Il quadro che arriva dal Kenya è più triste del previsto. La coordinatrice della salute riproduttiva della Contea di Baringo, Everline Lolgisoi ha spiegato al quotidiano The Standard la situazione attuale delle minorenni keniote. Purtroppo dalle sue parole viene descritto un contesto terribile, che si colloca in un Paese in ginocchio ormai da anni. “La povertà ha portato le adolescenti nelle grinfie di predatori tra cui gli operatori di boda boda, i taxi-motocicletta che offrono passaggi gratis a scuola in cambio di sesso” ha spiegato Lolgisoi e aggiunge che “anche il cibo e gli assorbenti igienici sono ’oro’ nel villaggio. Chiunque li distribuisca gode di sesso gratuito da parte di ragazze vulnerabili“. Il tutto è ovviamente conseguenza della povertà dilagante del Kenya, resa ancor più dura dalla siccità ormai costante dovuta ai cambiamenti climatici. Altra tremenda conseguenza di questo fenomeno è il graduale aumento delle gravidanze adolescenziali. Secondo i dati della sotto contea di Baringo Sud, dal 2020 al 2022 sono state segnalati in totale 6.358 gravidanze di adolescenti e 33 casi di violenze sessuali.
Anche il Ministero della Salute ha diramato alcuni numeri agghiaccianti in relazione a questo fenomeno: in Kenya una ragazza minorenne su cinque è incinta, il che colloca il Paese al terzo posto per numero di gravidanze adolescenziali a livello globale. A tutti questi dati va aggiunto il rischio e pericolo per queste adolescenti di malattie, oltre che l’umiliazione e danni psicologici. Dando uno sguardo più generale alla situazione del Paese africano, è facile intuire il perché gli adolescenti siano costretti a questa vita. Un terzo della popolazione del Kenya vive con meno di un dollaro al giorno, mentre il 15% con meno di due dollari. Altro dato arriva dal Worls Foog Program delle Nazioni Unite, che ha stabilito che quattro milioni di persone attualmente ha bisogno urgente di cibo. Questi sono solo alcuni dei numeri preoccupanti che arrivano dal Kenya. Dunque la situazione disastrosa del Paese è data quindi dal mix siccità-povertà-fame, che inevitabilmente ricade sulla fascia di persone più in difficoltà ed ovviamente sugli adolescenti e minorenni.
Tornando appunto sulla situazione degli adolescenti, è difficile avere dati attendibili per quanto riguarda il 2021-2022, in quanto la pandemia ha reso il contesto keniota ancor più duro. Ma dei numeri, terrificanti, arrivano per l’anno 2020. Un reportage dell’UNOCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari) ha documentato 5.000 casi di abusi sessuali in Kenya dall’inizio della pandemia da Covid-19, di cui il 70% ai danni di bambini di età inferiore ai 18 anni. Almeno 79 ragazze di età compresa tra 9 e 12 anni hanno subito mutilazioni genitali dalla chiusura delle scuole nel marzo 2020 a causa dell’epidemia. È facilmente intuibile come questi numeri possono essere lievitati nel corso del 2021 e 2022. Sempre in riferimento al 2020, almeno 151.000 ragazze, tra 10 ai 19 anni siano rimaste incinta dopo aver subito abusi. Insomma riuscire a dare un’immagine chiara e cristallina della situazione disastrosa del Kenya è molto complesso. Sono tante le sfumature, cause, conseguenze e dinamiche in una Paese che vede la propria economia sbriciolata, i cambiamenti climatici rei di portare siccità e conseguente scarsità di cibo, milioni di persone senza lavoro, la povertà che schiaccia la popolazione keniota e tantissimi adolescenti costretti a vivere in un incubo.