La variabile “Capitalizzazione di mercato, % del PIL” nel Global Innovation Index (GII) misura il valore totale delle azioni di una nazione in rapporto al suo Prodotto Interno Lordo (PIL). Rappresenta la dimensione e la maturità del mercato azionario di un Paese rispetto alla sua economia complessiva. Una percentuale elevata indica un mercato finanziario sviluppato e integrato, dove le aziende possono raccogliere capitali per finanziare la crescita e l’innovazione. Questa variabile è importante nel contesto del GII perché riflette la capacità di un’economia di supportare l’innovazione attraverso i mercati dei capitali. Un mercato azionario ben funzionante permette alle imprese di accedere a risorse finanziarie per investimenti in ricerca e sviluppo, acquisizione di tecnologie avanzate e espansione internazionale. In questo modo, la capitalizzazione di mercato può essere vista come un indicatore indiretto del potenziale innovativo di un Paese. D’altro canto, una bassa capitalizzazione di mercato rispetto al PIL potrebbe suggerire una limitata capacità di raccogliere capitali attraverso il mercato azionario, il che potrebbe frenare la crescita delle imprese innovative. In definitiva, questa variabile offre una prospettiva sul ruolo del sistema finanziario nel facilitare l’innovazione e la competitività economica a livello globale.
La Capitalizzazione di Mercato in Percentuale del Pil nel 2022. I dati relativi alla capitalizzazione di mercato rispetto al PIL per il 2022 mostrano notevoli differenze tra i Paesi, riflettendo la diversa maturità e sviluppo dei mercati finanziari a livello globale. Questa variabile misura il valore totale delle azioni di una nazione in relazione al suo Prodotto Interno Lordo (PIL), fornendo un indicatore del peso del mercato azionario nell’economia complessiva. Hong Kong e Sudafrica si distinguono con una capitalizzazione del mercato pari al 100% del PIL. Questi Paesi hanno mercati finanziari fortemente sviluppati, che sono integrati con l’economia globale e servono come hub per il commercio e gli investimenti internazionali. Hong Kong, in particolare, beneficia del suo ruolo di centro finanziario globale, attraendo investimenti da tutta l’Asia e fungendo da porta d’accesso alla Cina. Il Sudafrica, il mercato finanziario più sviluppato dell’Africa, mostra una forza notevole, nonostante le sfide economiche interne. L’Iran sorprende con un livello di capitalizzazione del mercato al 96,5% del PIL, riflettendo l’importanza del mercato azionario locale nonostante le sanzioni economiche internazionali. Questo dato potrebbe essere influenzato dalla limitata capacità delle imprese iraniane di accedere a capitali esteri, spingendole a fare maggior affidamento sui mercati interni. L’Arabia Saudita (89,2%) e la Svizzera (89,1%) hanno anch’essi mercati finanziari fortemente integrati con le loro economie. L’Arabia Saudita ha beneficiato di una crescente apertura del suo mercato azionario agli investitori internazionali, mentre la Svizzera è nota per la stabilità e la solidità del suo settore finanziario. Stati Uniti (62,5%) e Canada (51,4%) riflettono mercati azionari sviluppati, anche se il loro peso relativo rispetto al PIL è inferiore rispetto ai Paesi in cima alla classifica. Negli Stati Uniti, il mercato azionario è tra i più grandi e liquidi al mondo, con una vasta gamma di settori industriali rappresentati, che facilita il finanziamento delle imprese e la raccolta di capitali. Il Regno Unito (47,2%) e il Giappone (44,8%) seguono con capitalizzazioni di mercato simili, rappresentando economie mature che fanno ampio uso dei mercati finanziari per sostenere la crescita delle loro imprese. Tra