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Juncker a Conte: “Avanti per avvicinare le posizioni”

Juncker a Conte: “Avanti per avvicinare le posizioni”

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La cena a Bruxelles è iniziata con il migliori auspici. “Non litighiamo, we are friends“, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante il saluto al presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. “Nei prossimi giorni il lavoro continuerà per avvicinare i rispettivi punti di vista e cercare una soluzione orientata al futuro” ha detto in tarda serata una portavoce del presidente della Commissione europea, aggiungendo che l’incontro “fa parte del dialogo continuo fra la Commissione e il governo italiano”. Alla cena erano presenti, oltre al ministro dell’Economia Giovanni Tria, anche il vice presidente Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici.

La missione di Conte era ed è negoziare a oltranza. Trattare senza toccare le riforme, aprendo un fronte politico con l’Europa sulla manovra. Nel corso della cena, ha detto il presidente del Consiglio, “non si è discusso dei saldi finali” della manovra finanziaria del 2019, anche se da parte del governo italiano non c’è “nessuna rinuncia alle riforme qualificanti” della Finanziaria. Un incontro basato sul “rispetto reciproco”, anche se “non risolutivo”, per cui bisognerà continuare a dialogare. Occorre “mantenere aperto il dialogo“, anzi, “confido che il dialogo possa aiutare a evitare la procedura di infrazione”. Sui tempi che potrebbero portare all’apertura della procedura di infrazione per debito eccessivo Conte ha sottolineato che è “interesse reciproco” che i tempi siamo i più lunghi possibile. “Occorrono tempi più distesi”, ha concluso Conte.

Il dialogo resta aperto sia nell’interesse dell’Italia che di Bruxelles che vuole evitare di esacerbare il rapporto con un’economia rilevante come quella del Belpaese, tanto che in Commissione alla linea rigida de rigorista Dombrovskis è subentrata quella più politica di Juncker e Moscovici.

Capo Esercito GB: “Russia minaccia più grande dell’Is”

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La Russia è “indiscutibilmente” una minaccia più grande alla sicurezza nazionale di quanto lo siano lo Stato islamico o al Qaeda. Parola del nuovo capo dell’Esercito britannico, il generale Mark Carleton-Smith, secondo cui il Regno Unito non può mostrarsi compiacente davanti alla minaccia che la Russia pone nè questa minaccia “può restare senza risposta”. “I russi cercano di sfruttare la vulnerabilità e le debolezze ovunque le rilevino”, ha accusato in un’intervista al Telegraph, sottolineando la “sistematicità” dei loro sforzi per sfruttare il cyberspazio e lo spazio sottomarino a scopi militari.

“Oggi, indiscutibilmente – sostiene il generale, ex comandante del corpo speciale delle Sas – la Russia rappresenta la minaccia maggiore alla nostra sicurezza nazionale, più di quanto lo siano le minacce estremiste islamiche di al Qaeda e dell’Is”.

Rivolta dei gilet gialli, scontri sugli Champs-Élysées

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Giornata di follia a Parigi per l’invasione dei ’gilet gialli’. Oltre 106mila i manifestanti in tutta la Francia, 8mila dei quali a Parigi, 130 fermi, 42 dei quali nella capitale, dove si contano anche 20 feriti negli incidenti sugli Champs Elysées. Trentacinque persone sono state arrestate, per 22 di queste è scattato il fermo.

In serata la zona è stata sgomberata ed è tornata la calma, dopo ore di caos. I gilet gialli, scesi in piazza intonando la Marsigliese, hanno urlato slogan come ’Macron dimettiti’ e ’La Francia in collera’. Alcuni gruppi hanno costruito barricate, utilizzando gli arredi delle terrazze dei caffè, pezzi di pavimentazione e barriere di cantiere. Barricate che poi sono state incendiate dai manifestanti, che hanno impedito ai camion di pompieri di avvicinarsi per spegnere le fiamme. Nelle strade vi sono stati diversi scooter dati alle fiamme.

La polizia ha lanciato lacrimogeni contro i dimostranti che tentavano di marciare verso Place de la Concorde e verso l’Eliseo, mentre il luogo autorizzato per la manifestazione era solo Campo di Marte. Per fermare i manifestanti gli agenti hanno fatto ricorso anche agli idranti. Sempre secondo ’Le Figaro’, fra i dimostranti erano stati segnalati “gruppi a rischio”. Le altre manifestazioni di gilet gialli in diverse città della Francia si sono svolte in maniera pacifica.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha parlato di “vergogna” per le violenze che hanno segnato le manifestazioni, denunciando quanti hanno “aggredito” le forze dell’ordine e “usato violenza su altri cittadini”. “Grazie alle nostre forze dell’ordine per il loro coraggio e la loro professionalità. Vergogna per quanti li hanno aggrediti. Vergogna per quanti hanno usato violenza su altri cittadini e giornalisti. Vergogna per quanti hanno cercato di intimidire dei rappresentanti eletti. Nessun posto per queste violenze nella Repubblica”, ha twittato il capo dello Stato francese.

