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ISTAMBUL IN RIVOLTA – Scontri Violenti Dopo l’Arresto del Sindaco Ekrem Imamoglu

La tensione a Istanbul ha raggiunto livelli critici dopo l’arresto, avvenuto due giorni fa, del sindaco Ekrem Imamoglu, principale sfidante politico del presidente Recep Tayyip Erdogan. Violenti scontri tra la polizia antisommossa turca e migliaia di manifestanti hanno scosso la città, trasformando le strade in un campo di battaglia. Secondo quanto riportato dai giornalisti dell’AFP e dai media turchi, la polizia ha utilizzato gas al peperoncino e proiettili di gomma per disperdere la folla davanti al municipio di Istanbul. A Smirne, un’altra città teatro delle proteste, gli agenti hanno impiegato idranti e gas lacrimogeni per contenere i dimostranti.

Un Clima di Tensione Diffusa

Le proteste, iniziate subito dopo l’arresto di Imamoglu, si sono rapidamente estese ad altre città, tra cui Smirne e Ankara. A Istanbul, la situazione è particolarmente tesa: la chiusura di ponti e strade principali ha frammentato i manifestanti in diversi punti della città, rendendo ancora più difficile il controllo della situazione. Secondo la tv dell’opposizione Halk, gli scontri a Smirne hanno visto un uso massiccio di mezzi repressivi da parte delle forze dell’ordine, con numerosi feriti tra i manifestanti.

La Voce dell’Opposizione: “Oltre 300mila in Piazza”

Ozgur Ozel, leader del Partito Repubblicano del Popolo (CHP), il partito di Imamoglu, ha dichiarato che oltre 300mila persone si sono radunate per protestare contro l’arresto del sindaco. Parlando davanti a una folla riunita davanti alla sede del Comune di Istanbul, Ozel ha denunciato l’azione come un attacco diretto alla democrazia. “Non ci fermeremo. Siamo qui per difendere il nostro diritto di essere rappresentati,” ha affermato, aggiungendo che la chiusura delle strade non impedirà ai cittadini di far sentire la propria voce.

Un Arresto Controverso

Ekrem Imamoglu, figura di spicco dell’opposizione e considerato il principale rivale politico di Erdogan, è stato arrestato con accuse di corruzione e presunti legami con organizzazioni terroristiche. L’arresto è avvenuto pochi giorni prima che il CHP annunciasse ufficialmente la sua candidatura per le elezioni presidenziali del 2028, alimentando sospetti di motivazioni politiche dietro l’azione giudiziaria. Imamoglu, che ha vinto le elezioni municipali di Istanbul nel 2019 e nel 2024, è visto come una minaccia diretta al potere di Erdogan, che governa la Turchia da oltre due decenni.

Proteste e Repressione: Un Paese Diviso

Le manifestazioni contro l’arresto di Imamoglu rappresentano una delle più grandi mobilitazioni popolari in Turchia degli ultimi anni. Migliaia di persone hanno sfidato il divieto di raduni pubblici imposto dal governo, riempiendo le strade di Istanbul e di altre città con bandiere e slogan contro Erdogan. “Tayyip, dimettiti!” è stato uno dei cori più diffusi tra i manifestanti.

La risposta delle autorità è stata dura. Secondo il ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya, almeno 53 persone sono state arrestate e 16 agenti di polizia sono rimasti feriti durante gli scontri. Le immagini trasmesse dai media mostrano scene di caos, con manifestanti che cercano di sfuggire ai gas lacrimogeni e agli idranti, mentre la polizia erige barricate per impedire l’accesso ai luoghi simbolo della protesta.

Reazioni Internazionali e Prospettive Future

L’arresto di Imamoglu e la repressione delle proteste hanno suscitato critiche a livello internazionale. Diversi leader europei hanno espresso preoccupazione per quello che considerano un ulteriore passo indietro per la democrazia in Turchia. Le accuse contro Imamoglu sono state definite da molti osservatori come un tentativo di eliminare un avversario politico in vista delle prossime elezioni.

Nel frattempo, il CHP ha promesso di intensificare le proteste e di portare la questione davanti alla comunità internazionale. “Non ci fermeremo finché non sarà fatta giustizia,” ha dichiarato Ozel, invitando i cittadini a continuare a manifestare pacificamente.

La crisi politica in Turchia, scatenata dall’arresto di Ekrem Imamoglu, rappresenta un momento cruciale per il futuro del paese. Mentre le proteste continuano a crescere, il governo di Erdogan si trova di fronte a una sfida senza precedenti, con un’opposizione determinata a difendere i propri diritti e una comunità internazionale sempre più critica. Il destino di Imamoglu e la risposta del governo alle manifestazioni potrebbero segnare un punto di svolta per la democrazia turca.

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Data:

22 Marzo 2025