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Incendio in un centro commerciale della Siberia

Una domenica tranquilla tramutatasi in tragedia. Intorno alle 16 (ora locale), un incendio ha travolto il centro commerciale Zimnyaya Vishnya (“Ciliegia d’Inverno”) di Kemerovo, in Siberia, a 3600 km da Mosca.

E’ stato impiegato un gran numero di pompieri per domare le fiamme: per estinguere l’incendio ci sono volute circa 12 ore. Almeno 20 persone sono state messe in salvo, mentre, secondo il ministro per le Emergenze Vladimir Puchkov, sarebbero 64 le vittime – tra cui 41 bambini – e 27 i dispersi.

Il centro commerciale Zimnyaya Vishnya è una struttura di 23.000 metri quadri. Inaugurato nel 2013, al suo interno conta numerosi negozi, ristoranti e cinema, oltre che un piccolo zoo, in cui avrebbero perso la vita anche alcune specie animali.

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Non sono ancora chiare le cause dell’incendio. Stando alle parole di alcuni testimoni, “un bambino aveva con sé un accendino” nell’area giochi dello shopping center. “Le fiamme sono divampate da un trampolino riempito di gommapiuma, che ha preso fuoco come polvere da sparo” ha dichiarato Vladimir Chernov, vicegovernatore della regione del Kemerovo. Le autorità russe hanno aperto un’indagine sull’incendio, di certo agevolato anche dalle scarse norme di sicurezza: pare che l’area giochi e i cinema fossero privi di uscite d’emergenza, motivo per cui molti bambini vi sono rimasti intrappolati.

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Per ora, sono 4 le persone in stato di fermo, tra cui il proprietario del negozio da cui sarebbe partito l’incendio. Gli inquirenti hanno cercato di interrogare anche Denis Shtenghelov, magnate proprietario del centro commerciale.

La tragedia di domenica ha scatenato il panico nella cittadina siberiana. Non è scattato alcun allarme e una folla di persone si è lanciata subito verso le uscite. Sono tante le immagini, riportate dai media russi, che ritraggono persone in fuga o in procinto di gettarsi giù dai cornicioni. Da sottolineare soprattutto la paura e la disperazione da parte dei genitori, che sono corsi all’interno nel vano tentativo di salvare i propri figli, allertati dalle loro grida. “Nel cinema non avevano nemmeno riacceso le luci; tutto il secondo piano era completamente al buio, con gente che urlava, fumo e bambini che gridavano”, queste le parole di una madre sopravvissuta.

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La causa è la negligenza, le norme esistono e sono fissate, ma il modo in cui noi le seguiamo è la causa catastrofica di tutto il male a cui oggi assistiamo. Tali centri commerciali esistono praticamente in tutte le regioni. Questa tragedia deve fungere da segnale urgente per una verifica della loro sicurezza” sostiene la delegata del Cremlino per i diritti dell’infanzia, Anna Kuznetsova. La tragedia di Kemerovo, di certo, ha messo in luce la violazione delle norme di sicurezza di cui doveva essere dotato il centro commerciale per prevenire quanto accaduto e permettere ai clienti di mettersi in salvo in simili circostanze.

Data:

26 Marzo 2018