Dopo la sfilata a Castel del Monte della maison Gucci, la Puglia torna, per tre giorni, ad essere il centro del fashion system attraverso il Grand Tour della maison Dolce &Gabbana. Dopo aver archiviato la fashion week parigina dell’haute couture, l’artigianalità e il Made in Italy nel campo del fashion e dell’alta gioielleria approdano in Puglia e precisamente nelle città bianca, Ostuni e nella città patrimonio dell’Unesco, Alberobello. E’ stata quasi una mini fashion week di haute couture che la maison ha voluto dedicare all’Italia, alle sue tradizioni, al suo sovoir faire e alla sua grande esperienza artigianale e sartoriale. Dopo Venezia, Capri e Siracusa i due designers, Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno scelto la Puglia come musa ispiratrice delle loro collezioni di haute couture: femminile e maschile che per la realizzazione di gioielli unici. Gli stessi designers hanno dichiarato: “Vogliamo raccontare uno stile di vita e far vivere ai nostri clienti, amici e alla stampa internazionale un’esperienza unica; siamo felici di dare la possibilità di conoscere il meglio che l’Italia ha da offrire”.
Il fashion show più atteso è stato senz’altro quello per la presentazione della collezione femminile di haute couture che si è svolta tra le vie di Alberobello, una città che è diventata un set a cielo aperto che ha accolto gli ospiti riproducendo momenti di vita quotidiana: una donna che tesse, persone che chiacchierano in piazza, gli artigiani che intrecciano la paglia, una donna che vende l’olio. La collezione ha tanto del mondo Dolce &Gabbana come il pizzo, il tulle, il macramè, il total black, gli abiti lingerie, i bustier, i reggiseni a vista, le trasparenze, le calze parigine. Oltre ai codici distintivi della maison hanno sfilato capi in rafia, che rimandano alle ceste in vimini della Puglia, cappelli a forma di trullo, le mantelle, i fazzoletti in testa e le gonne a ruota con stampe che ricordano scorci suggestivi della città. Tuttavia questa narrazione dell’italianità fatta di cliché novecenteschi che ancora in pochi vogliono superare non è stata una narrazione costruttiva nel far capire che l’Italia del 2023 non è più la stessa degli anni ’50, quella tanto cara all’immaginario collettivo degli stranieri. L’Italia non è più solo pizza, mandolino e donne vestite di nero che sgranano un rosario, ma questa narrazione fa comodo per vendere il Made in Italy ripiegando su cliché che il mercato si aspetta dal bel paese.
Anche per la collezione di alta gioielleria le ispirazioni alla Puglia sono tante come i collier che ricordano gli ulivi secolari, le croci che rimandano all’architettura bizantina e i colori delle pietre preziose che rimandano ai tramonti infuocati.
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Fortunatamente non ci sono solo le grandi maison del fashion system a portare alta la bandiera del Made in Italy, ma anche tante piccole realtà che sono dei veri ambasciatori della maestria artigianale italiana, sia in campo artistico, in campo del fashion e in campo del design.
Le sorelle Anna e Mirella Zulla sono due artiste piedimontesi presenti nel CAM (Catalogo d’Arte Moderna) edito da Mondadori, ma soprattutto sono un fulgido esempio di come l’arte possa essere fonte di innovazione e promotrice di emozioni nel campo del fashion e dell’interior design. Dal 2022 le due artiste hanno dato vita al brand AZM mettendo il loro genio creativo a disposizione del fashion e dell’interior design realizzando capi ed oggetti very cool.
Le due artiste hanno saputo trasportare la loro arte su tela su tessuti preziosi per dar vita ad abiti unici, foulard che diventano gioielli, complementi d’arredo che danno un tocco glamour alla casa. Gli abiti hanno una linea classica, i tessuti impalpabili esaltano la silhouette e ci riportano alla classica mitologia femminile, un trend nell’haute couture ripreso anche dalla maison Dior a Parigi, fatta di pepli, tuniche, monospalla e drappeggi. Il mood minimal lascia spazio ai pattern, traslati dalle loro opere, che lasciano all’occhio di chi guarda tutta la bellezza dell’arte che prende corpo attraverso un abito o un foulard- bijoux. Sono capi unici, come vuole l’haute couture, ma decisamente fruibili ad un pubblico più vasto e non solo destinati per poche fortunate clienti.
Se il designer, Giorgio Armani, dopo la fashion week parigina, ha affermato di non riconoscere più l’haute couture, sempre più simile al pret-a-porter, le sorelle Zulla hanno ben chiaro i codici distintivi dell’haute couture: il fatto a mano, l’unicità, l’intento di dare sostanza ai sogni, anche attraverso la traslazione dell’arte nel fashion.
L’arte si sublima anche in oggetti di design che portano un tocco d’arte anche nella casa. Oggetti di design che possono essere personalizzati per raccontare, a chi accogliamo nella nostra casa, cosa sia per noi la definizione di arte e bellezza. L’oggetto di design must have sono le lampade con base in ceramica, decorate a mano con paralumi in fibra di cotone che riproducono le opere pittoriche delle artiste.