Dopo la sconfitta subita nella precedente amichevole contro l’Argentina, gli azzurri, al “Wembley Stadium” di Londra, si riscattano parzialmente pareggiando contro l’Inghilterra per 1-1. Si tratta del nono pareggio tra le due squadre in 27 sfide (con 10 vittorie per gli azzurri e 8 per gli inglesi).
Un risultato sostanzialmente giusto che rispecchia l’andamento della gara. Ma al di là del pareggio, va premiata la volontà dell’Italia di fare la partita soprattutto nei primi venticinque minuti e in parte della ripresa.
LA PARTITA
Gareth Southgate, CT dell’Inghilterra, con il 3-5-2 schiera: Butland; Walker, Stones (72’, Henderson), Tarkowski; Trippier (59’, Rose), Oxlade-Chamberlain (59’, Lallana), Dier, Lingard, Young; Sterling e Vardy (70’, Rashford).
Il CT della nazionale italiana, Gigi Di Biagio (probabilmente alla sua ultima apparizione sulla panchina azzurra), invece, con il 4-3-3: manda in campo: Donnarumma; Zappacosta, Rugani, Bonucci, De Sciglio; Pellegrini (79’, Gagliardini), Jorginho, Parolo; Candreva (55’, Chiesa), Immobile (64’, Belotti) e Insigne.
Un buon primo tempo da parte delle due squadre che dimostrano di voler vincere la partita. Partono meglio gli azzurri che nei primi tre minuti costruiscono due clamorose palle gol, ma Immobile, da solo davanti al portiere, ritarda la conclusione e la difesa recupera. Ancora Immobile (17’), lasciato incredibilmente solo nell’area piccola, si divora il vantaggio di testa alzando la sfera oltre la traversa. Sembra tutto facile per l’Italia, ma l’Inghilterra reagisce e Vardy (24’) impegna Donnarumma. Come già accaduto con l’Argentina, anche questa volta l’Italia, nel suo momento migliore, subisce il gol. Due minuti più tardi, infatti, i padroni di casa passano in vantaggio grazie al destro secco di Vardy che lascia immobile Donnarumma. L’Italia subisce il colpo. Dopo lo svantaggio, infatti, gli azzurri perdono convinzione e brillantezza, a differenza degli inglesi che si affacciano minacciosamente nell’area avversaria. Più avara di emozioni la ripresa, caratterizzata dalla solita girandola di sostituzioni e da ritmi di gioco più lenti. L’Italia prova a fare la partita concedendo qualche pericolosa ripartenza agli avversari, le cui conclusioni, però, non impensieriscono Donnarumma. Ma la prima vera occasione della ripresa è degli azzurri. Bella conclusione al volo da posizione defilata di Insigne (79’), ma la palla sfiora il palo alla sinistra del portiere. Poi, nel finale, ancora Insigne (85’) pareggia per l’Italia su calcio di rigore (per atterramento di Chiesa).
ANALISI E COMMENTI – Le due amichevoli giocate contro Argentina e Inghilterra hanno dimostrato, ancora una volta, che non è un caso che questa nazionale non sia andata ai mondiali. Pur evidenziando dei miglioramenti, la nazionale italiana ha dei limiti oggettivi e va giustamente rifondata. Ma bisogna ripartire da un CT definitivo e dai giovani. I segnali positivi si intravedono e va dato merito a Di Biagio di essere riuscito, da traghettatore, a dare le giuste motivazioni a questi ragazzi.
E a differenza della gara con l’Argentina, questa volta l’Italia è partita senza timori reverenziali e con maggiore convinzione.
“Sono soddisfatto della partita dei miei ragazzi – ha dichiarato il CT azzurro Di Biagio ai microfoni di Rai1 – perché abbiamo giocato meglio e senza paura. Siamo stati più continui e abbiamo sbagliato di meno. Sarei stato soddisfatto anche se avessimo perso. Ma con il pareggio è ancora meglio. Questa squadra ha dimostrato di avere personalità. Sull’1-0 ci ha creduto e sull’1-1 voleva vincere. Nella ripresa ci ha provato sempre, mentre l’Inghilterra si è resa pericolosa solo con qualche ripartenza”.
In effetti c’è da essere soddisfatti anche perché, dopo 372 minuti di astinenza dal gol, l’Italia si è finalmente sbloccata (grazie alla rete di Insigne a cinque minuti dalla fine). Tuttavia, quella del gol è una delle note dolenti della nazionale italiana. Nelle ultime 8 gare, infatti, gli azzurri hanno segnato solo 4 volte. Troppo poco per vincere le partite e per pensare di poter raggiungere traguardi ambiziosi. Ma i problemi dell’Italia, si sa, sono da individuare altrove.
(Foto da:news.superscommesse.it – Si ringrazia)