“Silvia è viva”

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Il segnale arriva da Noah Mwivanda, responsabile della polizia kenyana: “Silvia Romano è viva” ha detto il funzionario a ’la Repubblica’, parlando della giovane cooperante milanese rapita martedì scorso da un gruppo di uomini armati dalla sede della Onlus Africa Milele, nel villaggio di Chakama, a 70 chilometri da Malindi.

Mwivanda ha parlato di un commando di otto rapitori che poi si è diviso, mentre Silvia sarebbe stata affidata a tre persone. La certezza, scrive il quotidiano, sarebbe stata raccolta con l’aiuto di “apparati tecnologici” utilizzati durante le ricerche, forse visori termici che consentono di rilevare il calore del corpo. Strumenti “che avrebbero confermato le indicazioni raccolte dagli inquirenti kenyani con gli interrogatori di alcune persone sospettate di avere aiutato il commando nel rapimento” scrive ancora ’Repubblica’.

Nel frattempo, la polizia kenyota ha identificato tre persone che ritiene essere responsabili del rapimento della volontaria e ha offerto una ricompensa di tre milioni di scellini, pari a circa 26mila euro, a chiunque abbia informazioni sui tre presunti rapitori identificati in Ibrahim Adam Omar, Yusuf Kuno Adan e Said Adan Abdi, tutti armati e pericolosi, si legge in una nota. Le autorità hanno anche diffuso le foto dei tre sospetti per il rapimento.

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“Facciamo appello alla popolazione perché informi il più vicino ufficiale o stazione di polizia nel caso in cui vedessero una di queste tre persone – ha scritto in una nota l’ispettore di polizia, Joseph Boinnet, citato dall’emittente CapitolNews -. Una taglia di un milione di scellini è offerta a chiunque abbia informazioni che portino all’arresto di ognuno dei sospetti”. Boinnet ha riferito inoltre che nella zona vicino al luogo del rapimento della volontaria sono state recuperate due moto utilizzate dai sequestratori per scappare. I proprietari del mezzo, Moses Suleiman Mbogo e Joseph Bakuna Kazungu, sono stati invitati a presentarsi alla polizia per dei chiarimenti.

In totale le forze dell’ordine hanno arrestato 20 persone ma gli inquirenti non hanno ancora stabilito se il sequestro sia attribuibile ai miliziani di al-Shabaab. Ieri Boinnet si è detto “ottimista” circa il ritrovamento della giovane cooperante. “Dovremmo essere in grado di ritrovare la ragazza nel più breve tempo possibile”, ha spiegato. Secondo il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi “è stato un episodio terribile che noi stiamo seguendo dall’inizio con l’Unità di Crisi della Farnesina”.

Rapporto Usa: “Cambiamento clima provoca catastrofi”

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“I cambiamenti climatici creano nuovi pericoli e aggravano le vulnerabilità esistenti nelle comunità degli Stati Uniti, presentando crescenti sfide per la salute e la sicurezza umana, la qualità della vita e il tasso di crescita economica”. Le conseguenze del cambiamento del clima stanno già colpendo gli Stati Uniti e il rischio di ulteriori catastrofi naturali aumenta.

E’, in estrema sintesi, il messaggio del report di oltre 1.000 pagine che il governo degli Stati Uniti ha elaborato sull’impatto del ’climate change’. Il documento, redatto da membri di 13 agenzie e dipartimenti federali, evidenzia con certezza che le conseguenze del cambiamento del clima – con incendi mortali e uragani sempre più devastanti – rappresentano una grave minaccia per la salute e le finanze dei cittadini americani, così come per le infrastrutture e le risorse naturali del Paese.

Il documento non contiene raccomandazioni sulle policy da implementare: il quadro complessivo, però, contrasta con l’orientamento assunto sinora dall’amministrazione, e in particolare dal presidente Donald Trump, che non ha varato alcun tipo di piano a livello federale. Il report evidenzia in che modo le catastrofi alimentate dal clima e altri preoccupanti cambiamenti stiano diventando più comuni in tutto il Paese e quanto la situazione potrebbe peggiorare in assenza di sforzi per combattere il riscaldamento globale

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25 Novembre 2018