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La Commissione Europea “gela” Renzi: Italia in Recessione 2015-2016

Arriva da Bruxelles un vento gelido per il Premier Matteo Renzi e per l’Italia intera. Malgrado le più ottimistiche aspettative e le misure per stimolare la ripresa economica previste nella Legge Finanziaria 2015 (in queste ore in discussione alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati), il sistema economico italiano almeno per i prossimi due anni non sembra avere serie prospettive di ripresa.

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La Commissione Europea ha aggiornato e diffuso ieri mattina le stime di crescita per l’Eurozona e per i singoli 18 paesi membri. Nell’intera Area Euro, la crescita del PIL sarà di appena lo 0,8% per quest’anno e dell’1,1% nel 2015. A maggio, le previsioni erano rispettivamente del +1,2% e +1,7%. Nel 2017, la crescita potrebbe essere dell’1,7%.

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L’Eurozona dunque ancora in recessione, la terza dal 2008. Lo confermano i dati sulla produzione industriale ad agosto, che nell’unione monetaria è scesa dell’1,9% su base annua e dell’1,8% rispetto a luglio.

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L’inflazione continuerà a restare ben al di sotto del target di medio termine del 2% fissato dalla BCE. Si attesterà allo 0,8% nel 2015, per accelerare all’1,5% nel 2016. La BCE stima una crescita media dei prezzi rispettivamente dell’1,1% e dell’1,4%. La disoccupazione dovrebbe scendere dai massimi dell’11,6% toccati quest’anno all’11,3% nel 2015 e al 10,8% nel 2016, ma restando su livelli molto alti. Molto bene l’Irlanda, che nel triennio 2014-2016 dovrebbe crescere rispettivamente del 4,6%, 3,6% e del 3,7%.

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Intanto, giovedì 6 Novembre, si terrà la riunione mensile del consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce). Come di consueto, l’attenzione degli operatori sarà rivolta soprattutto alle dichiarazione che verranno fatte dal governatore Mario Draghi durante la conferenza stampa che segue la decisione sui tassi di interesse.

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Quando e se arriverà il QE dipenderà molto dai dati in uscita nelle prossime settimane“, sostengono da Credit Suisse, secondo cui l’Eurotower si impegnerà in QE all’inizio del prossimo anno. In questo contesto i listini europei si muovono sotto la parità: a Parigi il Cac40 cede lo 0,4% a 4.216,23 punti, mentre il Dax di Francoforte perde lo 0,39% a 9.290,3 punti. In lieve flessione anche il Ftse 100 che lascia sul terreno lo 0,21% a 6.532,7. A Piazza Affari l’umore è decisamente più negativo: a Milano l’indice Ftse Mib scivola dell’1,12% a 19.561,59.

Italia per il terzo anno consecutivo in recessione

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Amare sorprese per l’Italia: l’ economia resterà in recessione quest’anno, quando il pil è atteso in contrazione dello 0,4%, più del -0,3% previsto dal governo Renzi e dall’Istat. Nelle previsioni di maggio, la Commissione europea aveva stimato una crescita dello 0,6%. Male anche il 2015, quando il pil dovrebbe crescere di appena lo 0,6% contro il +1,2% precedentemente atteso. Accelerazione della crescita nel 2016 al +1,1%. Il deficit pubblico dovrebbe attestarsi al 3% del pil quest’anno (2,9% la stima del governo italiano), per scendere al 2,7% nel 2015 e al 2,2% nel 2016. A maggio, Bruxelles stimava un rapporto tra deficit e pil per l’anno in corso al 2,6%. Il debito pubblico dovrebbe salire ancora nel 2014, contrariamente alle attese del nostro governo: passerà dal 132,2% di quest’anno al 133,8% dell’anno prossimo, per scendere al 132,7% nel 2016. Quanto all’inflazione, le nuove proiezioni vedono un +0,2% per l’anno in corso, un’accelerazione allo 0,5% nel 2015 e un +2% nel 2016.

Per i prossimi due anni la disoccupazione resta stabile

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I dati sono negativi anche sul fronte della disoccupazione, perché il tasso di coloro che cercano e non trovano lavoro in Italia è atteso stabile al 12,6% nel 2015 (stesso livello del 2014), per scendere solamente al 12,4% nel 2016. Per la Commissione, si tratta di un “livello storicamente alto”, con la possibilità che duri nel tempo. Ieri, l’Istat aveva pubblicato cifre simili, ma con un miglioramento decimale atteso al 2016, anno in cui la disoccupazione nel nostro paese resterebbe sopra il 12% al 12,1%.

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Data:

5 Novembre 2014