, paesi più grandi come il Brasile (26,6) e l’Argentina (26,4) mostrano valori significativamente più bassi, suggerendo che le economie di scala non sempre si traducono in maggiore efficienza energetica. L’Asia presenta un quadro variegato, con il Bangladesh (48,6) e la Turchia (45,8) che si posizionano bene nella classifica, mentre paesi come la Cina (15,5) e l’India (25,4) mostrano valori più bassi. Questo può riflettere le diverse fasi di sviluppo economico e industriale, nonché le strategie energetiche adottate da ciascun paese. La Cina, con la sua vasta produzione industriale, ha un’alta domanda energetica che non si traduce sempre in una produzione economica altrettanto elevata per unità di energia. Negli Stati Uniti, il valore di 24,2 indica che nonostante l’ampia disponibilità di risorse e le avanzate tecnologie, l’efficienza energetica può essere ulteriormente migliorata. Questo è particolarmente rilevante alla luce degli impegni climatici e delle strategie per la riduzione delle emissioni di carbonio. In fondo alla classifica troviamo paesi come l’Islanda (3,4), il Mozambico (5,1) e lo Zimbabwe (4,5). Questi bassi valori possono essere attribuiti a economie meno sviluppate, infrastrutture energetiche inefficienti e una dipendenza da risorse energetiche tradizionali. In particolare, l’Islanda rappresenta un caso anomalo, poiché, nonostante la sua avanzata economia e l’uso di energie rinnovabili, il valore basso può riflettere particolari dinamiche economiche e la natura della sua produzione energetica.
Il PIL per Energia Utilizzata a Livello Globale tra il 2013 ed il 2022. L’analisi dei dati relativi al Prodotto Interno Lordo (PIL) per unità di energia utilizzata a livello globale nel periodo 2013-2022 rivela notevoli variazioni in termini di efficienza energetica tra i diversi paesi. Questo indicatore è cruciale per comprendere come le nazioni stiano gestendo la loro energia in relazione alla produzione economica, evidenziando le differenze nelle politiche energetiche, nelle infrastrutture e nell’adozione di tecnologie sostenibili. Tra i paesi che hanno mostrato miglioramenti significativi, il Ghana ha registrato un aumento del 152,69% nel suo indice di PIL per unità di energia utilizzata, passando da 16,7 nel 2013 a 42,2 nel 2022. Questo aumento impressionante suggerisce che il Ghana ha implementato efficaci strategie di efficienza energetica, probabilmente attraverso investimenti in energie rinnovabili e miglioramenti nelle infrastrutture energetiche. Similmente, la Costa d’Avorio ha visto un aumento del 143,71%, mentre lo Yemen ha registrato un incremento del 138,02%, nonostante le sfide politiche e socio-economiche che hanno caratterizzato questi paesi negli ultimi anni. Questi dati indicano che, nonostante le difficoltà, ci sono stati significativi progressi nel migliorare l’efficienza energetica, forse attraverso politiche governative mirate e la collaborazione internazionale. L’Indonesia e l’Irlanda sono altri esempi di paesi che hanno migliorato notevolmente la loro efficienza energetica. L’Indonesia ha visto un aumento dell’88,27%, mentre l’Irlanda ha migliorato del 80,18%. Per l’Irlanda, questo aumento è particolarmente significativo dato che già nel 2013 aveva un indice relativamente alto di 55,5, salito poi a 100 nel 2022. Questo progresso può essere attribuito a politiche energetiche avanzate, un forte focus sulle energie rinnovabili e una crescente economia tecnologica che tende a utilizzare l’energia in modo più efficiente. Malta e lo Sri Lanka hanno anche mostrato miglioramenti sostanziali, con aumenti rispettivamente del 59,96% e del 53,74%. Questi progressi possono riflettere le iniziative locali volte a migliorare l’efficienza energetica, come l’adozione di tecnologie