Amazon e le piccole librerie indipendenti, ritirata la sconfitta ormai data per certa.
Il colosso della cultura Amazon ha raggiunto delle vette inarrivabili, aiutato dalla pandemia che ha stravolto, nel bene o nel male, le nostre vite, schiacciando il piede sull’acceleratore dell’evoluzione negli ultimi anni.
Il cambiamento che ci ha coinvolti non è stato solo fisico, esperenziale, psicologico e/o tecnologico, e ci ha colti per certi versi anche alla sprovvista. Ad uno stravolgimento così repentino, non tutto e non tutti eravamo pronti.
Ci ha spinti al di là delle nostre possibilità e costretti ad effettuare delle scelte di “comodo” per muoverci e uscire il meno possibile di casa, rendendo quest’ultime nei fatti dei rifugi-abitazioni anti-virus, vissute da noi come supereroi pronti a trasformarsi nella propria caverna, o latitanti costretti in un bunker.
Bastava un click, e il mondo era improvvisamente ai nostri piedi.
O meglio, alla nostra porta.
Bussava o suonava un corriere lì, pronto a consegnarci il pacco contenente ciò che più preferivamo.
All’interno vi era contenuto tutto ciò che potevamo sognare di acquistare.
Vinili, cibo, oggetti per la casa, make-up, LIBRI.
Esatto, proprio quei libri che non siamo più abituati a vedere impolverati su una libreria, e che restano per i più, un qualcosa di difficile da maneggiare perché di rimando solo agli anni scolastici, ormai lontani e perduti nel tempo.
Il libro era un pezzo di vita rovinato nelle mani dei nostri genitori o dei nostri nonni, che li tenevano come pezzi di antiquariato sulle loro scrivanie di legno pregiato.
Il nostro modo di fare esperienza nel mondo è totalmente cambiato, la tecnologia ha preso piede sempre di più, accorciando tempi e distanze, cambiando i ritmi dei nostri scambi, che sono diventati frettolosi, rapidi e altrettanto freddi.
Questo distacco ha accresciuto uno stato di “prigionia” che ci ha rinchiusi nel nostro guscio protettivo, rimanendo imprigionati dietro i nostri stessi schermi.
Pensiamo al lavoro da remoto, alle lezioni dei corsi online, prima anche solo impensabili da fare.
Nel giro di poco tempo Amazon è arrivato ovunque, si è espanso allargando i confini dell’Internet, prendendo inesorabilmente spazio nei cuori delle città più conosciute, distribuendosi a macchia d’olio dalle campagne sperdute ai centro città.
Impossibile dire che non ne abbiano risentito quelle care e vecchie librerie che offrivano un’esperienza più che un libro, infiocchettati da un consiglio umano, di una persona che ne sapeva più di noi sull’argomento e che spinta da una forte passione e dal coraggio di aprire un’attività tanto rischiosa quanto meravigliosa, metteva in gioco la propria professionalità per regalarci quello spazio di corridoi lunghi, costellati dai titoli più disparati.
Nei quali potevamo perderci, tra gli odori dei libri appena stampati.
Ma ultimamente sembra che un segnale di ripresa ci sia stato, il numero delle librerie indipendenti nate sembra che sia cresciuto a vista d’occhio nei mesi addietro.
Ed il paese coinvolto in questione è proprio l’America.
Caffè, libri, cultura, condivisione e parole che danno la sensazione di avventurarti in una commedia americana anni ’90.
Con quel sapore vintage e storico a cui andrebbe ridato valore.
Chissà che non riescano ad aggiungere e ad accrescere la magia delle nostre vite, quelle parole sognanti che erano di qualcuno, poi improvvisamente diventano le nostre, e magari un domani saranno ancora di qualcun altro, trasformandosi in vita e sogno.
I dati sono incoraggianti, sembra che gli introiti di queste piccole realtà stiano largamente prendendo piede e che il ritorno, pensato inarrivabile fino a poco tempo fa sia una realtà alla fine non così irraggiungibile.