“Il quadrato – recita la Treccani – è un quadrangolo regolare, cioè avente i lati e gli angoli uguali (retti). I suoi lati opposti sono paralleli: esso è dunque un parallelogrammo, e riunisce in sé tanto le proprietà dei rombi (parallelogrammi equilateri), quanto quelle dei rettangoli (parallelogrammi equiangoli)”.
Questa figura geometrica rappresenta la squadratura della materia, ovvero il fatto di dare ordine e struttura a tutto ciò che, per sua natura, rimarrebbe informe e caotico. È il simbolo del limite, inteso come delimitazione e contenimento.
Il quadrato, infatti, incarna il modello del recinto sacro, cioè del Tempio, poiché questa forma infonde un senso di stabilità e di sicurezza. A differenza del Cerchio, la cui circonferenza ci parla di movimento e di dinamicità, il Quadrato, con i suoi lati e i suoi spigoli, rappresenta l’arresto, l’immutabilità, la permanenza. Esso simboleggia, inoltre, i quattro elementi – terra, aria, acqua e fuoco – e disegna la croce cosmica che riunisce i punti solari dell’orizzonte (nord-sud, est-ovest).
Così come il Cerchio è il simbolo del Cielo, il Quadrato è il simbolo della Terra. Ma lo è anche dell’Universo creato (Materia), in contrapposizione al non-creato e al Creatore (Spirito). Il Quadrato è, dunque, l’antitesi del trascendente.
Questa figura geometrica, con i suoi lati e i suoi angoli, ci riporta anche al numero 4, il più perfetto tra i numeri, poiché è la radice da cui derivano tutte le combinazioni.
Realtà e concretezza sono i significati del numero 4 e lo stesso vale per il Quadrato.
“L’uomo vitruviano” di Leonardo Da Vinci
Se, dunque, il Cerchio è perfetto, il Quadrato è Giusto. Esso rappresenta la Legge, sia quella umana che quella divina, tanto è vero che i pitagorici lo hanno adottato come simbolo della giustizia.
Ma non è tutto. Il Quadrato e il Cerchio esprimono la totalità, ovvero l’unione giusta e perfetta tra Terra e Cielo, tra Umano e Divino, tra il Creato e l’Increato. La cosiddetta “quadratura del cerchio”, che Leonardo da Vinci conosceva bene, è una formula pitagorica che descrive la massima perfezione umana. Ne abbiamo un esempio nell’Uomo vitruviano da lui dipinto. Possiamo notare come, all’interno del quadrato, le braccia tese e i piedi giunti dell’uomo indichino i quattro punti cardinali e formino la croce cosmica. Ma all’interno del cerchio si inserisce la parte trascendente di questo stesso uomo, dando vita all’umanità perfetta. Ora, per i cristiani, essa è rappresentata da Cristo, uomo e dio ad un tempo. Egli è colui che riassume in se stesso Cielo e Terra, Tempo ed Eternità. Il Cristo è considerato l’Uomo Quadrato per eccellenza.
La piramide di Chichen Itza – Yucatán, Messico
Simbolo del mondo stabilizzato, il Quadrato ci parla di concretezza, di manifestazione. Non soltanto della manifestazione umana, ma anche di quella divina. Come ho accennato all’inizio, il Quadrato è la forma dei templi presso i popoli stanziali, in quanto manifestazione della sfera (quindi del divino) su un piano terrestre. Per sottolineare maggiormente questo aspetto, spesso il Quadrato è inscritto in un Cerchio, sulla sommità di una collina rotonda oppure in fondo a un cerchio di colline, come per Roma.
Pensate anche agli altari delle nostre chiese – quadrati o rettangolari – sui quali viene celebrato il “sacrificio” eucaristico, sul modello degli antichi riti pagani: essi sono collocati per la maggior parte all’interno di absidi semicircolari.
Insomma, la geometria è un linguaggio attraverso il quale ogni cosa viene creata e manifestata. Da qui, l’importanza di conoscerla per poterne godere appieno.