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Il Sudan in mano ai cercatori d’oro

Quando un gruppo di esperti archeologi ha raggiunto l’antico sito nubiano di Jabal Maragha, nel deserto di Bayuda, mai si sarebbe aspettato di imbattersi in un’ampia voragine profonda 17 metri e larga 20 metri. Davanti ai loro occhi nient’altro che polvere: i resti della civiltà meroitica di duemila anni fa sono andati completamente distrutti e depredati.

Si tratta solo di uno degli innumerevoli episodi ai danni di antichi siti archeologici. Il Sudan conta circa un migliaio di siti famosi, di cui un centinaio sono stati oramai distrutti o gravemente danneggiati dai cercatori d’oro. Secondo Hatem al-Nour, direttore dell’antichità e dei musei in Sudan, si può parlare di “un vero e proprio colpo di Stato in quanto il sito nubiano di Jabal Maragha conteneva rare e utili informazioni sulla storia del Paese”. Le rovine risalivano al periodo Meroitico, tra il 350 a.C. e il 350 d.C., rinomate per la loro bellezza inviolata: un sito su cui nessuno aveva mai messo mano prima d’ora. Gli archeologi coinvolti erano al lavoro ormai da un mese, quando una mattina si è parato loro di fronte l’infelice scenario. I cercatori d’oro, per fare in fretta, hanno buttato tutto giù, usando macchinari pesanti e scavando una grande voragine nel terreno.

Accanto all’enorme squarcio, i criminali avevano ammucchiato alte pietre cilindriche all’ombra delle quali riposarsi tra una pausa e l’altra. Cinque di loro erano ancora presenti sulla ‘scena del crimine’, trascinati alla stazione di polizia, per poi essere rilasciati poche ore dopo: “Secondo le leggi avrebbero dovuto essere arrestati”. Ed è qui che risiede il vero problema di questo triste racconto: le autorità sembrano essere assolutamente conniventi. Ricchi uomini d’affari finanziano spedizioni e macchinari, poveri sprovveduti cercano fortuna, incoraggiati delle autorità locali verso la ricerca dell’oro. A Sai, per esempio, una grande isola del Nilo in Nubia, centinaia di tombe sono state saccheggiate e brutalmente distrutte.

In tanti tentano il colpaccio, ignari del vero valore che questi siti archeologici possano offrire: pezzi di storia immortalati per sempre, conservati negli anni, informazioni custodite nelle pieghe del tempo, pronte per essere portate alla luce e rivelare misteriosi e affascinanti scorci del passato.

Data:

26 Agosto 2020