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INSIEME PER LA PACE – Fiaccolata 8 giugno a Roma

8 giugno a Roma, per pregare la pace. Ricordando proprio quell’8 giugno del 2014, quando papa Francesco organizzò nei giardini vaticani un incontro per invocare la pace, con l’allora Presidente di Israele, Shimon Peres, il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen e alla presenza del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I. Ma anche soprattutto, una fiaccolata per la pace, con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, i partecipanti al Convegno Pax et bonum, i membri del Segretariato del Forum Internazionale di Azione cattolica che rappresentano i 27 Paesi membri, aderenti dell’Azione cattolica italiana con l’Azione Cattolica di Roma e delle diocesi del Lazio, giovani di diverse confessioni e religioni, responsabili delle Associazioni e dei Movimenti internazionali presenti a Roma in occasione del loro Giubileo il 7 e l’8 giugno, organismi e associazioni in rete con l’Azione Cattolica italiana.

L’evento

L’evento, organizzato dall’Azione Cattolica  insieme all’Istituto di Diritto internazionale per la pace Giuseppe Toniolo e al Fiac, si svolge a conclusione del Giubileo per le associazioni e i movimenti e in occasione dell’iniziativa Un Minuto per la pace proposta dal Fiac. Il convegno è strutturato in quattro momenti: saluti istituzionali, una sessione introduttiva con un intervento sul tema, Il messaggio francescano Pax et Bonum dall’Italia al mondo e la sua attualità; una sessione scientifica sul tema, Il diritto internazionale nella policrisi globale. L’unica via di dialogo tra le nazioni per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti e per la promozione della pace; una sessione di testimonianze da Paesi in conflitto sulla formazione di coscienze di pace e riconciliazione. A conclusione del Convegno, a piazza Pia, fiaccolata per invocare la pace.

La pace che vogliamo

Diversi i nodi tematici per invocare una pace giusta e duratura. 

Ristabilire la preminenza del diritto internazionale 

Ristabilire la preminenza del diritto internazionale come strumento di dialogo nell’attuale contesto globale di molti conflitti è una sfida complessa, ma un obiettivo essenziale per ridurre i conflitti armati e le vene aperte della policrisi: migrazioni sregolate, disuguaglianze crescenti, cambio climatico, insicurezza alimentare, pandemie e intelligenza artificiale fuori controllo.

Rafforzare le corti internazionali 

Rafforzare le corti internazionali: rafforzare l’autorità e la giurisdizione di istituzioni come la Corte penale internazionale (Cpi) e la Corte internazionale di giustizia (Icj) per ritenere responsabili gli autori di crimini di guerra e di crimini internazionali, indipendentemente dalla loro posizione o nazionalità. Ciò richiede una maggiore cooperazione da parte degli stati e maggiori finanziamenti per queste istituzioni.

Riformare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 

Riformare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: affrontare i limiti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare il potere di veto dei membri permanenti, che può ostacolare un’azione efficace nella prevenzione e la risoluzione dei conflitti. Ciò potrebbe comportare l’ampliamento della composizione del Consiglio per riflettere meglio l’attuale panorama geopolitico e la rivisitazione del meccanismo di veto singolo, che potrebbe essere superato da una maggioranza qualificata.

Promuovere iniziative multilaterali 

Promuovere iniziative multilaterali: incoraggiare e facilitare il dialogo tra le nazioni attraverso piattaforme multilaterali come l’Onu, le organizzazioni regionali e le conferenze internazionali. Queste piattaforme possono fungere da spazi per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti, la mediazione e le misure di rafforzamento della fiducia e della verità fattuale.

Favorire la diplomazia 

Favorire la diplomazia di secondo livello con dialoghi e scambi informali che coinvolgono attori della società civile, accademici ed esperti di diversi Paesi. Questi possono aiutare a promuovere la comprensione, creare fiducia e creare canali di comunicazione anche nel mezzo di un conflitto. Promuovere obiettivi di sviluppo sostenibile e affrontare questioni come povertà, disuguaglianza e cambiamenti climatici, che possono contribuire a conflitti e instabilità.

Sostenere i diritti umani

Sostenere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali per tutti gli individui, indipendentemente dalla loro nazionalità, etnia o religione. Ciò può aiutare a prevenire i conflitti e creare un ordine internazionale più giusto ed equo.

Promuovere l’istruzione sul diritto internazionale 

Promuovere l’istruzione sul diritto internazionale: Integrare l’istruzione sul diritto internazionale e sui diritti umani nei programmi scolastici e nelle campagne di sensibilizzazione pubblica per promuovere una cultura di rispetto per le norme e i principi internazionali.

Esigere il buon esempio degli Stati 

Esigere il buon esempio degli Stati: devono dimostrare il loro impegno nei confronti del diritto internazionale aderendo costantemente ai propri obblighi legali e rispettando le istituzioni internazionali. Un sistema di indici indipendenti potrebbe monitorare le dinamiche dell’impegno effettivo degli stati sugli obiettivi concordati e si potrebbero prevedere pressioni diplomatiche, sanzioni e meccanismi legali.

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Data:

5 Giugno 2025

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