Juncker contro la manovra, rabbia M5S
Jean-Claude Juncker torna all’attacco della manovra annunciata dal governo italiano e fa infuriare i 5 Stelle. Il presidente della Commissione Ue accusa l’Italia di non rispettare “la parola data”. “Il suo precedente governo – ricorda in un’intervista a ’Le Monde’ – si era impegnato ad un rapporto deficit/pil allo 0,8% nel 2019, il nuovo governo lo porta al 2,4%”. L’esecutivo italiano “è libero nelle sue scelte” sia per quanto riguarda le misure previste dalla manovra per combattere la povertà sia per quanto riguarda “il reddito di cittadinanza o la fiscalità delle imprese”, sostiene Juncker, aggiungendo che l’Italia “deve tuttavia rispettare le regole per non mettere a rischio la solidarietà europea“. “In ogni caso – sottolinea – non ho niente contro l’Italia. Al contrario. Amo l’Italia. Bisogna smettere di descriverci come mostri freddi e dentro a bunker, insensibili al richiamo dei popoli”.
“Esamineremo il progetto italiano di budget 2019 tra il 15 ottobre e fine novembre, senza ira e senza parzialità – spiega il presidente della Commissione Ue – Il nostro mandato non è rovesciare un Governo o creare problemi con dei comportamenti inappropriati o delle dichiarazioni eccessivi”. Confrontando la situazione dell’Italia con quella della Francia Juncker sostiene che “ci sono più di qualche sfumatura tra il caso italiano e quello che viene chiamato ’il precedente francese’ – il deficit francese è rimasto al di sopra della soglia del 3% durante nove anni – rileva Juncker – Il livello del debito italiano è molto più elevato da quello francese, anche se resta troppo importante”. “Da quando guido la Commissione Ue – sottolinea il presidente – la Francia non ha fatto nulla che avrebbe aumentato il suo deficit. Ha sempre rispettato la sua parola anche se non fu semplice. L’Italia – sottolinea – non la rispetta”.
L’ATTACCO DEL FMI E L’IRONIA DI MAIO – Le critiche di Juncker arrivano nel giorno in cui anche il Fondo monetario internazionale ha attaccato la legge di bilancio. “Ormai mancano all’appello solo la Nasa e qualche altro ente di qualche altro pianeta e poi abbiamo completato il parterre di istituzioni che promuovevano quelli che hanno fatto la legge Fornero, il Jobs act, i soldi alle banche, la macelleria sociale degli ultimi anni e bocciano noi”, afferma su Fb il vicepremier Luigi Di Maio. “Per me tutto questo è motivo di orgoglio – osserva – perché stiamo sbagliando qualcosa quando quelli che promuovevano Renzi, Letta e Gentiloni cominciano a promuovere anche noi. Sono molto tranquillo”, conclude.
FURIA M5S CONTRO JUNCKER – Ai rilievi del presidente della Commissione Ue rispondono i deputati M5S della commissione Bilancio. ’’Sorprendono ancora una volta – sottolineano – le dichiarazioni di Juncker, che da un lato dice di amare il nostro Paese e dall’altro gli chiede ancora austerità, giustificandola con gli impegni di finanza pubblica presi dal governo Gentiloni. Juncker forse non ha ben chiari i meccanismi della democrazia: il 4 marzo il voto popolare ha premiato M5S e Lega, forze politiche che si sono poi unite in un contratto di governo. Per realizzarlo abbiamo bisogno di abbandonare l’austerità e dare forza ad un’economia che ereditiamo in pessime condizioni”.
“Lo 0,8% di deficit 2019 promesso dal Partito Democratico sarebbe un tradimento elettorale imperdonabile – proseguono i 5 Stelle – Dovremmo tagliare ancora investimenti e servizi pubblici perché un partito mandato a casa dagli elettori lo aveva promesso? Ricordiamo, peraltro, che i governi del Pd hanno sempre promesso ciò che non potevano mantenere: in tutti i Def degli ultimi anni leggiamo di miracolosi aggiustamenti della finanza pubblica nella direzione del pareggio di bilancio. Peccato che poi il deficit effettivo fosse sempre più alto di quanto indicato a bocce ferme’’.
