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Italia-Ue, alta tensione

Italia-Ue, alta tensione

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E’ di nuovo alta tensione fra Italia e Ue. Dopo la bocciatura del Def arrivata ieri da parte di Moscovici e Dombrovskis, i due vicepremier italiani Di Maio e Salvini partono all’attacco, prevedendo un prossimo “terremoto politico” in Europa e auspicando il licenziamento a breve termine dei funzionari Ue.

Se la bocciatura per Di Maio era prevedibile – “Ci aspettavamo che questa manovra non piacesse a Bruxelles” – il vicepremier, dal palco della Coldiretti, parla però di “vera e propria guerra contro il made in Italy” da combattere “con tutte le nostre forze” contro “questa Europa qui” che “tra sei mesi è finita”. Con le prossime elezioni, spiega infatti Di Maio, “finalmente molte delle istanze che sono state tradite e ignorate arriveranno al Parlamento europeo con il triplo, con il quadruplo della forza che hanno avuto in questi anni”. E sulla manovra il vicepremier nega ’il piano B’: “Non esiste – dice -, perché non si arretra: si spiegano le ragioni di questa manovra, possiamo sistemare al meglio le coperture che abbiamo trovato e spiegare bene gli investimenti in deficit che stiamo facendo, ma non si torna indietro”.

Un concetto condiviso nel pomeriggio anche da Matteo Salvini, che sui social si è scagliato contro “l’Europa dei banchieri, quella fondata sull’immigrazione di massa e sulla precarietà” che “continua a minacciare e insultare gli italiani e il loro governo”. Funzionari Ue che fra sei mesi, prevede il ministro, verranno comunque “licenziati da 500 milioni di elettori”.

E mentre i vicepremier si scagliano contro l’Europa, difendendo le ragioni del Def, arrivano anche le dichiarazioni del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che intervistato dal quotidiano austriaco Kurier va dritto al punto: l’Italia? “E’ in una situazione difficile”, spiega, parlando degli imminenti termini di scadenza per sottoporre in Commissione il bilancio italiano, che andrà valutato e se necessario modificato “sine ira et studio”. E alla domanda dove si fa espressamente riferimento alle ultime dichiarazioni in cui il ministro Salvini ha affermato di preferire al dialogo con Juncker quello con politici ’sobri’, il Commissario ha prima minimizzato – “Non ho sentito cosa ha detto, l’ho soltanto letto. Si tratta di cose che non prendo nemmeno in considerazione” – per poi attaccare: “Il fatto che due vicepremier italiani si esprimano in modo volgare sulla Unione Europea come istituzione fa capire tante cose”.

Nobel per la pace a Nadia Murad e Denis Mukwege

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Il premio Nobel per la pace è stato assegnato al ginecologo congolese Denis Mukwege e a Nadia Murad, vittima yazida dei crimini commessi dall’Is in Iraq. Nominato molte volte in passato, Mukwege ha trascorso due decenni aiutando le donne a riprendersi dalle violenze e dai traumi degli stupri nella Repubblica Democratica del Congo orientale devastata dalla guerra, mentre Murad è diventata un’attivista dopo essere stata rapita dai militanti del gruppo dello Stato Islamico e tenuta come una schiava del sesso.

Murad e Mukwege sono stati premiati per “i loro sforzi volti a mettere fine all’uso della violenza sessuale come arma da guerra e di conflitto armato” ha spiegato il Comitato norvegese per il Nobel, sottolineando come Murad abbia dimostrato “un coraggio fuori del comune nel raccontare le proprie sofferenze” di vittima di stupro e altri abusi per mano dello Stato Islamico. Mukwege “è di gran lunga il simbolo più unificante, a livello nazionale e internazionale, della lotta per mettere fine alla violenza sessuale nelle guerre e nei conflitti armati”. Entrambi sono stati scelti all’interno di una lista di 216 individui e 115 organizzazioni.

“Questo premio dà speranza alle donne che sono state violentate perché non sono state dimenticate e il mondo sa cosa stanno attraversando” ha affermato Mukwege. Parlando con la Dpa dalla città orientale di Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo, dove vive e gestisce l’ospedale di Panzi, il medico si è detto “onorato di questo premio”. “Non pensavo che la mia battaglia sarebbe stata premiata così”, ha aggiunto Mukwege, mentre fuori dall’ospedale centinaia di donne si sono radunate per celebrare il suo successo.

