(Adnkronos) – Il fuoco dell'artiglieria pakistana sul territorio indiano ha ucciso 13 civili e ne ha feriti altri 59. Lo ha reso noto il governo indiano, precisando che le vittime, così come 44 dei 59 feriti, sono stati registrati nel villaggio di Poonch (nel nord-ovest del Paese), lungo la "Linea di controllo", il confine di fatto che separa la regione contesa del Kashmir tra i due Paesi. L'India risponderà ''in modo fermo'' a qualsiasi operazione militare lanciata dal Pakistan, avverte il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar, secondo il quale finora le forze armate di Nuova Delhi hanno risposto in modo ''mirato e ponderato'' all'attacco terroristico che si è verificato lo scorso 22 aprile nel Kashmir indiano. "La nostra risposta è stata mirata e ponderata. Non è nostra intenzione aggravare la situazione", ha dichiarato Jaishankar in un discorso a una delegazione iraniana in visita. "Tuttavia, se dovessimo subire attacchi militari, non ci dovrebbero essere dubbi che la risposta sarebbe molto, molto ferma", ha aggiunto. "Le forze armate pakistane hanno finora abbattuto 25 droni Harop di fabbricazione israeliana" lanciati dalle forze armate indiane. Lo si legge in una nota diffusa dall'esercito di Islamabad spiegando che alcuni di questi droni sono caduti nei pressi di installazioni militari sensibili. "I detriti dei droni Harop di fabbricazione israeliana vengono recuperati in diverse zone del Pakistan", ha aggiunto la nota. Le autorità pakistane hanno riaperto gli aeroporti di Islamabad e di Lahore che erano stati chiusi in seguito agli attacchi provenienti dalle forze armate indiane e all'abbattimento di droni partiti dall'India. Lo rende noto l'Autorità dell'aviazione civile del Pakistan aggiungendo che resta chiuso lo scalo aeroportuale internazionale di Karachi. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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India-Pakistan, notte di scontri al confine. Nuova Delhi: “Uccisi 13 civili”