’’Il M5S non è anti-europeista, ma interpreta in senso pieno lo spirito dei Trattati Europei. Juncker ha bisogno di un ripasso: all’articolo 2, comma 3, del Trattato di Lisbona si legge che l’Unione Europea: ’si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa – recitano dunque i deputati 5 Stelle – che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente e combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri’”. “L’Europa che vogliamo costruire insieme agli altri Stati è questa, non quella rappresentata dall’attuale Commissione europea’’, concludono.
IL MONITO DI DRAGHI – Da Bali è arrivato anche il monito del presidente della Bce Mario Draghi, rivolto ai paesi – come l’Italia – più esposti sul fronte del debito pubblico. Nell’Eurozona “l’attuazione delle riforme strutturali – spiega Draghi – deve essere sostanzialmente rafforzata” mentre la ripresa in atto “richiede anche la ricostruzione dei buffer fiscali. E ciò è particolarmente importante nei paesi in cui il debito pubblico è elevato e per il quale la piena adesione al patto di stabilità e crescita è fondamentale per salvaguardare posizioni fiscali sane”.
Per il presidente della Bce, “l’attuazione trasparente e coerente del quadro di governance fiscale ed economica dell’Ue rimane essenziale”, ha osservato. Per Draghi, “nell’Eurozona, al fine di trarre tutti i benefici delle misure di politica monetaria della Bce, le politiche di altri settori devono contribuire in modo più decisivo all’innalzamento del potenziale di crescita a lungo termine e alla riduzione delle vulnerabilità”.
Khashoggi, spunta video raccapricciante
Il governo turco ha riferito ai funzionari americani che ci sono video e audio che dimostrano l’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi all’interno del consolato di Riad a Istanbul. Lo scrive The Washington Post, di cui Khashoggi era un collaboratore. ’’Le registrazioni dimostrano che uomini della sicurezza saudita hanno arrestato Khashoggi all’interno del consolato dopo che vi era entrato il 2 ottobre per ottenere i documenti necessari al suo matrimonio, quindi lo hanno ucciso e hanno fatto a pezzi il suo corpo’’, scrive The Washington Post. Il quotidiano fa riferimento in particolare alla ’’registrazione audio che fornisce alcune delle prove più persuasive e raccapriccianti del fatto che un team saudita sia responsabile della morte di Khashoggi. La registrazione vocale all’interno della missione svela cosa è successo a Jamal dopo che è entrato. Si possono sentire la sua voce e quelle di uomini che parlano in arabo’’. Inoltre, prosegue l’articolo citando una fonte a condizione di anonimato, ’’si può sentire che viene interrogato, torturato e infine ucciso’’. Una seconda fonte parla di una registrazione nella quale si sente il pestaggio del giornalista.
Non è chiaro se i funzionari americani abbiano visto i video o ascoltato gli audio, scrive il The Washington Post, ma i turchi sono cauti nel rilasciare le registrazioni, temendo di poter divulgare il modo in cui vengono tenute sotto controllo le entità straniere nel loro Paese. Voce critica nei confronti dell’erede al trono Mohammed bin Salman, di Khashoggi non si hanno più notizie dal 2 ottobre, quando appunto è entrato al consolato di Riad a Istanbul. Le autorità saudite negano le accuse affermando che il giornalista sia uscito dalla sede diplomatica, ma non hanno finora fornito una spiegazione convincente circa il suo destino.
Libia, rilasciati pescherecci italiani sequestrati
Si sblocca la vicenda dei due motopescherecci ’Matteo Mazzarino’ e ’Afrodite Pesca’. “Ho appena avuto conferma” che, alle due imbarcazioni che da mercoledì sera erano state messe sotto sequestro da unità militari libiche, “è stata concessa l’autorizzazione a fare rientro in Italia” afferma in una dichiarazione il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“I nostri cittadini potranno finalmente ritornare a casa. Non li abbiamo mai lasciati soli e abbiamo costantemente lavorato per sbloccare la situazione”.