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IL TRAFFICO DI ANIMALI DI AFFEZIONE – II Parte

Ad oggi, non sono rispettati i diritti fondamentali degli animali ed in nome di un falso buonismo la vita degli stessi non è tutelata.  Le buone intenzioni sono spesso seguite da approssimazione, business, incapacità di gestire sia l’animale sia l’iter di adozione.

Nella rete web sono pubblicati migliaia di appelli di cani che devono trovare famiglia e che spesso partono da un Sud inospitale in cui le stesse amministrazioni pubbliche non conoscono i propri doveri ed in cui coloro che dedicano del tempo per proteggere e tutelare i poveri animali non sempre riescono ad esercitarne i diritti.

Migliaia di foto e di appelli di cani sono messi a disposizione di chi vuole compiere quella che oramai è definita “l’adozione del cuore”.

Si vengono così a creare rapporti tra piccole associazioni, grandi associazioni, speculatori, furbetti del randagismo e coloro che non essendo indifferenti alla sofferenza dei cani “pubblicizzati” sono disponibili ad adottare qualche cane sfortunato.

Oltre alle buone intenzioni spesso sono necessarie esperienza e capacità di gestire il cane sfortunato ma soprattutto empatia…e purtroppo, queste buone intenzioni valgono meno delle carte “postepay” da ricaricare, degli staffettisti da pagare, delle consegne sotto i ponti delle tangenziali, dei trasporti effettuati in condizioni definibili di maltrattamento che superano per gravità i trasporti dei “trafficanti di cani” dall’Est.

Queste “staffette” improvvisate, in concorrenza ai traporti ed ai trasferimenti di cani effettuati seguendo le corrette procedure, sono organizzate da coloro che trasportano cani dal Sud al Nord convinti che il solo trasferimento, in qualunque modo venga effettuato, sia un’azione salvavita del cane. Ciò è grave. Infatti, al Nord giungono spesso cani in condizione di salute precaria che necessitano di cure e quindi costi economici che gli adottanti non avevano preventivato e che non sono in grado di sostenere, oppure cani che hanno spesso problemi comportamentali e che vengono consegnati ad ignari adottanti sotto un ponte, in un’area di servizio autostradale, fuori da uno svincolo.  Affidare i cani a distanza, con la sbagliata convinzione di tutelarne la vita,  poiché in realtà si tutelano solo affari economici, contrasta con ciò che, nei paesi anglosassoni e nei canili gestiti da personale competente, da anni, nel caso di adozione di un animale, viene invece considerato necessario rispettare: la valutazione delle necessità dell’animale e le possibilità e le capacità dell’aspirante adottante, riducendo, pertanto, la percentuale di rischio che lo stesso ritorni in canile per “incompatibilità” con quest’ultimo.

L’adozione a distanza senza capire le reali possibilità e capacità dei futuri adottanti a cui ci si rivolge facendo affidamento sulla compassione che può essere provata attraverso appelli “strappa lacrime”, è solo un’adozione irresponsabile che spesso sarà momentanea e che provocherà un ulteriore trauma nell’animale poiché è seguita spesso dall’abbandono.

Chiedo quindi ai miei lettori di ricordare queste semplici regole:

– denunciate tutte quelle situazioni in cui l’adozione è solo un mezzo per accumulare denaro;

– non diventate complici di truffe, di maltrattamenti, di trasporti improvvisati, di “traffico di cani” e denunciate invece i responsabili;

– non divulgate e non condividete appelli se non conoscete bene le reali fonti e le reali informazioni; la rete web spesso, attraverso le condivisioni, riesce a trarre in inganno un numero indefinito di persone disposte a compiere “l’adozione del cuore”.

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IL TRAFFICO DI ANIMALI DI AFFEZIONE – I Parte

https://www.internationalwebpost.org/il-traffico-di-animali-di-affezione/

Data:

4 Luglio 2024
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