La possibilità di raggiungere un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è più vicina che mai, secondo quanto affermano Hamas, Jihad islamica e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP). In un comunicato congiunto diffuso a nome dei tre gruppi, viene espressa la speranza di liberare gli ostaggi trattenuti nell’enclave palestinese e i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane, a condizione che “il nemico smetta di imporre nuove condizioni”.
Incontro al Cairo
Hamas ha diffuso la dichiarazione dopo un incontro al Cairo con i rappresentanti di Jihad Islamica e FPLP. Le tre fazioni hanno concordato di tornare a vedersi al più presto, sottolineando l’impegno di tutti per porre fine all’aggressione contro il popolo palestinese. Nel comunicato si esprime anche apprezzamento per l’impegno dell’Egitto verso un accordo di riconciliazione tra le fazioni palestinesi.
Netanyahu e l’Accordo per gli Ostaggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato al Wall Street Journal che non firmerà un accordo per la liberazione degli ostaggi con Hamas che ponga fine alla guerra. “Non accetterò di porre fine alla guerra prima di aver rimosso Hamas”, ha detto Netanyahu. “Non li lasceremo al potere a Gaza, a circa 50 chilometri da Tel Aviv. Non accadrà”.
Attacco Aereo su Gaza
Nel frattempo, tre palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano a ovest della città di Gaza. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, aerei da guerra israeliani hanno preso di mira un gruppo di persone nel campo profughi di Shati, con i feriti trasferiti dai medici della Mezzaluna Rossa all’ospedale al-Shifa di Gaza City.
Denuncia del Papa
Il Papa ha fatto un grave annuncio durante la cerimonia tradizionale degli auguri natalizi alla Curia romana, affermando che il Patriarca (il cardinale Pizzaballa) “non è stato lasciato entrare a Gaza, come promesso, e ieri sono stati bombardati dei bambini. Questa è crudeltà, non è guerra”, ha detto il Papa, toccando il cuore della questione con parole forti e commoventi.
Missile dallo Yemen vicino a Tel Aviv
Il Wolfson Medical Center nel centro di Israele ha riferito che 20 persone, tra cui bambini, sono state curate per le ferite causate da un missile lanciato dallo Yemen e caduto nei pressi di Tel Aviv durante la notte. Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio di un “missile balistico ipersonico” denominato ‘Palestina 2’, che ha colpito “l’area occupata di Giaffa” appena a sud di Tel Aviv. “Il missile ha colpito il suo obiettivo con precisione, e le difese e i sistemi di intercettazione non sono riusciti a intercettarlo”, ha affermato il portavoce degli Houthi, Yahya Saree, in un discorso televisivo. L’attacco è stato una risposta ai “massacri contro i nostri fratelli a Gaza” e all’aggressione israeliana contro il loro Paese.
Raid USA su Obiettivi Militari Houthi
Gli Stati Uniti stanno effettuando raid su obiettivi militari Houthi a Sana’a, in Yemen, secondo diverse fonti giornalistiche arabe citate dal Jerusalem Post. Le notizie raccontano di velivoli militari ben visibili nel cielo della capitale yemenita. Inizialmente si pensava che fosse un’iniziativa israeliana, ma ora i media arabi sembrano concordare sul fatto che si tratti di aerei statunitensi.
Smentita di Israele sulla Delegazione al Cairo
Funzionari israeliani hanno smentito le notizie secondo cui era attesa “al Cairo una delegazione israeliana di rappresentanti della sicurezza” per colloqui con funzionari egiziani su dettagli inerenti un possibile accordo per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Secondo il sito israeliano Ynet, fonti israeliane hanno affermato che “non c’è nessuna delegazione israeliana diretta al Cairo, né è previsto” un simile sviluppo.
Conclusioni
La situazione nella Striscia di Gaza rimane altamente instabile, con Hamas e altri gruppi palestinesi che cercano di avvicinarsi a un accordo di cessate il fuoco e la liberazione di ostaggi. Allo stesso tempo, gli attacchi israeliani continuano e le tensioni con i vicini si intensificano, come dimostrato dal recente lancio di missili dallo Yemen. La comunità internazionale osserva con preoccupazione e spera in una risoluzione pacifica del conflitto che possa portare a una stabilità duratura nella regione.