“Sono seduto su una polveriera. In questo paese ci sono persone in giacca e cravatta che sono peggio dei criminali”.
Così scriveva Marcello Torre, il “sindaco gentile”, poco prima della sua morte.

Avvocato, militante nella democrazia cristiana, a soli 24 anni fu eletto consigliere comunale a Pagani, nel salernitano. Ma fu costretto a dimettersi perché in netto dissenso con i politici locali che volevano privatizzare il servizio di smaltimento dei rifiuti. Un banale caso di cattiva amministrazione e clientelismo che Torre non poteva far finta di non vedere. E quindi lasciò la politica per molto tempo, fino a quando nel 1980 si convinse a riprovarci e fu eletto sindaco.
Decise di ripartire proprio dall’annosa questione dei rifiuti, osando mettere in discussione poteri forti che fino a quel momento sembravano intoccabili.
Ma fu l’inizio della fine: intimidazioni, avvertimenti, minacce e l’immancabile macchina del fango.
Fino a quando, il 23 novembre 1980, il terremoto dell’Irpinia colpí anche Pagani e tutto precipitò.
Mentre Marcello Torre con un cappotto sopra il pigiama stava per strada a organizzare i soccorsi, ad aiutare gli anziani, allestire accampamenti, altri tramavano nell’ombra. Anche in quegli anni, infatti, c’erano persone senza scrupoli che ridevano davanti alle disgrazie pensando a quanto si sarebbero arricchiti con la ricostruzione post-terremoto.
Marcello Torre però si oppose con fermezza alle infiltrazioni camorristiche nelle procedure di aggiudicazione degli appalti.
E così, l’11 dicembre 1980 alle 8.30 del mattino, dieci colpi di lupara commissionati dal boss camorrista Raffaele Cutolo misero fine alla sua vita.
Lui sapeva di essere in pericolo, e pochi giorni prima di morire aveva scritto in una lettera-testamento:
“Siate degni del mio sacrificio e del mio impegno civile. Rispettatevi ed amatevi. Non debbo dirvi altro”.
Ecco, quando cadiamo nella tentazione di pensare che i politici siano tutti uguali, ricordiamoci che sono esistite anche persone come Marcello Torre, vero servitore dello Stato.
Per approfondire la vicenda umana e politica di Marcello Torre, potete leggere il bel libro di Marcello Ravveduto, Il sindaco gentile, Melampo Editore, 2016.