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JAN VERMEER – La Merlettaia

‘La Merlettaia’ è il più piccolo dipinto a olio su tela realizzato nel 1669 circa, del pittore olandese Jan Vermeer.

L’opera rappresenta una fanciulla che, con molta attenzione, si dedica all’arte del ricamo. Il tema del pizzo e del ricamo, più volte raffigurato nei dipinti olandesi, incarna tradizionalmente le virtù domestiche femminili. Il piccolo libro che vediamo in primo piano è sicuramente una Bibbia, sottolineando l’interpretazione morale e religiosa del lavoro. Gli interni che la circondano sono spogli e privi di dettagli, quasi a voler far risaltare la figura.

Il dipinto è considerato un capolavoro anche perché l’artista utilizzò una sintesi di mezzi espressivi. L’ambiente viene descritto in modo efficace, nonostante l’artista abbia compiuto una riduzione notevole di dettagli. Infatti Vermeer si concentrò esclusivamente sul personaggio della ragazza. È l’illuminazione ad essere il vero oggetto dell’interesse artistico dell’artista fiammingo in questo dipinto.

L’illuminazione del dipinto, proviene da una fonte laterale, una finestra, sembra quasi che il soggetto sia stato scelto in funzione di uno studio attento e accurato della luce.

Infatti, l’incidenza dei raggi luminosi fu rappresentata da Vermeer in modo estremamente realistico. L’illuminazione sulle dita che lavorano, sulla superficie sinistra del volto della donna e sugli oggetti da lavoro non è casuale ma attentamente rappresentata. Considerato una fonte di ispirazione per gli artisti impressionisti, 

Gli indici spaziali necessari a ricostruire lo spazio all’interno del quale è ambientato il dipinto sono minimi. Il tavolo in primo piano con al di sopra gli strumenti di lavoro offre una parziale lettura tridimensionale e geometrica del piano di lavoro. Il tavolo inclinato, poi, sul quale l’opera non offre indizi sufficienti a costruire una spazialità lineare. A dare il senso della profondità è il contrasto tra il contenitore di sinistra, dal quale fuoriescono alcuni fili, e la figura della merlettaia. La sovrapposizione tra le figure dipinte in primo piano il tavolo di lavoro, poi, il tavolo inclinato con le mani e, infine, il corpo e il volto della merlettaia riesce a suggerire una minima spazialità grazie anche dall’illuminazione.

Il dipinto incornicia orizzontalmente la scena. All’interno dell’inquadratura rientrano, a sinistra, il tavolo da lavoro con alcuni strumenti necessari a raccontare l’attività svolta sulla scena. A destra, quasi in modo speculare si trova il campo destinato a ospitare il lavoro e le mani della ragazza in movimento. Nella parte alta e superiore, non esattamente al centro, si trovano il busto e il volto reclinato della merlettaia. Le diagonali del dipinto si incontrano, comunque, al centro del busto della ragazza, in un punto sulla linea compositiva, che va dal volto della ragazza alle sue mani. La linea obliqua formata dal tavolo da lavoro inclinato, prosegue, poi, a sinistra, sugli oggetti di servizio rendendo dinamico e meno rigido l’impianto compositivo.

La sensazione d’intimità che ci trasmette quest’opera è dovuta alle sue ridotte dimensioni, le più piccole mai utilizzate da Vermeer e dall’inquadratura centrata sul personaggio. Però nonostante il legame stretto che l’opera crea con noi osservatori, non possiamo realmente entrare nel suo mondo di pizzi e ricami. Questo perché il cuscino e il tavolino ci separano dalla merlettaia. E non riusciamo a vedere il suo lavoro che risulta nascosto dalla mano destra della giovane donna. Il genio del maestro sta anche nella capacità di riprodurre nelle sue opere ciò che un occhio umano osserverebbe, creando più profondità. Come se l’artista utilizzasse il teleobiettivo di una macchina fotografica. Così il centro della nostra attenzione e cioè il lavoro meticoloso della merlettaia rappresentato dal filo bianco teso tra le dita della giovane donna, è messo perfettamente a fuoco dall’artista.

Tuttavia, quando ci si allontana da questo punto focale della nostra visione, le forme diventano sempre più sfumate anche se poste in primo piano. I fili bianchi e rossi che escono dal cuscino, ad esempio, non sono realizzati con precisione, ma appaiono come flussi di colore sovrapposti e astratti.

Data:

22 Gennaio 2025

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