Viviamo ogni giorno nell’attesa che qualcosa possa cambiare…ma cosa? Che la qualità di vita possa migliorare, ma come? I nostri predecessori hanno lottato ed a fatica hanno ottenuto diritti come quello del lavoro, della salute, dell’iniziativa economica e della proprietà. Diritti naturali dell’uomo che mai avremmo pensato di perdere ma che abbiamo perso! Già, li abbiamo persi perché ci siamo dimenticati del dovere di conservarli.
Siamo ormai schiavi di un sistema perverso in cui gli “occupati” lavorano fino a tarda età, aspettando di ricevere la “tanto attesa” pensione e giovani energici disoccupati, intrappolati in uno stato di rassegnazione totale. Con la nostra intelligenza e razionalità abbiamo distrutto una Nazione. Contestiamo i governanti accusandoli di aver trascinato il Paese verso una crisi economica senza precedenti, ma… ci siamo opposti davvero alle decisioni per noi controproducenti o abbiamo accettato passivamente le scelte di altri?Ci lamentiamo della pressione fiscale insostenibile e della mancanza di lavoro. E’ inaccettabile che l’uomo non ha più interessi e passioni perché non può più permetterseli ma è peggio il fatto che non siamo in grado di porre rimedio. Ci lamentiamo della sicurezza del nostro Paese ma tolleriamo ogni azione violenta e giustifichiamo comportamenti inaccettabili.
Ogni giorno onesti imprenditori si suicidano. La corruzione e la delinquenza da strada hanno raggiunto i livelli dei paesi sottosviluppati. L’istruzione è ormai un privilegio…dove crediamo di andare? Ed in questo scenario aberrante dove ormai regna la “pura follia”…aspettiamo l’arrivo del leader di turno che possa dirci ancora una volta “ce la faremo”…e nel frattempo trascorriamo i giorni nella speranza che quel poco che abbiamo non ci venga portato via, e se non abbiamo nulla, che un giorno avremo qualcosa.
Dov’è finita la “centralità dell’uomo”, quella sostenuta da Socrate, Platone e Aristotele?
l’Italia si deve svegliare!
