Nel panorama viticolo italiano composto da vitigni molto diversi tra loro, ne troviamo uno che silenziosamente cerca di farsi strada, anche se con una certa difficoltà.
Non si hanno conoscenze documentate sulla sua natura, nè sappiamo se trattasi di un vitigno autoctono. Sappiamo che si presenta con una sua natura specifica.
Viene coltivato principalmente in Calabria e questo lascia pensare che sia in un qualche modo collegato alla storia che vede l’entrata sui nostri territori di vitigni provenienti dalla Grecia.
Il termine Mantonico sembra ricondurre proprio al greco Mantonikos, che significa profeta e da qui prende il titolo di “vino dei profeti”.
Il nostro territorio è intriso di prodotti legati alla storia, a profeti, agli dei e poi a fiabe, storie, leggende; e chissà quante altre ancora ne dovranno essere scoperte prima di avere una visione completa sul nostro passato. Sta di fatto che anche il vitigno Mantonico non si estranea da questi bellissimi aneddoti e si conferma presente tra noi da lunghi anni.
Ha rischiato di terminare la sua esistenza in quanto poco incline ad essere usato massivamente. E’ un vitigno a bacca bianca con una maturazione tardiva e questa particolarità lo rende idoneo come vino da meditazione. Non è esclusa la sua produzione come vino secco anche se non sono molte le aziende che lo producono in tal modo.
All’olfatto, intensi sentori fruttati di agrumi e pesca con una aggiunta di elegante speziatura, rendono giustizia ad un vino non sempre portato all’attenzione del grande pubblico. Al gusto, interessante freschezza con struttura acida che rende piacevole la sua consumazione.
Considerato un vino “di nicchia”, si ha una certa difficoltà a reperirlo sul mercato e questo, paradossalmente, fa di lui un prodotto ricercato e interessante soltanto per i cultori del buon bere. In realtà si presenta a noi in una versione molto umile, desideroso di farci sentire le proprie caratteristiche. Non voleva diventare un vino “di nicchia”, ma si sa che la storia non viene scritta a tavolino e molte volte gli eventi caratterizzano a nostra insaputa il risultato che non è mai del tutto scontato.
Ed è proprio ciò che è successo nel tempo alla regione che lo ha ospitato lungamente. La Calabria sta lentamente portando alla nostra attenzione secoli di storia e sta diventando una normalità giornaliera venire a conoscenza di aneddoti riconducibili al suo territorio ed allo sviluppo delle sue eccellenze.
Da poco tempo è stato coniato il brand “Calabria Straordinaria”, voluto fortemente dalle istituzioni proprio per ribadire e confermare la bellezza mozzafiato di questo territorio e delle sue produzioni agricole, ancora in fase di scoperta, soffermandoci ovviamente anche alla parte culturale che risiede nella regione.
Il vino è passione, sia per chi lo produce, sia per chi lo degusta. E’ una passione che si perde nella notte dei tempi. Ogni qual volta la nostra curiosità ci induce a degustare prodotti della terra unici come nel caso del Mantonico, acquisiamo consapevolezza delle nostre origini, assaporiamo la nostra storia e cresciamo intellettualmente. Nutriamo la nostra esigenza di conoscenza ma, mi raccomando, sempre con giusta moderazione perché il vino deve essere un piacere, possibilmente condiviso con chi merita la nostra attenzione.
Buona degustazione!