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IL TESORO DEL POLLUCE

Londra, 20 giugno 2001. In una nota casa d’aste, la Dix Noonan Webb, stanno per essere battuti dei preziosi reperti: monete d’oro e d’argento, diamanti, gioielli, risalenti alla metà del 1800, di provenienza ignota. Tutto era pronto, l’annuncio per i soliti informati era stato dato, ma ad un certo punto il banditore venne informato della sospensione dell’asta. Il mormorio ed il brusio accompagnarono lo stupore, mentre, nelle stanze retrostanti il salone delle aste, agenti dei Carabinieri e di Scotland Yard provvedevano a sequestrare gli oggetti, per un totale di 2.000 monete di argento, 311 monete d’oro ed argenteria e monili vari. Una operazione congiunta che purtroppo non riuscì nell’intento di recuperare per intero il tesoro trafugato da sotto le acque del mare italiano, al largo di Porto Azzurro. Era accaduto infatti che, nel 2000, una società inglese di ricerche navali, aveva fatto richiesta di poter procedere all’ispezione ed al recupero di un carico di alluminio, affondato assieme al Glenlogan, un mercantile colpito da un siluro al largo dell’isola di Stromboli.

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Ma quei galantuomini, in realtà, diedero alle autorità navali italiane delle coordinate fasulle, o meglio, quelle recuperate dagli archivi navali della città di Marsiglia, del 1841. In quei documenti era resocontato l’affondamento del Polluce, oltre al registro di carico e dei passeggeri, tra cui facoltosi ed importanti membri della società russa dell’epoca, oltre ad alcune persone rimaste ignote. Inoltre era descritto bene il tesoro di circa 100.000 monete d’oro e 70.000 d’argento, nonché una carrozza interamente d’oro, della contessa napoletana De La Rocca. Purtroppo quei trafugatori d’alto mare non andarono per il sottile nella fase di recupero, e con la benna di cui disponeva la loro nave sfondarono la barca affondata, arraffando quanto più poterono, mentre molti preziosi caddero sul fondale a causa della mancata chiusura delle ganasce. Un inutile quanto gratuito danneggiamento, perpetrato da gente senza scrupoli e senza rispetto per la storia. Ma perché il Polluce aveva quel carico? E perché affondò? I registri navali del periodo parlano di uno speronamento da parte della nave Mongibello, avvenuto il 17 giugno 1841. Secondo alcuni storici, si trattava di quanto era destinato ai rivoluzionari italiani, una elargizione da parte di Russia e Francia, finalizzata a foraggiare la lotta contro i Borboni, in quanto il battello era salpato da Napoli. Secondo altri invece era proprio una parte del tesoro borbonico, destinato ad essere portato al sicuro, in quanto sulla parte bassa della penisola soffiavano venti di rivolta.

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29 Settembre 2018