i Paesi emergenti, India (32,7%), Cina (23,5%) e Vietnam (22,4%) mostrano livelli di capitalizzazione di mercato che stanno crescendo rapidamente, anche se ancora distanti dalle economie più sviluppate. Questi Paesi stanno aumentando la loro capacità di attirare investimenti azionari grazie a riforme economiche e all’espansione dei settori privati. In molti Paesi emergenti, il mercato azionario rappresenta una quota ancora relativamente piccola dell’economia, ma il trend di crescita è forte. India, in particolare, ha visto un’espansione significativa dei suoi mercati finanziari negli ultimi decenni, alimentata da riforme economiche e una classe media in crescita. Diversi Paesi, come Italia (9,8%), Turchia (9,5%), e Portogallo (10,9%), mostrano un basso rapporto tra capitalizzazione di mercato e PIL. In questi casi, ciò potrebbe riflettere un sistema finanziario meno dipendente dai mercati azionari e più orientato verso altre forme di finanziamento, come il credito bancario. Germania (19,6%), nonostante sia una delle economie più forti al mondo, ha un rapporto relativamente basso di capitalizzazione di mercato rispetto al PIL. Questo può essere attribuito alla predominanza di grandi imprese familiari o alla preferenza per il finanziamento bancario, una caratteristica del modello economico tedesco. In fondo alla classifica troviamo Paesi come Ucraina (1,5%), Romania (3,6%), e Nigeria (3,8%), dove la capitalizzazione di mercato rispetto al PIL è estremamente bassa. In questi casi, il mercato azionario gioca un ruolo marginale nell’economia, a causa di instabilità politica, mancanza di fiducia degli investitori o assenza di una solida infrastruttura finanziaria. La capitalizzazione di mercato rispetto al PIL è un indicatore chiave della maturità e dell’integrazione di un’economia nei mercati finanziari globali. Paesi con un’alta capitalizzazione di mercato tendono ad avere economie aperte e dinamiche, capaci di attrarre investimenti e finanziare innovazioni. D’altro canto, Paesi con mercati azionari poco sviluppati spesso devono affrontare sfide significative per sostenere la crescita delle imprese e attirare capitali esteri. Le riforme economiche, la stabilità politica e il miglioramento delle infrastrutture finanziarie potrebbero giocare un ruolo cruciale nell’espansione dei mercati azionari nei Paesi con basse capitalizzazioni rispetto al PIL.
La Capitalizzazione di Mercato in Percentuale del Pil tra il 2013 ed il 2022. I dati relativi alla capitalizzazione di mercato rispetto al PIL tra il 2013 e il 2022 rivelano cambiamenti significativi, sia in positivo che in negativo, nei mercati finanziari di diversi Paesi. Questa metrica misura il valore totale delle azioni di una nazione in rapporto al Prodotto Interno Lordo (PIL), fornendo un’indicazione della rilevanza del mercato azionario all’interno dell’economia. Iran ha registrato l’incremento più impressionante, con un aumento del 972,22%, passando da una capitalizzazione di mercato rispetto al PIL del 9% nel 2013 al 96,5% nel 2022. Questo cambiamento potrebbe essere il risultato di un’espansione del mercato azionario locale in un contesto in cui il Paese è relativamente isolato a causa delle sanzioni internazionali, spingendo le imprese a fare maggiore affidamento sui mercati domestici per raccogliere capitali. Altri Paesi con forti aumenti includono Vietnam (+224,64%) e Arabia Saudita (+219,71%). Vietnam ha beneficiato di riforme economiche e della crescita del settore privato, mentre Arabia Saudita ha visto una maggiore apertura del suo mercato azionario agli investitori internazionali e ha lanciato ambiziosi piani di diversificazione economica, come