Negli ultimi giorni si sono inaspriti i rapporti tra Macron ed Erdogan, con il presidente turco che ha lanciato un risoluto quanto insolito appello ai suoi connazionali: quello di boicottare i prodotti Made in France. “In Francia hanno detto di non comprare prodotti turchi, mi rivolgo al mio Paese e chiedo di evitare assolutamente di comprare prodotti francesi. Lo dico ai cristiani e agli ebrei. Prima di tutto siamo esseri umani e nella nostra religione essere cristiani non è sicuramente una colpa, così come non lo è essere ebrei. Se i musulmani in Francia sono oppressi allora mi appello ai leader politici affinché intervengano” ha sentenziato il presidente turco. I toni della polemica si sono dunque alzati ulteriormente con l’allusione al fatto che in Francia i musulmani vivrebbero alla stregua degli ebrei, oppressi da una specie di regime nazista.
Le cause di questo scontro ideologico sarebbero da ricercare negli ultimi provvedimenti attuati dallo stato francese nei confronti dei musulmani. Infatti, Macron, ai primi di questo mese, aveva illustrato al parlamento francese una proposta di legge contro il separatismo islamista, che era stata accolta con tante polemiche dai musulmani residenti in Francia. Secondo alcuni il presidente francese avrebbe preso sottogamba il suo provvedimento, affermando che l’Islam è in crisi.
Dall’altra parte, Erdogan, facendo leva su queste dichiarazioni, si fa portavoce del mondo musulmano, denunciando le condizioni in cui migliaia di ebrei e musulmani vivono in Francia. In realtà, lo stesso presidente turco ha nei propri piani politici non solo il possesso della parte orientale del Mediterraneo, ricco di riserve petrolifere, ma anche l’intenzione di riunire sotto la sua guida i paesi del Medio Oriente, di cui si fa portavoce con dichiarazioni sempre più forti nei confronti dell’Occidente. Quindi, spinto da forti ambizioni politiche, sembra che Erdogan voglia intraprendere una nuova crociata ideologica, questa volta contro la Francia.
Nel frattempo, l’Unione Europea è pronta a fare da paciere tra Erdogan e Macron, dichiarando che in casi come questo la diplomazia diventa indispensabile per placare i toni. Peter Stano, rappresentante della Commissione Europea, ha dichiarato che la Commissione sta valutando se prendere provvedimenti contro il governo di Ankara.