“Kim ha invitato Trump a Pyongyang”
Il leader nordcoreano, Kim Jong-un, avrebbe inviato una nuova lettera al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel quale lo avrebbe invitato a recarsi in visita a Pyongyang. Lo ha riferito il quotidiano sudcoreano ’Joongang Ilbo’, citando fonti diplomatiche.
La notizia della lettera, che sarebbe stata ricevuta da Trump durante la terza settimana di agosto, arriva in una fase di stallo dei negoziati sulla denuclearizzazione della penisola coreana e mentre Pyongyang sta aumentando i test sui missili balistici.
Da giugno 2018, Kim Jong-un e Donald Trump si sono incontrati tre volte. L’ultimo faccia a faccia tra i due leader risale al 30 giugno scorso nella zona demilitarizzata (Dmz) tra le due Coree.
Migranti, l’Ungheria difenderà i suoi confini con tutti i mezzi
E’ “deplorevole e pericolosa” la decisione dell’Italia di riaprire i porti ai migranti. Lo ha detto il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, alla tv M1. Secondo il capo della diplomazia di Budapest, tutte le decisioni che prevedono un’apertura dei confini europei ai migranti sono deplorevoli, compresa dunque quella del governo italiano, ma l’Ungheria continuerà a difendere le sue frontiere. E la decisione italiana di riaprire i porti viene contestata anche perché vogliono distribuire i migranti fra vari Paesi Ue: si tratta di un altro tentativo di esercitare pressioni sui Paesi membri perché venga approvato il principio di quote obbligatorie di migranti, che “noi respingiamo”.
“L’Ungheria – ha scandito Szjjarto – non accetterà alcun tipo di quota e difenderà i suoi confini con tutti i mezzi”.
Brexit, Johnson ribadisce: “Non chiederò rinvio”
Il primo ministro britannico Boris Johnson “ha ribadito” al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, durante l’incontro a colazione in Lussemburgo, “che non richiederà un rinvio e che farà uscire il Regno Unito dall’Ue il 31 ottobre”. Lo comunica un portavoce di Downing Street.
Juncker, dal canto suo, “ha sottolineato la perdurante apertura e disponibilità della Commissione ad esaminare proposte” alternative al backstop, la soluzione di salvaguardia per evitare che risorga un confine fisico tra Irlanda e Irlanda del Nord, che siano “compatibili con l’accordo di ritiro” e che “raggiungano comunque gli obiettivi del backstop”. Ma “queste proposte non sono state ancora fatte”.
L’obiettivo della colazione di lavoro, comunica la Commissione, era fare il punto sui colloqui tecnici in corso tra l’Ue e il Regno Unito e discutere dei “prossimi passi”. Juncker ha ricordato a Johnson che “è responsabilità del Regno Unito proporre soluzioni operative dal punto di vista giuridico, che siano compatibili con l’accordo di ritiro”. La Commissione “resterà disponibile a lavorare 24 ore al giorno e sette giorni su sette”. E il Consiglio Europeo del 17-18 ottobre “sarà un tappa importante nel processo”. I 27 Stati membri dell’Ue “restano uniti”.
Juncker era accompagnato dal negoziatore capo per la Brexit, Michel Barnier. In giornata il presidente della Commissione Europea si recherà a Strasburgo, dove domani presiederà il collegio dei commissari e dove mercoledì parlerà davanti alla plenaria del Parlamento Europeo.
Gli Houthi minacciano, possibili nuovi attacchi a impianti petroliferi
I ribelli Houthi attraverso il loro portavoce Yahya Sarea tornano a minacciare nuovi attacchi ali impianti petroliferi della Aramco, la compagnia petrolifera statale dell’Arabia Saudita.
“Sono ancora un obiettivo e potrebbero essere attaccati in qualsiasi momento”, ha dichiarato su Twitter Yahya Sarea, confermando che gli attacchi dei giorni scorsi contro gli impianti ad Abqaiq e Khurais, nella parte orientale della monarchia del Golfo, sono stati eseguiti da droni.
Il portavoce degli Houthi ha quindi invitato il personale straniero a restare lontano dagli impianti della Aramco e ha chiesto all’Arabia Saudita di fermare la sua “aggressione” allo Yemen, riferendosi all’intervento della coalizione militare guidata da Riad nel conflitto tra ribelli sciiti e forze governative.