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IL TRIANGOLO

Dal punto di vista geometrico, il Triangolo è una figura piana limitata da tre segmenti (lati) che congiungono a due a due tre punti non allineati (vertici).

Dal punto di vista esoterico e spirituale, invece, questa figura racchiude innumerevoli significati, che ora vi descriverò.

Tanto per cominciare, il Triangolo è strettamente legata al numero Tre, ricollegandosi così alle varie simbologie del ternario. È la figura geometrica che esprime l’idea della divinità – riscontrabile nella simbologia della Santa Trinità – ma anche dell’ascesa dell’Uomo al piano trascendente. Simbolo universale del ritorno all’unità primordiale, il Triangolo racconta, dunque, l’ascesa del microcosmo verso il il macrocosmo, e viceversa.

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Il Triangolo riassume in sé le qualità e i significati del Cerchio e del Quadrato, divenendo così sintesi dello Spirito e della Materia. Ma non solo. Nella tradizione pitagorica, il Triangolo simboleggia anche l’ascesa dal molteplice all’Uno. Inoltre comunica dinamismo e serve da indicatore di direzione; per questo motivo rappresenta l’origine di qualsiasi evoluzione.

Nelle culture Greca e Romana, il Triangolo è la figura geometrica per eccellenza in quanto ogni altra figura piana può essere suddivisa in ulteriori triangoli dalle linee che dal centro giungono agli angoli. È interessante, però, notare che ogni particolare Triangolo assume un significato diverso.

Il Triangolo EQUILATERO – cioè avente tre lati e tre angoli uguali – è il simbolo della Divinità. La tradizione cristiana ci offre infiniti esempi, nell’arte, di questo concetto antico che ha assimilato e fatto proprio. Nelle tradizioni orientali, invece, il Triangolo equilatero rappresenta il maschile (con il vertice in alto) e il femminile (con il vertice in basso). Inoltre, per mezzo del Triangolo equilatero, vengono rappresentati i Quattro Elementi. Quando il vertice è in alto diventa simbolo del Fuoco e, con una barra orizzontale, diventa simbolo dell’Aria. Quando, invece, il vertice è in basso, diventa simbolo dell’Acqua e, con una barra orizzontale, diventa simbolo della Terra.

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I Quattro Elementi rappresentati dal Triangolo Equilatero

La sovrapposizione di due Triangoli Equilateri – il primo con il vertice rivolto verso l’alto e il secondo con il vertice rivolto verso il basso – danno origine al cosiddetto Sigillo di Salomone, che indica l’insieme dei Quattro Elementi più il Quinto – l’Etere (o Spirito) – rappresentato dal vuoto al centro della Stella.

Così come ogni generazione avviene attraverso la divisione, allo stesso modo l’uomo corrisponde ad un Triangolo Equilatero diviso in due, ovvero al Triangolo RETTANGOLO. Se il Triangolo Equilatero indica la Divinità e il ritorno all’unità primordiale, il Triangolo Rettangolo indica la separazione dal divino e la perdita dell’equilibrio e dell’armonia. Con questa figura geometrica non ci troviamo più nella dimensione divina, bensì in quella terrena e materiale.

Il Triangolo ISOSCELE – con due lati e due angoli uguali – viene usato soprattutto come simbolo massonico e rappresenta il Ternario Cosmico. La base indica la durata mentre i due lati corrispondono alla luce e alle tenebre. Viene anche chiamato Delta Sacro – come l’omonima lettera greca – e in esso viene racchiuso l’Occhio Onniveggente, simbolo dell’intervento divino nel processo di evoluzione del Cosmo.

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“L’Occhio Onniveggente” – particolare di un confessionale del Duomo di Milano – photo by Simona HeArt

Infine abbiamo il Triangolo SCALENO – con tutti i lati e gli angoli diversi – che rappresenta esattamente l’opposto di quello equilatero: la totale perdita dell’unità, dell’equilibrio e della perfezione umana e divina.

Una volta di più scopriamo che la geometria non è soltanto un insieme di punti e linee, ma è un linguaggio vivo che ci parla di noi, dell’Universo, di Dio.

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Data:

22 Luglio 2023