L’irrefrenabile movimento storico verso la definitiva ascesa del tecno capitalismo post industriale, ha come caratteristica di eccellenza il ritorno della fotografia al centro di una coscienza sociale che ha definitivamente, o quasi, sostituito la scrittura e i vecchi media con l’apporto decisivo e totalizzante dell’i-mago, una formula magica capace di attirare i nostri occhi su un complesso denotativo fondato sullatecnica.
La società delle immagini ha come scopo principale liberare i suoi adeptidalla schiavitù di pensare concettualmente e di spostare invece sull’immaginazione sensoriale i principali ricevitori di ogni sensazione.
La rimozione dei vecchi testi con cui interpretavamo la realtà circostante, si connota oggi con una rappresentazione fondata sulla fotografia, ovvero un mezzo attraverso cui tutto può essere descritto con immagini, nuova e definitiva modalità di percezione del mondo senza paradossi semiotici.
Modus vivendi dei nuovi funzionari dell’immagine, noi tutti, è il possesso dell’oggetto videocamera, preimpostata, incorporata negli smartphone, user friendly,full effect. I nuovi soggetti, utenti e impresari dell’immagine, sono inseriti in un contesto pressoché illimitato di scelte e di contenuti di cui sono dotati smartphone e I-phone, apparati dotati di controllo di tutte le innumerevoli variabili che entrano a far parte dell’immagine fotografica.
