L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon, ha espresso il supporto di Israele alla proposta del presidente americano, Donald Trump, di prendere il controllo della Striscia di Gaza. Tuttavia, Danon ha sottolineato l’importanza di ottenere il consenso dei palestinesi, evitando qualsiasi forzatura che li costringa a lasciare la loro terra.
Il Consenso Palestinese
In un’intervista alla CNN, Danon ha dichiarato: “Penso che siamo tutti d’accordo che dovrebbe essere chiesto il consenso: il consenso delle persone a lasciare il luogo in cui vivono e il consenso degli altri Paesi a riceverle”. Questa posizione evidenzia la necessità di un approccio diplomatico e consensuale per risolvere la complessa situazione di Gaza.
Le Dichiarazioni di Trump
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato che “tutti amano” la sua proposta di prendere il controllo di Gaza e trasferire i suoi abitanti, nonostante l’opposizione dei palestinesi e di molti Paesi del Medio Oriente e del mondo. “È piaciuto a tutti”, ha detto Trump ai giornalisti nello Studio Ovale. Tuttavia, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha chiarito che il presidente non ha intenzione di inviare militari a Gaza e che gli Stati Uniti non finanzieranno la ricostruzione della regione. “L’amministrazione lavorerà con i nostri partner nella regione per ricostruire quella regione”, ha dichiarato.
La Posizione dell’Unione Europea
Un portavoce dell’Unione Europea ha ribadito che la Striscia di Gaza “è parte integrante di un futuro Stato palestinese”. L’UE resta pienamente impegnata a favore di una soluzione a due Stati, ritenendola l’unica vera strada verso una pace duratura per israeliani e palestinesi. Le dichiarazioni dell’UE sottolineano l’importanza di un approccio inclusivo e rispettoso dei diritti dei palestinesi.
Il Monito delle Nazioni Unite
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato un monito attraverso il suo portavoce, Stephane Dujarric, affermando che “è essenziale evitare ogni forma di pulizia etnica” a Gaza. Questo commento è stato una risposta alla proposta di Trump di deportare i palestinesi della Striscia nei Paesi vicini, sottolineando la necessità di proteggere i diritti umani e di evitare azioni coercitive.
Israele si Ritira dal Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU
Israele ha deciso di seguire gli Stati Uniti e ritirarsi dal Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHRC). Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha accolto con favore la decisione di Trump di non partecipare al Consiglio, accusando l’UNHRC di demonizzare Israele in modo ossessivo e di proteggere i violatori dei diritti umani. Sa’ar ha criticato la discriminazione nei confronti di Israele, sottolineando che il Paese è stato sottoposto a oltre 100 risoluzioni di condanna, più di quelle contro Iran, Cuba, Corea del Nord e Venezuela messi insieme.
Conclusioni
Il supporto di Israele al piano di Trump per Gaza, pur con la condizione del consenso palestinese, rappresenta un nuovo capitolo nelle dinamiche geopolitiche della regione. Le reazioni dell’Unione Europea, delle Nazioni Unite e la decisione di Israele di ritirarsi dall’UNHRC evidenziano la complessità e le sfide di trovare una soluzione pacifica e duratura per Gaza. La strada verso la pace richiede un approccio diplomatico, inclusivo e rispettoso dei diritti umani, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate.