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Jean-Claude Junker alla Presidenza della Commisione UE

Il Parlamento Europeo ha eletto il nuovo Presidente della Commissione UE Jean Claude Junker. In sessione plenaria l’assemblea, a scrutinio segreto, ha votato a maggioranza per l’ex premier lussemburghese candidato Presidente del Partito Popolare Europeo nelle elezioni del 25 Maggio scorso. Per la prima volta nella storia delle istituzioni europee, il Parlamento non si è limitato a ratificare la nomina del Presidente su indicazione del Consiglio Europeo (l’Assemblea dei Capi di Stato e di Governo degli Stati Membri UE), bensì ha eletto il candidato Presidente che gli elettori europei hanno votato, seconde le regole adottate con il Trattato di Lisbona del 2009. Junker era stato nominato candidato di maggioranza dal Consiglio europeo il 27 giugno, in seguito a una votazione formale, nella quale 26 Capi di Stato e di governo avevano votato a suo favore e due contro. Il popolare lussemburghese ha ottenuto 422 voti a favore, superiori alla maggioranza assoluta di 376 voti su 751 eurodeputati. I votanti sono stati 729, i contrari 250, gli astenuti 47 e le schede nulle 10. Il suo predecessore José Manuel Barroso aveva ottenuto, il 16 settembre 2009, 382 voti a favore su 736. L’elezione del nuovo Presidente è stata sostenuta da una larga coalizione che abbraccia i popolari europei, i socialisti, i liberali e i centristi.

Il Discorso da Presidente della Commissione Europea di Jean Claude Junker

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“Abbiamo bisogno di un profondo piano di riforme. La gente ne ha paura, le sente minacciose, ma chi non le vuole affronta rischi più grandi. Abbiamo perso concorrenzialità perché abbiamo segnato il passo. L’Europa va resa un luogo attivo per cittadini e investitori. E l’economia deve servire i cittadini, le regole del mercato interno non devono valere più delle regole sociali, il mercato non deve prevalere. Sono un entusiasta dell’economia sociale di mercato. Benessere per tutti deve essere la nostra massima. Con la crisi non ha fallito l’economia sociale di mercato, ma quelli che hanno fatto politica badando solo ai profitti. Vorrei essere un presidente del dialogo sociale”.

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“Serve la crescita, non finanziata da debiti che sono solo un fuoco di paglia. Abbiamo bisogno di investimenti, di un pacchetto di investimenti e un programma con un obiettivo: mettere le persone al centro della società. Al nostro interno sorge un 29mo stato, quello dei senza lavoro. Vorrei che questo diventasse un ’normale’ Stato membro. Entro il febbraio 2015 vorrei che fosse pronto questo programma. E che nei prossimi 3 anni siano dedicati 300 miliardi di euro per questo programma. Da finanziare con i fondi strutturali a disposizione e misure mirate. Investimenti coordinati nella banda larga, reti energetiche, infrastrutture e trasporti. Investimenti nel settore industriale, ricerca e sviluppo. Ed energie rinnovabili, che sono la premessa per l’Europa del domani, un luogo che sappia svilupparsi in modo sostenibile anche in riferimento agli altri attori globali”. “Tutto questo deve svolgersi in modo conforme al Patto di Stabilità. Non lo modificheremo nei tratti fondamentali, la stabilità è stata promessa con la moneta unica. Io non violerò queste promesse. Ma il Consiglio Ue ha constatato che ci sono margini di flessibilità e vanno usati”.

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“Durante la crisi dei debiti abbiamo pilotato un aereo in fiamme. Gli speculatori hanno puntato sul crollo della zona euro, che non è crollata. E come presidente dell’Eurogruppo sono orgoglioso che la Grecia sia ancora un membro della zona euro. Ma riparare un aereo che brucia in volo non è stato facile. In futuro, se ci saranno necessità di adeguamento, si dovrebbe fare uno studio minuzioso sull’impatto sociale di quei programmi. Con un piano B da utilizzare se le previsioni macroeconomiche sono sbagliate. Lo strumento della Trojka va ripensato, perché manca di sostanza democratica. La renderemo più parlamentare”.

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“Politica comune in tema di asilo. “Dobbiamo riflettere sull’immigrazione regolare, di cui l’Europa nei prossimi 50 anni avrà bisogno. Proteggiamo le nostre frontiere esterne, lottiamo contro le bande criminali che fanno profitti sulla pelle degli altri. Interveniamo prima che quelle persone prendano le barche. L’immigrazione non è un problema dell’Italia o Malta, ma dell’Europa tutta. Serve una nuova politica Ue per l’immigrazione legale” e “un commissario speciale per l’immigrazione che lavori insieme a tutti gli Stati membri e con i paesi terzi più interessati”. L’ex Premier lussemburghese si è lanciato poi alla strenua difesa della moneta unica: “l’euro non divide, ma protegge l’Europa”-ha chiosato all’assemblea dei deputati degli Stati membri.A queste parole del Presidente, dal settore degli euroscettici si sono levati fischi e proteste.Ufficialmente il mandato del nuovo Presidente dell’esecutivo UE, inizierà il 1° Novembre 2014 e avrà una durata di cinque anni. Il compito del nuovo Presidente sarà quello di dare stimolo a politiche espansive mirate a favorire crescita economica e nuova occupazione, cercando di abbandonare al più presto possibile le dure misure di austerità che tanto male hanno fatto agli Stati Membri dell’Europa del Sud aggravando la terribile recessione dell’intero continente.

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Data:

16 Luglio 2014