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LA CANNABIS NON E’ PERICOLOSA

cms_20318/apertura.jpgNel solco tracciato dal precedente articolo di questa rubrica(*), segnaliamo come la Commissione ONU sia intervenuta ad eliminare la cannabis dalla Convenzione Unica sugli Stupefacenti del 1961, rimarcando le proprietà mediche della stessa. La convenzione del 1961, chiaramente diretta al divieto di produzione e commercializzazione di sostanze stupefacenti, affida al Consiglio Economico e Sociale della Nazioni Unite il compito di aggiornare la lista, inserendo o eliminando sostanze, anche su segnalazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’OMS, sul punto, nel Gennaio 2019 si era già espressa favorevolmente per questa eliminazione, e così la Commissione Narcotici dell’ONU, con 27 Paesi a favore, 25 contro e 1 astenuto, ha seguito il parere dell’OMS. Europa, Nord e Sud America quasi compatti hanno votato per l’esclusione, Asia e Africa per mantenere il divieto. A fare la differenza sarebbero le scoperte circa le proprietà mediche per la cura del morbo di Parkinson, dell’epilessia e per talune manifestazioni dolorose dovute al cancro. In Italia, con sentenza 12348/2020, la Cassazione ha concluso che non è reato coltivare cannabis se il fine è l’uso personale. E qui vi sono e vi saranno oceani di pareri e contrasti sul concetto di “uso personale”, (persino nella stessa sentenza della Cassazione!) ma questa è un’altra storia, una delle tante dove si manifesta più forte che mai la tendenza al piacere che deriva dalla disquisizione quasi astratta, originata certamente dalla cultura greco-romana (e bizantina). Quel che più conta, in ogni caso, è che anche questa iniziativa della Commissione ONU si inserisce in una corrente “liberalizzatrice” che percorre prevalentemente gli Stati occidentali. C’è quindi da aspettarsi che in questa corrente ci finisca un po’ tutto, anche le sostanze che, pur non avendo proprietà mediche, con il passare del tempo saranno ritenute dalla coscienza collettiva non pericolose o sottoposte al libero consumo di adulti informati sui rischi che corrono. Come per il fumo di sigaretta e per l’alcool. Staremo a vedere.

* LA CORTE UE: IL “CANNABIDIOLO” E’ LIBERO – Se non v’è certezza di nocività il commercio non va limitato

https://internationalwebpost.org/contents/LA_CORTE_UE:_IL_-quot;CANNABIDIOLO-quot;_E-rsquo;_LIBERO_20242.html#.X9bRB9hKiR8

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14 Dicembre 2020