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Israele bombarda postazioni Hamas

Israele bombarda postazioni Hamas

cms_9362/gaza_bombardamenti_afp.jpgGli aerei della forza aerea israeliana hanno bombardato ieri diverse postazioni militari e strutture nella Striscia di Gaza appartenenti ad Hamas. Una risposta precisa dopo che in precedenza due razzi e quattro colpi di mortaio erano stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele.

Fonti della sicurezza e media locali hanno riferito che jet e droni israeliani hanno effettuato attacchi contro tre strutture militari appartenenti al movimento islamista nelle città di Rafah e Khan Younis nella parte meridionale della Striscia di Gaza e nella parte orientale della città di Gaza. Non sono stati segnalati feriti.

L’aviazione israeliana ha reso noto di aver colpito più di numerosi obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. In un primo raid, sono stati colpiti dieci siti dell’organizzazione in tre diversi complessi militari nella Striscia di Gaza, fra cui officine per la produzione e l’immagazzinamento di proiettili ha reso noto Tsahal.

Un secondo raid ha colpito cinque obiettivi di un complesso militare della forza navale di Hamas, nel nord della Striscia. Si tratta di una risposta “alle diverse attività terroristiche orchestrate da Hamas nel corso del fine settimana”, precisa la difesa israeliana.

Rapporti Putin-Salvini, scoppia il caso Soros

cms_9362/putin_afp.jpg“Noi preferiamo avere Putin dalla parte nostra, piuttosto che mandarlo nel campo avverso. E il nuovo governo può mettere insieme russi e americani, facendoli cooperare su temi operativi”. Guglielmo Picchi, deputato della Lega, consigliere di politica estera di Matteo Salvini, risponde così alle “preoccupazioni” del finanziere George Soros per l’alleanza tra il presidente russo e il leader leghista.

“Se invece c’è un rapporto tra Salvini e Donald Trump non va bene lo stesso – dice Picchi all’AdnKronos – e non va bene se c’è un rapporto tra Salvini e Marine Le Pen. Cosa dobbiamo dire? Noi abbiamo preso i voti degli italiani in modo democratico e trasparente”.

RUSSIA – E nel contratto di governo con il M5S, ricorda il deputato della Lega, “c’è scritto che la Russia è un importante partner strategico e commerciale dell’Italia, ma questo non vuol dire che non siamo con la Nato e la Ue, ma riteniamo sia giusto chiedersi se le sanzioni hanno funzionato”. “Il ruolo dell’Italia – sostiene il consigliere di Salvini – può essere quello di un governo che mette insieme russi e americani e lo fa su temi operativi, possiamo cambiare gli equilibri e questo può essere considerato pericoloso, perché certe rendite di posizione che ci sono state finora possono cambiare”.

“Noi – insiste Picchi – preferiamo che Putin giochi dalla nostra parte del campo e non mandarlo nella parte avversa, perché sarebbe più pericoloso far saldare l’alleanza tra Russia, Iran e Turchia, allargandola fino alla Cina. Invece è meglio avere Mosca dalla nostra stessa parte, con Israele e gli Stati Uniti”.

STABILITA’ – La Lega al governo, secondo il consigliere di Salvini, “farà tutto quanto è nelle sue possibilità per far sì che la Russia resti nel nostro campo per la stabilità complessiva del Medio Oriente, con un Iran ridimensionato, una Turchia un po’ più sobria e laica e un Israele non minacciato nella sua esistenza”.

Picchi parla poi delle politiche migratorie, sulle quali bisogna “cambiare rotta rispetto al precedente governo: noi siamo consapevoli di tutte le difficoltà che ci sono, però riteniamo che con tanta serietà e buona volontà si possano trovare delle soluzioni”, per esempio attraverso “trattati bilaterali per il rimpatrio di quanti stanno scontando pene detentive in Italia, per rendere funzionanti accordi che già ci sono e fare tutti gli altri che si rendano necessari”.

RAPPORTI – “La differenza tra il prima e il dopo – chiosa il deputato – è che riteniamo che l’Italia possa utilizzare tutto il suo peso politico ed economico per far valere le proprie ragioni nei confronti di Paesi che ci hanno volutamente ignorato o hanno perso tempo nel dare esecuzione ad accordi già esistenti”.

Doppio naufragio nel Mediterraneo: oltre 40 morti

cms_9362/migranti_morti_afp.jpgSi continua a morire nel Mediterraneo. E si aggrava di ora in ora il bilancio dell’ultima tragedia del mare al largo delle coste tunisine: il ministero della Difesa ha fatto sapere che è salito a 35 il numero dei migranti morti, mentre un totale di 68 persone è stato salvato dopo che l’imbarcazione sulla quale si trovavano è affondata nella notte a poco meno di una decina di chilometri dalle Kerkennah Islands e ad una ventina dalle coste della città di Sfax.

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa tunisina Tap, tra i migranti salvati ci sono due ivoriani, due camerunensi e due marocchini. A bordo del barcone, che è affondato dopo aver imbarcato acqua, si trovavano 180 persone.

Nel naufragio di un’altra imbarcazione con a bordo 15 migranti, al largo della costa della provincia turca di Antalya, nove persone sono morte, fra cui sei bambini: lo ha reso noto la Guardia costiera turca. Quattro persone, tre uomini e una donna, sono state tratte in salvo, una quinta da un peschereccio e una persona è dispersa. L’imbarcazione è naufragata alle 2.22 di mattina, al largo dell’isola di Kekova Geykova.

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4 Giugno 2018