Il sondaggio: crescono Lega, Pd e FdI
Crescono nei sondaggi Pd e FdI, e con loro, la Lega che riprende quota. Ancora giù, invece, il M5S che conferma il trend negativo dell’ultimo mese. Questi i risultati dell’ultima rilevazione Index Research per Piazzapulita. Più nel dettaglio, la Lega in 7 giorni conquista un +0,2% confermandosi primo partito con il 31,1% delle preferenze fra gli intervistati. Segue il Pd, che con il +0,2% raccolto in una settimana si attesta al 20,02%. Terzo il M5S, al 14,2% con un -0,8% rispetto al 13 febbraio scorso. Quarto posto nel sondaggio per Fratelli d’Italia, che continua la scalata con un +0,3%, attestandosi all’11,6% delle preferenze. Stabili, infine, Forza Italia e Italia Viva, rispettivamente al 5,9% e al 4,1%.
Renzi: “Se Conte lontano da nostri contenuti faremo passo indietro”
“Ho chiesto un incontro al Premier. Nei giorni scorsi Conte si è rivolto con toni molto duri nei nostri confronti. E noi abbiamo risposto con decisione. E tuttavia ho fatto io il primo passo, vincendo l’orgoglio personale, perché la serietà viene prima delle ripicche personali. Ho chiesto di vederlo perché la partita si giochi in modo trasparente e diretto. E ho molto apprezzato il fatto che il Premier abbia comunicato di voler recarsi poi in Parlamento per proporre in quella sede l’Agenda 2023. Bene così: trasparenza. Qui del resto non si gioca una partita personale, di simpatia o antipatia. Si gioca una partita politica, di contenuti”. Lo scrive Matteo Renzi su Facebook.
“Ripeto – aggiunge – ciò che sto dicendo da giorni, in tutte le sedi, pubbliche e private. L’Italia vive una fase di difficoltà che nei prossimi mesi potrebbe peggiorare. Occorre una svolta. Non chiediamo nomine o sottosegretariati: chiediamo che ascoltino (anche) le nostre idee. Noi abbiamo messo sul tavolo 4 grandi temi. 1- Sblocchiamo con i commissari i cantieri fermati dalla burocrazia. 2- Eliminiamo o modifichiamo il reddito di cittadinanza che non funziona. 3- Lavoriamo per una Giustizia Giusta, per i diritti e contro il populismo giustizialista. 4- Cambiamo le regole insieme per eleggere il Sindaco d’Italia dando cinque anni di stabilità al Governo”.
“Se il Premier – prosegue – riterrà che su queste cose si possa trovare un buon compromesso, noi ci saremo. Se il Premier riterrà di respingere le nostre idee, faremo senza polemiche un passo indietro, magari a beneficio dei cd. responsabili. Dentro o fuori non è una questione di tattica, ma di contenuti. Se sui contenuti siamo d’accordo, si sta dentro. Se sui contenuti siamo lontani, è giusto che tocchi ad altri. Con una parola: noi facciamo politica, non populismo”.
Italia Viva: “Nessun incontro con Forza Italia”
“La ricerca di retroscena sembra essere diventata più forte del racconto della realtà, ma stupiscono le ricostruzioni giornalistiche secondo le quali ci sarebbe stato un incontro segreto tra noi e i capigruppo di Forza Italia. In realtà, non c’e’ stato alcun incontro con le colleghe Gelmini e Bernini”. Lo dichiarano Maria Elena Boschi e Davide Faraone, capigruppo di Italia Viva alla Camera e al Senato “Italia Viva in questi giorni ha messo in campo proposte per il Paese, riforme importanti per l’economia, lo sviluppo e la vita democratica, ma, evidentemente invece di discutere di questo si preferisce distrarre il dibattito su inesistenti manovre di Palazzo”, concludono.
“Non abbiamo nessuna voglia di far cadere un governo che abbiamo voluto far nascere, mentre fosse stato per Zingaretti avremmo avuto Salvini con i pieni poteri. Chiediamo però rispetto per le nostre idee che non possono essere liquidate di volta in volta come ricattatorie o strumentali. Rivedere una misura come il reddito di cittadinanza che ha dato lavoro solo al 2% di chi lo percepisce è una proposta strumentale o di buonsenso?”, le parole di Faraone a Omnibus.
“Pensare ad un sistema giudiziario garantista è ricattare Conte o è buonsenso? E altrettanto: sbloccare 120 mld di opere pubbliche con commissari stile ponte Morandi? Pensare ad un sistema istituzionale che dia maggiore stabilità è un’idea così strampalata? A noi -aggiunge- interessano solo i contenuti come abbiamo già dimostrato quando abbiamo impedito l’aumento delle tasse”.
M5S, verso il rinvio degli Stati Generali
(Ileana Sciarra) – Luglio, in estate piena. Ovvero dopo la tornata elettorale di primavera, quando ben sei regioni andranno al voto. Ed evitando così anche il verdetto delle comunali di giugno. A quanto apprende l’Adnkronos, gli Stati generali – l’appuntamento con cui il M5S deve decidere del suo futuro nel tentativo di rimettersi in carreggiata- con molta probabilità slitteranno in estate piena.
Questo è il ’sentiment’ che si respira nei piani alti del Movimento, e che annovera tra i sostenitori il capo politico reggente, Vito Crimi. L’evento, come noto, si terrà in due step. Il primo, con ogni probabilità, tra marzo e aprile. Ma quello decisivo, dove probabilmente si definirà il nuovo assetto dei vertici del Movimento e si raccoglieranno le candidature per il nuovo leader, dovrebbe addirittura tenersi in estate, a giugno -viene spiegato da fonti autorevoli – ma con maggiori probabilità a luglio.
La strategia dietro il rinvio sarebbe quella di togliere le castagne dal fuoco al nuovo capo politico, sgomberando il campo da nuovi test elettorali – salvo sorprese – per un anno intero. Tanto più che, dopo il passo indietro di Luigi Di Maio, il Movimento è sceso dal 17,7% al 13%, e in primavera il M5S rischia una debacle senza precedenti. Ma c’è chi vede col fumo negli occhi al rinvio di un appuntamento decisivo per le sorti del Movimento. In particolare, lo stesso Di Maio sarebbe tra i più avversi, anche se dal suo entourage tacciono sulla questione e assicurano che ferma resta la convinzione di Di Maio a non ricandidarsi alla guida grillina. Anche il ministro Vincenzo Spadafora sarebbe fermamente contrario al rinvio.
Il timore è che, attendendo l’estate, della creatura di Grillo e Casaleggio finirebbero per “restare solo le ceneri”, il mantra che rimbalza tra gli sfavorevoli al rinvio, anche alla luce dei sondaggi che vedono il Movimento in costante calo. C’è bisogno di una leadership forte -è la tesi di chi non vuole attendere l’estate- per tornare a correre.
Il possibile rinvio divide. In Parlamento c’è una corrente di eletti che la contrasta apertamente, annovererebbe, tra gli altri, Michele Gubitosa, Anna Macina, Mariolina Castellone. “Al Movimento serve subito una leadership forte -dice Gubitosa all’Adnkronos- sarebbe un errore temporeggiare”.
Sardine tifano Cuppi: “Presidente Pd? Buona notizia”
“Una bella notizia, un bel segnale: una nostra amica, Valentina Cuppi, giovane mamma e sindaca di Marzabotto, sabato dovrebbe essere eletta nuova presidente del partito democratico. Simbolo del buongoverno che ascolta i cittadini, del rinnovamento, del nuovo e della speranza”. Così le Sardine sulla proposta di Zingaretti di candidare Valentina Cuppi come nuova presidente del Partito democratico.