Addio al soprano Montserrat Caballé

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Addio a Montserrat Caballé, una delle più grandi voci liriche del ’900. Il grande soprano, secondo quanto riferisce il sito del quotidiano spagnolo ’El Mundo’, si è spenta all’alba di stamattina all’ospedale Sant Pau di Barcellona, dove era ricoverata da metà settembre. La camera ardente della Caballé sarà allestita domani alle 14 nell’obitorio del quartiere di Les Corts del capoluogo catalano, dove lunedì a mezzogiorno saranno celebrati i funerali. La salute di Montserrat Caballé era precaria da anni. Secondo fonti della famiglia citate da ’El Mundo’, la cantante soffriva di un problema alla cistifellea.

María de Montserrat Bibiana Concepcion Caballé i Folch, era nata a Barcellona il 12 aprile del ’33 ed era considerata uno dei più grandi soprani del XX secolo, con un repertorio vastissimo che spaziava dal belcanto di Mozart, Rossini, Bellini e Donizetti, fino a Verdi, Wagner e perfino al Verismo, sempre sostenuto da una tecnica inossidabile e da una qualità interpretativa unica. Grande interprete della canzoni popolari spagnole, nel 1988 aveva fatto un’incursione nella musica pop incidendo con l’amico Freddie Mercury l’album ’Barcelona’.

Nel corso della sua lunga carriera, iniziata nel 1965 alla Carnegie Hall di New York quando sostituì Marilyn Horne indisposta nella ’Lucrezia Borgia’ di Donizetti, è stata insignita di numerosi riconoscimenti, tra i quali la Medalla d’Or de la Generalitat de Catalunya nel 1982, il Premio Principe delle Asturie nel 1991, e il Premio Nacional de Música nel 2003. Ricco anche il medagliere delle onorificenze: Croce dell’Ordine di Isabella la Cattolica nel 1966, Gran croce dell’Ordine civile di Alfonso X il Saggio – nastrino per uniforme ordinaria Gran croce dell’Ordine civile di Alfonso X il Saggio nel 1975, Dama della Legion d’Onore in Francia, dove ottenne anche il titolo di Commendatore dell’Ordre des arts et des lettres, Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2009, Gran Croce al merito dell’Ordine al merito della Repubblica federale di Germania nel 2003, Ordine dell’amicizia in Russia e Laurea Honoris Causa dell’Università Politecnica di Valencia (UPV) nel settembre 1999.

Lungo e proficuo il rapporto tra la Caballé e il Teatro alla Scala di Milano dove la cantante avrebbe dovuto debuttare nel 1968 in ’Luisa Miller’. Ma un infortunio impedì quel debutto che avvenne due anni dopo, nel 1970, in ’Lucrezia Borgia’, dando il via a una lunga collaborazione che si è conclusa nel 1987 con la ’Salome’ di Strauss. La sua prima apparizione in Italia, Paese che amava moltissimo, è stata nel 1967 a Firenze nella parte di Imogene del ’Pirata’ di Bellini.

Diva indiscussa dei palcoscenici di tutto il mondo, dall’Opera di Parigi alla Royal Opera House di Vienna, dal Metropolitan di New York al Festival di Glyndebourne, all’Opera di Vienna, Caballé ha lasciato una sterminata quantità di incisioni discografiche per la Emi, Deutsche Grammophon, Rca, Decca, Columbia, Philips, Erato, Ricordi e altre. Ritiratasi definitivamente dalle scene nel 2013, la cantante nel corso della sua vita si è dedicata a varie attività benefiche ed è stata anche ambasciatrice dell’Unesco. Ha creato una fondazione in favore dei bambini bisognosi di Barcellona. Nel 1964 si è sposata con il tenore Bernabé Martì dal quale ha avuto due figli: Bernabé Martí Jr., nato nel 1966, e Montserrat Martí, detta Monsita, nata nel 1972.

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7 Ottobre 2018