Frontex (Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea) ha reso noto che a luglio 2015 i migranti registrati ai confini dei paesi dell’Unione Europea hanno superato la soglia delle 100 mila unità, con 107.500 arrivi, triplicati rispetto allo stesso mese del 2014. Dall’inizio dell’anno alle frontiere dell’Unione Europea sono arrivati quasi 340 mila immigrati, a fronte di 123.500 registrati nello stesso periodo del 2014.
In Italia, attualmente sono presenti più di 80 mila immigrati di cui nove su dieci che viaggiano dalla Libia verso l’Italia provengono dall’Africa. Più di 50 mila sono ospitati in strutture temporanee. La regione che ne accoglie di più è la Sicilia con il 19% del totale. A seguire il Lazio con l’11%, la Lombardia 10%, Puglia e Campania a pari merito con il 7%.
Le causeprincipali dell’aumento dei flussi migratori sono le guerre civili in Siria e Libia che hanno messo a dura prova in questi ultimi mesi le strutture preposte all’accoglienza ed al soggiorno dei migranti via mare sbarcati sulle coste italiane e greche. Quasi la totalità di immigrati è di religione musulmana.
Il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, a Catania, firmava nel mese di giugno la cessione di alcuni locali del monastero di Santa Chiara per la nascita di un ufficio operativo della base che ospiterà la task force regionale dell’Agenzia Europea. Tale base si occuperà dell’emergenza immigrazione.Anche il Ministero dell’Interno da anni si occupa di studiare il fenomeno immigrazione e già nell’anno 2008 riferiva che di circa 70 mila immigrati che transitavano nel nostro territorio, soltanto il 24 % veniva rimpatriato. Il 46% non rispettava il mandato di espulsione. Il Ministero dell’Interno dichiara che gli immigrati regolari in Italia attualmente sono circa 5 milioni, non rileva gli irregolari.
Il dottor Daniele Bellu, vicequestore della Polizia di Stato in quiescenza, in collaborazione con alcuni volontari di Caritas Diocesane ha stimato che gli immigrati irregolari nel nostro Paese sono più degli immigrati regolari, almeno 6 milioni. L’alta percentuale stimata evidenzia la carenza di una struttura organizzata in grado di assicurare non solo l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini ma anche di offrire dati certi sulla presenza di coloro che circolano liberamente nel territorio. In uno Stato di Diritto, il principio di libera circolazione delle persone deve essere garantito anche attraverso il riconoscimento dell’identità delle persone stesse. Pertanto, a fronte di un aumento allarmante di immigrati, è auspicabile un maggiore intervento delle Forze di Polizia. Il dottor Daniele Bellu, con l’ausilio di alcuni comuni del Veneto e Procuratori della Repubblica, ha studiato i problemi relativi ai flussi migratori come la sicurezza e l’ordine pubblico e, date le recenti tensioni e gli scontri tra immigrati (regolari e non) e cittadini italiani, ritiene sia necessario e indispensabile varare ed approvare Progetti Sicurezza in tempi brevi.