Se dovessi elencare tutte le volte in cui mi sono data la zappa sui piedi da sola, di sicuro riempirei un quaderno. A volte ci lanciamo come ami nella bocca del pesce, in maniera del tutto irresponsabile e senza pensare alle conseguenze. Mica ci accorgiamo che siamo vittime del nostro modo di fare. Quasi a cercare delle emozioni inaspettate e a volerci fare del male, sapendo di cadere su una lastra di cemento, andiamo avanti imperterriti. Così perdiamo lo sguardo in un mare fatto di superficialità e incapacità, perdendo tempo con chi non ci merita. Buttarsi via capita a tutti, è lo scoglio da superare per ritrovare l’autostima. Però è dura da vivere, significa concentrare le proprie attenzioni sui limiti personali e fare un salto enorme per riconquistarsi. E’ un lavoro che spesso si trascura a causa dell’irrequietezza interiore, un male difficile da curare per chi è abituato al dolore. Ciascuno ha i suoi demoni da affrontare, spesso dovuti a esperienze passate o inesperienza di vita. Sta di fatto che il salto verso il buio prima o poi va fatto, da soli o in compagnia, e non v’è dubbio che sia un gesto liberatorio verso il passato.
Dire addio a degli schemi prefissati è doveroso per raggiungere la felicità personale: dietro ad ogni scelta c’è un passo enigmatico. Rimanere inerti a guardare mentre il tempo passa inesorabile pare una decisione infelice da morire. Eppure in molti lo fanno quotidianamente. S’alzano con il pensiero di quel che fu, vanno a dormire con l’idea di ciò che sarà; e l’oggi invece? Dove lo mettiamo? Cercando la sicurezza del domani, si perde la bellezza del qui e adesso, il godere di qualcosa di presente al momento giusto. Ecco perché bisogna darsi da fare e cercare l’equilibrio necessario per assaporare ogni attimo della vita, dal risveglio mattutino al sonno profondo della notte. Rimuginare sugli errori conduce a un malessere insaziabile, figlio del nostro tempo. Sbagliare è legittimo, ci vuole il senso pratico di ritrovarsi con amore e percorrere la strada della vita. L’errore è maestro, noi siamo discepoli e continuiamo a cadere finché non impariamo. Dopo la strada è in discesa! Questo è il bello dell’esistenza: un attimo prima piangi, il momento successivo capisci l’insegnamento e diventi consapevole del fatto che la tua felicità dipende, in gran parte, da te.