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ISRAELE E GAZA – I Piani per una Riconquista e l’Ombra di una Nuova Occupazione

Israele avrebbe messo a punto piani per riconquistare la Striscia di Gaza, con l’obiettivo dichiarato di un’occupazione a lungo termine del territorio. A rivelarlo è il Financial Times , che sottolinea come il progetto, ancora in attesa dell’approvazione formale del gabinetto di sicurezza israeliano, sia stato elaborato dal nuovo capo di Stato maggiore delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), con il sostegno ufficioso di alcuni ministri di estrema destra che da tempo auspicavano un’escalation militare contro Gaza.

Il Piano di Israele per Gaza

Secondo fonti vicine al dossier, i piani israeliani trarrebbero forza dal ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, noto per il suo sostegno incondizionato alle politiche di Israele, a differenza del suo predecessore Joe Biden, che aveva sempre escluso una nuova occupazione di Gaza o l’annessione di territori.

Il piano prevede il richiamo di diverse divisioni dell’IDF per condurre un’invasione su vasta scala, finalizzata alla conquista di ampie porzioni dell’enclave palestinese. L’obiettivo sarebbe costringere i circa 2,2 milioni di abitanti di Gaza in una “zona umanitaria” ristretta lungo la costa del Mediterraneo, lasciando all’esercito israeliano il controllo amministrativo del territorio. Questo segnerebbe un ritorno alla presenza militare diretta di Israele nella Striscia, a vent’anni dal ritiro unilaterale del 2005.

Controllo Umanitario e Restrizioni

Fonti anonime citate dal quotidiano britannico sottolineano che Israele sta valutando modalità operative per garantire che gli aiuti umanitari destinati alla popolazione non finiscano nelle mani di Hamas. Tra le opzioni considerate ci sarebbe la distribuzione diretta degli aiuti da parte delle forze israeliane o tramite appaltatori privati. È emerso inoltre che le IDF avrebbero recentemente calcolato la quantità di calorie necessarie per ogni palestinese, alimentando polemiche sul rischio di ulteriori limitazioni alla già precaria situazione umanitaria.

La Prospettiva di una Nuova Offensiva di Terra

Parallelamente, fonti della CNN riportano che Israele starebbe pianificando un’offensiva di terra su vasta scala nella Striscia di Gaza. Questa operazione, descritta come una delle più imponenti degli ultimi decenni, potrebbe vedere il dispiegamento di circa 50.000 soldati, organizzati in cinque divisioni. La strategia israeliana includerebbe la ripresa del controllo di corridoi strategici come quello di Netzarim, con l’obiettivo di dividere la Striscia e aumentare la pressione su Hamas.

Secondo la CNN , il governo israeliano avrebbe già avviato attacchi mirati e lanciato avvertimenti alla popolazione civile delle aree settentrionali di Gaza, come Jabaliya, Beit Lahia e Beit Hanoun, chiedendo l’evacuazione immediata. Avichay Adraee, portavoce militare israeliano, ha annunciato su X: “A tutti coloro che si trovano nell’area, dirigetevi immediatamente a sud verso i rifugi noti per la vostra sicurezza.”

Strategie e Minacce

L’intensificarsi degli attacchi e la diffusione di notizie su una potenziale invasione terrestre potrebbero far parte di una strategia deliberata per esercitare pressione psicologica su Hamas, spingendolo a liberare gli ostaggi catturati senza dover ricorrere a un prolungamento del conflitto. Tuttavia, come affermato da Eyal Hulata, ex capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Israele, “Se non ci saranno nuovi negoziati per gli ostaggi, l’unica alternativa sarà riprendere i combattimenti.”

Rischi e Criticità

Il ritorno di Israele a Gaza comporterebbe sfide significative, sia sul piano militare che diplomatico. L’occupazione di lungo termine del territorio potrebbe generare nuove tensioni a livello internazionale, alimentando critiche verso le politiche israeliane. Inoltre, l’impatto umanitario sulla popolazione civile di Gaza, già duramente provata da anni di conflitto, rischia di aggravare ulteriormente la crisi.
[03:39, 26/03/2025] Microsoft Copilot: Sul fronte interno, il piano rischia di accentuare le divisioni politiche in Israele, con una parte della società civile e alcuni esponenti politici che vedono nella rioccupazione di Gaza un passo indietro rispetto agli sforzi per una risoluzione a lungo termine del conflitto israelo-palestinese.

Il piano israeliano per Gaza, se attuato, segnerebbe una svolta drammatica nel conflitto con i palestinesi, aprendo scenari di instabilità e recrudescenza della violenza. Le dichiarazioni ufficiose dei rappresentanti israeliani, unite al sostegno dell’amministrazione Trump, indicano che il progetto potrebbe diventare realtà in tempi brevi, con conseguenze imprevedibili per la regione e per la comunità internazionale. La questione di Gaza continua a rappresentare una delle sfide più complesse e irrisolte del Medio Oriente, e una nuova occupazione potrebbe allontanare ulteriormente la possibilità di una pace duratura.

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Data:

26 Marzo 2025