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KAZAKISTAN-RUSSIA: È ROTTURA

Nelle ultime ore si è assistito ad un deterioramento dei rapporti tra il Kazakistan e la Russia. Oggetto del contendere sarebbero state una serie di dichiarazioni fatte dall’ambasciatore ucraino in Kazakistan, il quale avrebbe affermato, dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino, che più soldati russi sarebbero stati uccisi in questa guerra, meno ne avrebbero dovuti uccidere gli ucraini in futuro.

Queste dichiarazioni sono state mal digerite da Mosca, che si aspettava un allontanamento dell’ambasciatore ucraino da Astana; allontanamento che, però, non c’è stato.

Così i rapporti tra i due Stati si sono inaspriti, tanto che Mosca ha convocato l’ambasciatore kazako in Russia per protestare contro l’atteggiamento tenuto dal suo Governo.

Immediata la risposta del Ministero degli esteri kazako, il quale ha criticato l’atteggiamento di Putin facendo sapere che l’ambasciatore ucraino sarà sostituito prossimamente, ma solo su richiesta di Kiev, al fine di seguire una linea politica comune.

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Nel frattempo, continua il flusso migratorio dei cittadini russi che fuggono dalla loro patria per evitare l’arruolamento forzato disposto da Putin. Molti di essi – per la precisione circa 200 mila – si sono infatti riversati nel vicino Kazakistan, mentre altri 150 mila circa si sono diretti versi altri Paesi dell’Asia centrale come Uzbekistan Kirghizistan.

Tokayev, leader del Kazakistan, ha dichiarato che i cittadini russi giunti nel Paese non saranno deportati e riceveranno assistenza.

Quanto sta accadendo però, mette a dura prova il sistema economico, in quanto la struttura finanziaria del Kazakistan è molto fragile e rischia di crollare come già successo in Tagikistan.

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Tokayev ha poi criticato le strategie militari russe affermando che ormai si è dinanzi ad una guerra su larga scala e dicendosi pronto a qualsivoglia alleanza per tutelare il proprio Paese. Infatti, è recente la notizia secondo la quale il Kazakistan avrebbe concluso un accordo con il presidente cinese Xi Jinping, durante la sua ultima visita, con l’obiettivo di rafforzare la difesa territoriale e gli scambi commerciali.

Tale accordo non è stato apprezzato dalla Russia, che vede i suoi partner strategici fuggire e rafforzare la Cina, sempre più vicina ai Paesi dell’Asia centrale.

Ma il presidente del Kazakistan non si è accontentato di questa nuova collaborazione ed ha continuato a sondare il campo nella ricerca di nuovi investitori. Il Kazakistan è un territorio ricco di materie prime e il Presidente, durante l’ultimo viaggio negli Usa per lo svolgimento dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha intercettato varie società americane, potenziali investitori, tra le quali Microsoft, JP Morgan e General Electric.

I problemi per Mosca non finiscono qui: anche altre due Repubbliche ex sovietiche si stanno allontanando dalla sfera di influenza russa.

Il Tagikistan e il Kirghizistan hanno registrato tensioni interne per questioni inerenti ai confini e alle risorse idriche tanto che Japarov, leader kirghizo, non sarà presente all’incontro della Csi che si terrà a San Pietroburgo la prossima settimana, dove sarà premiato da Putin il leader tagiko, Rahmon, a seguito dei risultati raggiunti.

Data:

12 Ottobre 2022