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ISRAELE-HAMAS BREVI STOP ALLA GUERRA PER VACCINAZIONI ANTI-POLIO A GAZA – Le accuse di Lapid sull’attacco del 7 ottobre: “Il governo era stato avvertito”

Israele e Hamas hanno accettato brevi pause umanitarie nei combattimenti per consentire le vaccinazioni contro la poliomielite a Gaza. Questo avviene mentre “i negoziati per la fine della guerra a Gaza, nella capitale del Qatar, Doha, hanno registrato alcuni progressi”, ma “altri ostacoli rimangono”. Lo riporta l’emittente saudita all news Al-Sharq citando fonti concordanti, secondo le quali i colloqui avviati mercoledì dai funzionari statunitensi, qatarini ed egiziani con omologhi “operativi” del Mossad, dell’esercito israeliano e dello Shin Bet riprenderanno nei prossimi giorni per colmare le lacune.

Pause umanitarie per consentire le vaccinazioni contro la polio

 Israele ha accettato limitate pause quotidiane nei combattimenti a Gaza per permettere una campagna di vaccinazioni anti-polio, ha annunciato Rik Peeperkorn, un rappresentante dell’Organizzazione mondiale per la Sanità (Oms), specificando che i combattimenti si fermeranno in tre aree della Striscia dalla mattina al primo pomeriggio per un totale di nove giorni.

La campagna inizierà il primo settembre “nella parte centrale di Gaza per tre giorni, seguita dal Sud e poi dal Nord”, ha spiegato Peeperkorn citando l’impegno assunto dal Cogat, l’autorità israeliana responsabile degli affari palestinesi. Le pause quotidiane dei combattimenti, che dovrebbero permettere la vaccinazione di oltre 600mila bambini, inizieranno alle 6 del mattino e finiranno tra le 14 e le 15.

Hamas: “Pronti a collaborare”

Da Hamas c’è stata una risposta positiva. “Siamo pronti a collaborare con le organizzazioni internazionali per garantire questa campagna”, ha dichiarato Basem Naim, dell’ufficio politico di Hamas, secondo quanto si legge sulla Cnn. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha confermato nei giorni scorsi che sono arrivate nella Striscia 1,2 milioni di dosi di vaccino contro la polio.

Offensiva Israele in Cisgiordania, sale bilancio vittime

E’ intanto salito ad almeno 17 il numero dei palestinesi che sono stati uccisi in Cisgiordania da quando mercoledì le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno lanciato un’offensiva su larga scala. Lo riferisce la Wafa, l’agenzia palestinese, secondo la quale otto persone sono state uccise a Jenin, quattro a Tubas e cinque a Tulkarem.

Precisa la Wafa che, tra le vittime, si contano anche quattro uomini che sono stati uccisi nel campo profughi di Tulkarem e un 62enne al quale ha sparato un cecchino mentre si trovava nella sua casa nel campo profughi di Nur Shams.

Borrell: “Non c’è unanimità su mia proposta sanzioni a ministri israeliani estrema destra”

Sul fronte politico a tenere banco sono state le dichiarazioni di Josep Borrell che ieri mattina a Bruxelles aveva comunicato di aver “avviato le procedure per chiedere agli Stati membri se considerano appropriato includere nella lista delle sanzioni alcuni ministri israeliani che lanciano messaggi d’odio inaccettabili contro i palestinesi e proposte che vanno chiaramente contro la legge internazionale e incitano a commettere crimini di guerra”.

A fine giornata l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue ha riconosciuto che “non c’è unanimità” tra i ministri degli Esteri della Ue sulla sua proposta di imporre sanzioni ai ministri israeliani di estrema destra. “Abbiamo discusso, non c’è stata unanimità, questo non è un consiglio esecutivo, non prendiamo decisioni, discutiamo solo a livello politico”, ha poi aggiunto ribadendo comunque l’intenzione di presentare al Consiglio la proposta “per includere questi due ministri nella lista dei sanzionati per violazione dei diritti umani”. “I ministri decideranno, dipende da loro, come sempre, ma il processo sarà avviato, il caso sarà studiato attentamente”, ha concluso.

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Lapid sull’attacco del 7 ottobre

“Il governo era stato informato delle intenzioni di Hamas”. Lo ha dichiarato il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, nel corso di una conferenza stampa in cui ha fornito “per la prima volta” la sua versione degli eventi che hanno preceduto il massacro del 7 ottobre.

“Era chiaro cosa voleva. Qui voglio confutare l’affermazione che viene fatta più volte dall’attuale l’attaccante belga secondo cui, in qualche modo, la classe politica non era a conoscenza del fatto che Hamas non era stata scoraggiata. Era stata effettivamente informata. Sono stato informato e il materiale di intelligence che ho visto è stato visto, ovviamente, anche dal primo ministro e dai ministri del gabinetto“, ha chiarito Lapid, secondo quanto riferito dal Jerusalem Post.

Il leader dell’opposizione ha aggiunto che il 21 agosto 2023 partecipò a un briefing sulla sicurezza con il primo ministro quando il consigliere militare, il maggiore generale Avi Gil, riferì di un incremento delle attività di tutti i ‘proxy’ dell’Iran nella regione. “Mentre ritenevo che quelle fossero informazioni straordinarie, il primo ministro, ma questa è solo una mia impressione personale quindi può essere contestata, sembrava annoiato e indifferente all’argomento e non rilasciò dichiarazioni in merito”.

(da AdnKronos)

Data:

30 Agosto 2024
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