H2O, meglio conosciuta come il liquido fondamentale per lo sviluppo della vita umana sulla Terra: l’acqua. Molto si sa della sua comparsa ed evoluzione sul nostro pianeta, ma il suo viaggio all’interno del cosmo è oggetto di studio da relativamente poco tempo. Un’accurata ricostruzione è stata effettuata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per mezzo del telescopio spaziale Herschel; i risultati sono stati poi resi pubblici dalla rivista Astronomy & Astrophysics. Doveroso specificare che i dati sono stati analizzati in sinergia con il nostro Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), destinato a diventare punto di riferimento per la ricerca del settore nel prossimo ventennio.
Ricostruiamo dunque l’affascinante progressione dell’acqua a partire dalle nubi interstellari (da cui traggono origine nuove stelle e sistemi planetari): il liquido è stato intercettato in una giovane stella che emette getti di materia. L’obiettivo del telescopio Herschel ha individuato tracce di acqua anche in un disco di gas e polveri da cui nascono nuovi pianeti, fino a ritrovarla in un giovane pianeta esterno al Sistema Solare, dove è stata portata probabilmente dalle comete.
“La maggior parte dell’acqua si origina sotto forma di ghiaccio su piccole particelle di polvere nelle nubi interstellari fredde e poco dense. Quando una di queste nubi collassa dando vita a stelle e pianeti – spiegano i ricercatori che hanno condotto l’indagine – l’acqua viene conservata, ancorandosi alle particelle di polvere che in questo stadio hanno le dimensioni di sassolini; poi, nel disco di materia che ruota intorno alla stella nascente, si aggregano a formare gli elementi costitutivi di futuri pianeti. Secondo questi calcoli la maggioranza dei sistemi planetari nascerebbe già con una quantità di acqua sufficiente a riempire molte migliaia di oceani“.