verdi e miglioramenti nelle reti di distribuzione energetica. Altri paesi che hanno fatto progressi significativi includono Bangladesh, Uzbekistan e Romania, ognuno con incrementi superiori al 40%. Tuttavia, non tutti i paesi hanno visto un miglioramento. Hong Kong ha registrato un leggero calo dello 0,1%, mantenendo comunque un indice molto elevato vicino a 100. Questo suggerisce che, nonostante il calo, Hong Kong continua a essere uno dei leader mondiali in termini di efficienza energetica. Al contrario, alcuni paesi hanno visto diminuzioni più significative. L’Islanda, ad esempio, ha registrato un calo del 53,42%, passando da 7,3 a 3,4. Questa diminuzione può riflettere sfide economiche e cambiamenti nelle dinamiche di produzione energetica del paese. L’Iran ha visto un calo ancora più marcato del 56,25%, il che potrebbe essere dovuto a sanzioni economiche e limitazioni nell’accesso a tecnologie avanzate. Paesi come il Canada e il Kuwait hanno registrato riduzioni rispettivamente del 43,4% e del 41,51%. Questo potrebbe indicare una dipendenza eccessiva da risorse energetiche non rinnovabili e inefficienze nelle infrastrutture energetiche. Analogamente, il Brunei ha visto un calo del 40,73%, suggerendo che potrebbero esserci stati cambiamenti significativi nella sua struttura economica e nelle pratiche energetiche. Un altro caso interessante è rappresentato dagli Stati Uniti, che hanno visto un calo del 10,04%, da 26,9 a 24,2. Nonostante la vasta disponibilità di risorse e le avanzate tecnologie, l’efficienza energetica degli Stati Uniti non è migliorata in modo significativo, evidenziando la necessità di politiche più rigorose e di investimenti in tecnologie pulite. Allo stesso modo, paesi europei come la Germania, la Francia e l’Italia hanno visto diminuzioni rispettivamente del 5,01%, 5,1% e 4,81%, suggerendo che, nonostante le politiche energetiche avanzate, ci sono ancora sfide significative da affrontare per migliorare l’efficienza energetica. Infine, i paesi in fondo alla classifica, come il Mozambico e lo Zimbabwe, che hanno visto cali rispettivamente del 32,89% e del 26,81%, affrontano gravi sfide economiche e infrastrutturali che impediscono miglioramenti significativi nell’efficienza energetica. Questi paesi richiedono supporto internazionale e investimenti per sviluppare infrastrutture energetiche più efficienti e sostenibili.
Conclusioni. Il valore del PIL per energia utilizzata a livello globale è cresciuto nel periodo tra il 2013 ed il 2022 passando in media per i paesi analizzati da un ammontare di 29,69 unità fino ad un valore di 30,85 unità ovvero pari a +3,91%. Tuttavia, vi sono dei paesi che hanno visto crescere il valore del PIL per energia utilizzata al di sopra della media di periodo ovvero con un valore ovvero: Ghana con +152,69%, Costa d’Avorio con +143,71%, Yemen con +138,02%, Indonesia con +88,27%, Irlanda con +80,18%. Vi sono anche dei paesi nei quali il valore del PIL per energia utilizzata è diminuito significativamente ovvero nel caso di Brunei Darussalam con -40,73%, Canada con -43,4%, Islanda con -53,42%, Iran con -56,25%. Occorre considerare che la crescita del PIL per energia utilizzata è un elemento molto positivo in quanto mette in evidenza la crescita dell’efficienza energetica. Tuttavia, se guardiamo ai dati possiamo notare che molti paesi occidentali tra il 2013 ed il 2022 hanno visto ridurre il valore di tale indicatore manifestando una riduzione dell’efficienza energetica contrariamente alle tanto declamate politiche energetiche di contrasto al climate change.
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Fonte: Global Innovation Index
Link ai dati: https://www.wipo.int/global_innovation_index/en/
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