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LA CADUTA DEGLI DEI

Il Mondiale di calcio appena concluso ha consegnato alla storia una finale atipica: Francia – Croazia, poi conclusasi con la vittoria dei Blues. Indubbiamente l’eliminazione dal mondiale di nazionali blasonate come Germania (fase a gironi), Argentina e Spagna (ottavi) e Brasile (quarti), ha creato stupore e alimentato dibattiti circa la bellezza e lo spessore qualitativo di questo torneo. E in effetti l’opinione pubblica si è divisa; qualcuno, infatti, caldeggia la tesi di un campionato livellato verso il basso (nonostante la vittoria della nazionale francese), mentre altri sostengono che l’uscita anzitempo di squadre solitamente favorite abbia, in un certo qual modo, suscitato maggiore curiosità attorno all’evento mondiale. A prescindere dalle due correnti di pensiero, tuttavia, e nonostante l’assenza dell’Italia, va detto che l’evento calcistico è stato seguito in massa come sempre.

Ma sta di fatto che chi si aspettava di vedere in finale (o almeno in semifinale) i vari Messi, Ronaldo, Diego Costa, Iniesta e Neymar tanto per citarne alcuni, è rimasto profondamente deluso. E probabilmente i primi ad essere stati veramente delusi sono stati proprio questi mostri sacri del calcio mondiale.

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Come dimenticare il volto triste e pensieroso di Messi a testa bassa puntualmente e impietosamente inquadrato dalle telecamere russe durante l’esecuzione dell’inno argentino o nel bel mezzo delle partite? Come non provare tenerezza per il calciatore dal talento sopraffino e cinque volte pallone d’oro, incapace di vincere un titolo mondiale in tanti anni di carriera?

Passando al Brasile, invece, si può parlare di un altro fallimento: quello di un talentuoso, quanto capriccioso brasiliano Neymar scoperto più volte dalle telecamere ad improvvisare sceneggiate inutili e deleterie per la sua stessa immagine oltre che per il fair play tanto invocato dalla Fifa. Insomma ci aspettava di più anche da questo calciatore e invece si è assistito ad una vera e propria caduta di stile e di immagine.

A queste vanno aggiunte Germania e Spagna, nazionali da rifondare.

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L’unica a resistere fra le squadre blasonate è stata la Francia del gioiellino Mbappe, uno dei protagonisti e dei trascinatori alla vittoria finale. I Blues erano una delle squadre favorite alla vigilia del torneo ed effettivamente hanno mantenuto le aspettative di tifosi e addetti ai lavori vincendo il titolo e arrivando in finale dopo aver superato Argentina, Uruguay e Belgio. Fra le sorprese, invece, la Croazia è stata quella che ha convinto più di tutti. Anche se di sorpresa si può parlare fino ad un certo punto, potendo contare su talenti puri come Modric, Perisic, Brozovic, Mandzukic (tanto per citarne alcuni) che militano in campionati importanti come quello italiano e spagnolo.

A proposito di ciò, val la pena ricordare che diversi calciatori stranieri che militano nel campionato italiano hanno lasciato il segno a cominciare proprio dagli italiani Perisic e Mandzukic che hanno regalato, con i loro gol, la storica finale ai croati in una difficile partita contro l’Inghilterra terminata ai tempi supplementari.

(Foto dal sito della Fifa)

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Data:

17 Luglio 2018