parte del progetto Vision 2030. Paesi come Giappone (+56,10%), Svizzera (+32,20%), e Stati Uniti (+25,75%) hanno visto incrementi meno drastici, ma comunque significativi. Questi Paesi già possiedono mercati azionari ben sviluppati e integrati nell’economia globale. La crescita della capitalizzazione di mercato è quindi più moderata, ma riflette comunque una continua espansione e stabilità finanziaria. In Europa, Belgio (+33,02%) e Francia (+29,00%) hanno registrato incrementi rilevanti, indicando che i loro mercati azionari continuano a essere una parte vitale delle loro economie. Diverse economie emergenti e sviluppate hanno registrato lievi cali nella capitalizzazione di mercato rispetto al PIL. Australia (-1,69%) e Canada (-1,72%) hanno mostrato leggeri cali, probabilmente dovuti a fluttuazioni del mercato o cambiamenti nel PIL più che a una reale riduzione della capitalizzazione di mercato. Italia e Cina hanno avuto diminuzioni marginali, rispettivamente del -6,52% e -6,82%. Questo potrebbe riflettere una combinazione di fattori, tra cui la crescita più lenta del mercato azionario rispetto al PIL o una preferenza per il finanziamento bancario rispetto ai mercati finanziari. Alcuni Paesi hanno visto drastici cali nella loro capitalizzazione di mercato. Luxembourg (-53,49%) e Jordan (-60,58%) hanno registrato significative riduzioni. Questi cali potrebbero essere legati a una ridotta attività nel mercato azionario o a difficoltà economiche che hanno influenzato la fiducia degli investitori. Anche economie emergenti come Sri Lanka (-54,84%), Colombia (-51,92%), e Cile (-44,59%) hanno visto una diminuzione rilevante. Questi cali possono essere attribuiti a instabilità politica, crisi economiche, o difficoltà nel mantenere l’attrattiva dei loro mercati azionari per gli investitori globali. Ucraina (-79,17%) ha registrato uno dei cali più drastici, probabilmente a causa dell’instabilità politica e del conflitto in corso, che hanno gravemente compromesso la capacità del Paese di attrarre investimenti e sostenere il mercato azionario. I dati mostrano che la capitalizzazione di mercato rispetto al PIL può variare drasticamente in risposta a una vasta gamma di fattori, tra cui riforme economiche, stabilità politica, fluttuazioni del mercato e politiche governative. Mentre alcuni Paesi, come Iran, Vietnam, e Arabia Saudita, hanno visto una notevole crescita, altri, come Ucraina, Giordania, e Sri Lanka, hanno subito drastici cali. Questi cambiamenti sottolineano l’importanza di un ambiente economico stabile e di politiche favorevoli agli investimenti per sostenere lo sviluppo del mercato azionario e la crescita economica complessiva.
Conclusioni. In media il valore della capitalizzazione di mercato in percentuale del PIL è aumentato dello 0,78% tra il 2013 ed il 2022 ovvero passando da 23,90% fino al 24,00%. I paesi top performers sono Iran con +972,22%, Vietnam con +224,64%, Arabia Saudita con +219,71%, Emirati Arabi Uniti con +99,19%, Irlanda con +84,21%. I worse performers sono lo Sri Lanka con -54,84%, Costa d’Avorio con -59,35%, la Giordania con -60,58%, Serbia con -64,71%, Ucraina con -79,17%.
Performance | Countries | 2013 | 2022 | Var Ass | Var Per |
Top Performance | Iran, Islamic Rep. | 9 | 96,5 | 87,5 | 972,22 |
Vietnam | 6,9 | 22,4 | 15,5 | 224,64 | |
Saudi Arabia | 27,9 | 89,2 | 61,3 | 219,71 | |
United Arab Emirates | 12,3 | 24,5 | 12,2 | 99,19 | |
Ireland | 7,6 | 14 | 6,4 | 84,21 | |
Worse Performance | Sri Lanka | 15,5 | 7 | -8,5 | -54,84 |
Cote d’Ivoire | 12,3 | 5 | -7,3 | -59,35 | |
Jordan | 44,9 | 17,7 | -27,2 | -60,58 | |
Serbia | 8,5 | 3 | -5,5 | -64,71 | |
Ukraine | 7,2 | 1,5 | -5,7 | -79,17 |