L’indicatore “Imprese che Offrono Formazione Formale” misura la percentuale di imprese che offrono programmi di formazione formale ai propri dipendenti. Questo tipo di formazione comprende attività educative strutturate e sistematiche progettate per migliorare le competenze, le conoscenze e le abilità professionali dei lavoratori, in linea con le esigenze dell’azienda. Una percentuale elevata di questo indicatore indica un forte impegno delle imprese nell’investire nello sviluppo continuo delle competenze del personale, favorendo la produttività, la competitività e la capacità di innovazione. I dati fanno riferimento al periodo tra il 2013 ed il 2022.
Imprese che Offrono Formazione Formale a Livello Globale nel 2022. L’analisi dei dati sulle imprese che offrono formazione formale in percentuale rivela una notevole disparità tra i paesi, evidenziando l’importanza della formazione continua per lo sviluppo delle competenze lavorative e la competitività economica. La Cina si distingue con il 100% delle imprese che offrono formazione formale, segnalando un impegno totale verso lo sviluppo delle competenze dei dipendenti e l’innovazione. Questo risultato potrebbe essere attribuito alla forte enfasi che il governo cinese e le imprese pongono sulla formazione continua come mezzo per sostenere la crescita economica e mantenere un vantaggio competitivo a livello globale. Paesi dell’America Latina come l’Ecuador (92,5%), il Perù (81,9%), e la Colombia (77,9%) mostrano anch’essi alti livelli di partecipazione alla formazione formale, indicando una crescente consapevolezza dell’importanza della formazione professionale nella regione. Questi dati suggeriscono un miglioramento delle politiche educative e un maggiore investimento delle imprese nel capitale umano. In Europa, la Francia (84,6%) e il Lussemburgo (82,1%) si collocano tra i paesi con le percentuali più elevate, riflettendo una tradizione consolidata di sostegno alla formazione professionale e all’apprendimento continuo. La Svezia (76,4%) e l’Irlanda (73,5%) seguono con percentuali elevate, confermando l’importanza attribuita alla formazione nel contesto europeo per mantenere una forza lavoro qualificata e innovativa. Tuttavia, è sorprendente notare che paesi tradizionalmente considerati avanzati in termini di istruzione e sviluppo delle competenze, come la Danimarca (47,3%) e la Finlandia (60,4%), mostrano percentuali relativamente più basse rispetto ad altre nazioni europee. Questo potrebbe indicare una variazione nelle strategie di formazione, dove la formazione informale o altri metodi di sviluppo delle competenze potrebbero avere un ruolo più prominente. Nel continente africano, le percentuali variano considerevolmente. Paesi come il Ghana (46,7%) e il Kenya (43%) si trovano in una posizione relativamente buona, suggerendo un impegno crescente verso la formazione professionale. Tuttavia, la maggior parte dei paesi africani, come la Nigeria (33,8%), l’Uganda (39,3%), e il Burundi (35,6%), mostra percentuali più basse, indicando sfide significative nell’implementazione di programmi di formazione formale. Questi paesi potrebbero affrontare ostacoli come la mancanza di risorse, infrastrutture inadeguate e barriere economiche che limitano l’accesso alla formazione. È evidente che un maggiore supporto internazionale e politiche nazionali più forti potrebbero essere necessari per migliorare la situazione della formazione formale in questi paesi. In Asia, le discrepanze sono altrettanto evidenti. La Mongolia (82,3%) e le Filippine (73,5%) mostrano alti livelli di partecipazione alla formazione, mentre altri paesi come l’India (40,9%) e il Pakistan (35,6%) hanno percentuali molto più basse. L’Indonesia (2,5%), con una percentuale estremamente bassa, rappresenta un caso preoccupante, suggerendo che la formazione formale è ampiamente trascurata, il che potrebbe limitare le opportunità di sviluppo delle competenze e innovazione nel paese. Questi dati evidenziano la necessità di investimenti significativi e riforme politiche per migliorare l’accesso e la qualità della formazione professionale in molti paesi asiatici. In America Latina, mentre alcuni paesi mostrano percentuali elevate, altri come El Salvador (65,3%) e Nicaragua (70,1%) presentano livelli più modesti. Questa variabilità può essere dovuta a differenti livelli di sviluppo economico, investimenti nel settore dell’istruzione e politiche governative di supporto alla formazione. È interessante notare che paesi con economie emergenti, come la Bolivia e l’Honduras (57%), mostrano un impegno considerevole verso la formazione formale, suggerendo che stanno cercando di colmare il gap di competenze per migliorare la loro competitività economica. In Europa, paesi come la Slovenia (52%), la Slovacchia (51%), e l’Austria (50,1%) mostrano percentuali che si aggirano intorno alla metà, indicando che, nonostante l’importanza riconosciuta della formazione, ci sono ancora margini di miglioramento per aumentare l’accesso e la partecipazione ai programmi di formazione formale. Paesi come la Polonia (21,6%) e la Grecia (21,4%) mostrano percentuali molto più basse, il che potrebbe riflettere le difficoltà economiche e sociali che limitano l’investimento nella formazione professionale. L’Italia, con una percentuale del 9,1%, è tra i paesi con la più bassa percentuale di imprese che offrono formazione formale. Questo dato è particolarmente allarmante per una nazione che ha un’economia avanzata e un bisogno critico di innovazione e sviluppo delle competenze per rimanere competitiva. Le ragioni di questo basso livello di formazione possono essere molteplici, tra cui la rigidità del mercato del lavoro, la carenza di investimenti nel capitale umano e una possibile disconnessione tra il sistema educativo e le esigenze del mercato del lavoro. Questo scenario richiede un intervento urgente da parte delle autorità italiane per incentivare le imprese a investire di più nella formazione dei loro dipendenti. Paesi come il Sudafrica (2,7%) e l’Egitto (2,7%) mostrano una situazione estremamente critica, con una percentuale di formazione formale quasi inesistente. Questo suggerisce gravi carenze nei sistemi educativi e nelle politiche del lavoro, che potrebbero ostacolare significativamente lo sviluppo economico e la crescita a lungo termine. La mancanza di formazione formale può portare a una forza lavoro meno qualificata, riducendo la produttività e la capacità di innovazione di questi paesi.
