Israele sta rafforzando la sua presenza nella zona centrale di Gaza, fortificando basi militari e demolendo edifici palestinesi. Secondo il New York Times, l’analisi di immagini satellitari suggerisce che Israele potrebbe voler esercitare un controllo a lungo termine sull’area.
Controllo Israeliano sulla Striscia di Gaza
Dai primi mesi del conflitto, le forze israeliane hanno occupato i 6 km del corridoio di Netzarim, che divide Gaza in due, per impedire ai sfollati di tornare a nord. Con l’abbattimento di edifici e la costruzione di nuove basi, il corridoio si è trasformato in un blocco di 46 km² controllato dalle forze israeliane. Negli ultimi tre mesi, l’Idf ha demolito oltre 600 edifici lungo la strada per creare una zona cuscinetto e ha ampliato una rete di avamposti con torri di comunicazione e fortificazioni difensive. Questo rafforzamento suggerisce un possibile cambio di strategia da parte di Israele.
Motivazioni Ufficiali e Controllo della Sicurezza
Ufficialmente, l’espansione ha motivazioni operative, ma i leader israeliani hanno più volte affermato di voler mantenere il controllo della sicurezza a Gaza anche dopo la guerra, senza entrare nei dettagli delle modalità. Il controllo del corridoio di Netzarim consente a Israele di regolare gli spostamenti nell’enclave, mantenendo centinaia di migliaia di sfollati palestinesi nel sud. Il portavoce dell’esercito israeliano, Nadav Shoshani, ha dichiarato che l’occupazione del territorio è solo per ragioni operative e che le fortificazioni possono essere smontate rapidamente.
Potenziali Insediamenti e Basi Militari
Alcuni ministri israeliani hanno suggerito che il controllo militare a Gaza potrebbe aprire la strada a nuovi insediamenti ebraici, anche se il premier Benjamin Netanyahu ha momentaneamente escluso questa possibilità. L’ex insediamento israeliano di Netzarim, da cui prende il nome il corridoio militare, si trova nell’area ora sotto controllo israeliano. L’analisi delle immagini satellitari rivela che l’esercito israeliano ha almeno 19 grandi basi e decine di piccole basi nell’area, alcune delle quali sono state costruite o ampliate negli ultimi tre mesi.
Reazioni Internazionali
L’amministrazione Biden si è opposta a un controllo israeliano a lungo termine sull’enclave, sperando che Gaza possa diventare parte di un futuro Stato palestinese. Il presidente eletto Donald Trump ha invitato Israele a “finire” la guerra, senza specificare quali condizioni potrebbe ritenere accettabili per una Gaza postbellica.
Se crolla tregua in Libano agiremo con più forza
L’esercito israeliano ”non farà distinzione” tra i miliziani di Hezbollah e i militari libanesi nel caso in cui l’accordo per il cessate il fuoco non dovesse reggere. E’ l’avvertimento lanciato dal ministro della Difesa israeliano Israel Katz all’emittente Channel 12 sostenendo che ”l’esercito libanese ha la responsabilità di far rispettare l’accordo sul cessate il fuoco”. “Se il cessate il fuoco crolla, il Libano non avrà più deroghe. Faremo rispettare l’accordo con la massima risposta e tolleranza zero. Se finora abbiamo fatto distinzioni tra Libano e Hezbollah, non sarà più così”, ha detto Katz.
“Se entreremo di nuovo in guerra, agiremo con ancora più forza e penetreremo più in profondità”, e “non ci sarà più alcuna immunità per lo Stato libanese”. Israele non farà più “alcuna distinzione tra il Libano e Hezbollah’, ha ribadito Katz durante una visita alle truppe.