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IRAN, ALTRE 35 RAGAZZE INTOSSICATE A SCUOLA

cms_29564/0.jpgEnnesimo episodio di avvelenamento di studentesse in Iran; questa volta sono 35 le ragazze portate in ospedale dopo aver inalato gas tossico nella scuola superiore Khayyam di Pardis, una città vicina a Teheran.

In Iran, purtroppo, da novembre 2022 si registrano avvenimenti analoghi. Fenomeni di intossicazione da fumi nocivi, diffusi nelle classi delle scuole, sono già stati segnalati in altre città: Qom, Ardebil, Boroujerd, Sari, Lorestan ed ovviamente nella capitale iraniana. Numericamente parlando, sono circa 30 gli istituti che hanno segnalato questa tipologia di incidente, mentre secondo la BBC sono 650 le studentesse coinvolte, di cui 200 entrate in cura da inizio dicembre. Fortunatamente ad oggi nessuna ragazza iraniana è deceduta, ma tantissime di loro hanno riportato problemi respiratori, nausea, episodi di confusione e astenia. Gli istituti coinvolti sono stati chiusi mentre il procuratore generale ha annunciato la settimana scorsa l’apertura di un’indagine.

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Il governo iraniano inizialmente aveva respinto i vari incidenti ma ora, dopo la loro sistematica ripetizione, sono stati descritti come attacchi intenzionali. A confermare la linea di pensiero dell’esecutivo è stato il viceministro dell’istruzione Youness Panahi, la quale ha implicitamente confermato che “l’avvelenamento è stato intenzionale”, come riportato da Irna.

Gli avvelenamenti hanno ovviamente aperto differenti scenari ed ipotesi nel Paese. L’ipotesi più accreditata è quella secondo cui gli avvenimenti sarebbero volti alla chiusura delle scuole per ragazze. A sostegno di ciò, vi sarebbe una vendetta nei confronti delle studentesse iraniane che hanno spalleggiato le proteste antigovernative da settembre per la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda che ha perso la vita dopo essere stata messa in custodia perché non indossava il velo in modo corretto. A sostenere questa linea di pensiero ed ipotesi è anche Mohammadtaghi Fazel-Meibodi, docente presso il seminario di Qom, una delle principali città sante iraniane dove si è registrato il maggior numero di casi di intossicazione. Il docente ha riferito al quotidiano riformista Shargh che ci sarebbe un gruppo estremista denominato Hazarehgera dietro a questi incidenti perché, appunto, non ritengono che le ragazze dovrebbero ricevere l’istruzione. La teoria di Fazel-Meibodi si fonda però su alcuni rapporti non confermati ufficialmente.

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A dare sfumature ancor peggiori a quanto sta accadendo in Iran è la memoria di ciò che è avvenuto in Afghanistan tra il 2010 ed il 2015, quando in alcune scuole del Paese molte studentesse sono rimaste intossicate dopo l’inalazione di gas nocivo. Questo ricordo non può far altro che far pensare che l’Iran stia emulando l’operato afghano, togliendo progressivamente la possibilità, e diritto, di andare a scuola e ricevere un’istruzione alle ragazze.

Data:

1 Marzo 2023