Imprese che Offrono Formazione Formale a Livello Globale tra il 2013 ed il 2022. L’analisi dei dati relativi alle imprese che offrono formazione formale tra il 2013 e il 2022 rivela variazioni significative tra i diversi paesi, evidenziando un quadro eterogeneo di sviluppo e regressione. Partendo dai paesi con i maggiori aumenti, il Pakistan mostra una crescita impressionante, passando dal 2,5% al 35,6%, con un incremento assoluto di 33,1 punti percentuali, pari a una variazione percentuale del 1324%. Questo dato suggerisce un robusto sviluppo delle infrastrutture educative e un maggiore investimento nella formazione formale da parte delle imprese. Seguono Nepal e Azerbaijan con variazioni percentuali di 596,08% e 423,29% rispettivamente, mostrando aumenti significativi che indicano una crescente consapevolezza dell’importanza della formazione formale per il miglioramento delle competenze lavorative. L’India ha registrato un incremento del 192,14%, passando dal 14% al 40,9%, dimostrando un notevole progresso, sebbene l’aumento in valore assoluto sia inferiore rispetto ai primi tre paesi. Questo sviluppo può essere attribuito a politiche governative mirate e a un crescente investimento del settore privato nella formazione. Anche la Georgia ha avuto una crescita significativa del 191,80%, seguita da Albania e North Macedonia con variazioni del 189,47% e 153,93% rispettivamente, sottolineando una tendenza regionale positiva nei Balcani. Paesi come l’Ungheria e l’Uzbekistan hanno mostrato aumenti più modesti ma comunque rilevanti, rispettivamente del 153,17% e 145,90%. Anche in Africa, paesi come la Costa d’Avorio e il Camerun hanno visto crescite importanti, rispettivamente del 124,44% e 66,54%, suggerendo un progressivo miglioramento nelle politiche educative e nella formazione professionale. Tuttavia, non tutti i paesi hanno visto aumenti. Alcuni hanno registrato decrementi significativi. La Cina e l’Ucraina, per esempio, non hanno mostrato variazioni (0%), indicando una stasi nella proporzione di imprese che offrono formazione formale. Peggio ancora, paesi come la Slovenia e la Croazia hanno visto cali rispettivamente del -2,62% e -4,81%, segnalando una leggera regressione. Vi sono poi paesi con diminuzioni più marcate. L’Argentina, per esempio, ha visto un calo del 36,33%, passando dal 73,5% al 46,8%, il che può riflettere problemi economici o una riduzione degli investimenti nella formazione da parte delle imprese. La Repubblica Ceca e la Bulgaria hanno registrato cali ancora maggiori del 37,62% e 40,74% rispettivamente, indicando possibili sfide sistemiche o un disinteresse crescente per la formazione formale. Il calo più drastico è osservato in paesi come la Federazione Russa e la Repubblica Araba d’Egitto, con diminuzioni dell’86,34% e 87,26% rispettivamente. Questo potrebbe essere il risultato di disordini politici, crisi economiche o cambiamenti radicali nelle politiche educative. La Thailandia ha registrato una diminuzione dell’81,29%, mentre il Sudafrica ha visto un calo del 93,25%, passando dal 40% al 2,7%, il che indica un collasso quasi totale dell’offerta di formazione formale.
Conclusioni. In media la percentuale di imprese che offrono formazione formale è diminuita del 6,18% tra il 2013 ed il 2022 nei paesi considerati passando da un ammontare di 40,7 unità fino ad un valore di 38,2 unità. Occorre considerare che taluni paesi però hanno visto crescere in misura molto rilevante la percentuale di imprese che offrono formazione formale come per esempio il Pakistan con +1324,00%, il Nepal con +596,00%, l’Azerbaijan con +423,29%, l’India con +192,14%, la Georgia con 191,80%. Vi sono anche dei paesi nei quali la riduzione della percentuale delle imprese che offrono percorsi di formazione formale è diminuita assai più della media come per esempio la Malaysia con -69,66%, la Tailandia con -91,29%, la Russia con -86,34%, l’Egitto con -87,26%, il Sud Africa con -93,25%. Se guardiamo ai paesi occidentali a reddito pro-capite medio alto possiamo notare che la percentuale delle imprese che offrono formazione formale tende ad essere superiore al 50,00%.
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Fonte: Global Innovation Index
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