Si sono conclusi i lavori della VIII edizione dei Rome Med – Mediterranean Dialogues 2022. La conferenza sulla politica internazionale, organizzata dall’Ispi e dalla Farnesina, ha portato nella capitale molti ministri, capi di Stato, ambasciatori, ed esponenti della società civile da tutto il Mediterraneo allargato. Chi si è dato molto da fare a margine dell’iniziativa è stato Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. In particolare il Ministro ha dichiarato che: “Ho visto il ministro degli Esteri libico, andrò in Libia per vedere un po’ come si può arrivare a un accordo generale”. Oltre al breve incontro con il suo omologo libico, Tajani ha ricordato di essersi incontrato anche con il presidente del Niger. “Pure lì stiamo lavorando per incrementare anche le relazioni: ci sono i nostri militari lì, c’è una presenza militare italiana, quindi bisogna avere una strategia comune per combattere l’immigrazione, tutte le illegalità, il rischio terrorismo”, ha concluso Tajani. Fin dall’inizio del nuovo governo targato Meloni, Antonio Tajani si è subito messo al lavoro per stabilizzare i rapporti dell’Italia con quasi tutti i Paesi Nord africani, con il principale obbiettivo di creare e rafforzare cooperazioni bilaterali che contrastassero il traffico di essere umani e l’immigrazione illegale, tornata ed essere massiccia nell’ultimo periodo.
A riprova dell’assiduo lavoro fin qui svolto da Tajani, già diverse settimane fa il nostro ministro aveva avuto una conversazione telefonica appunto con la sua omologa libica, Najla Al-Mangoush. In quell’occasione è stata ribadita l’amicizia tra i due Paesi e l’impegno reciproco a trovare una soluzione solida e coesa hai problemi comuni. “Le due parti hanno discusso le modalità per migliorare le prospettive di cooperazione bilaterale tra i due paesi amici in diversi campi, sottolineando i profondi rapporti storici con l’Italia. Da parte sua, il ministro degli Esteri italiano ha espresso il sostegno del suo Paese agli sforzi dell’attuale governo di unità nazionale per arrivare il prima possibile alle elezioni presidenziali e parlamentari”. Inoltre i due “hanno anche discusso del fascicolo delle guardie di frontiera, del contrasto all’immigrazione clandestina, del ritorno delle aziende italiane per completare la costruzione dei progetti in sospeso, tra cui l’aeroporto internazionale di Tripoli, e della disponibilità dei due Paesi ad attivare accordi congiunti”.
Per proseguire la strada intrapresa tra i due Paesi c’è stata poi l’accoglienza di 114 profughi provenienti dai campi di detenzione libici lo scorso 30 novembre, accolti a Fiumicino proprio da Tajani. I profughi sono arrivati in Italia grazie al sistema di corridoi umani e di evacuazione ed ha completato il primo protocollo per i profughi provenienti dalla Libia, firmato dai ministeri degli Esteri e dell’Interno, UNHCR, Comunità di Sant’Egidio, Fcei e Tavola Valdese per un totale di 500 persone accolte nel nostro Paese. È chiara quindi la volontà del Ministro Tajani in relazione alla tematica dell’immigrazione e più in particolare verso la Libia. Una cooperazione trasversale, che per avvenire deve trovare stabilizzazione nei rapporti tra i due Paesi in primo luogo. Solo con una solida relazione internazionale Italia e Libia potranno lavorale di comune accordo su un piano generale per contrastare l’immigrazione illegale, e ciò che ne deriva come il narcotraffico o il terrorismo.