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LA FIDUCIA NEI PARTITI NELLE REGIONI ITALIANE

cms_33174/istat-logo.jpgL’Istat calcola il valore della fiducia nei partiti nelle regioni italiane.

I dati fanno riferimento al punteggio medio di fiducia nei partiti (in una scala da 0 a 10) espresso dalle persone di 14 anni e più.

I dati fanno riferimento alle regioni italiane nel periodo tra il 2011 ed il 2022.

La fiducia nei partiti nei partiti e nelle regioni italiane nel 2022. La Campania e la Puglia sono al primo posto per valore della fiducia nei partiti nelle regioni italiane con un valore di 3,7 unità. Segue il Lazio al terzo posto con un valore di 3,6 unità. A metà classifica vi sono la Calabria con un valore di 3,4 unità, seguita dal Trentino Alto Adige e dal Molise con un valore pari a 3,3 unità. Chiudono la classifica l’Umbria con un valore di 3,1 unità, seguita dalla Valle d’Aosta con un valore di 3 unità e dalla Sardegna con un valore di 2,8 unità.

Ranking delle regioni italiane per valore della variazione percentuale della fiducia nei partiti tra il 2011 ed il 2022. L’Abruzzo è al primo posto per variazione percentuale della fiducia nei partiti tra il 2011 ed il 2022 corrispondente ad un valore di +41,67% pari ad una variazione da 2,4 unità fino a 3,4 unità. Segue l’Emilia Romagna con un valore di +40,00% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 2,5 fino ad un valore di 3,5. Al terzo posto la Puglia con un valore di +37,04% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 2,7 unità fino ad un valore di 3,7 unità. A metà classifica vi è la Campania con un valore pari a +27,59% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 2,9 unità fino ad un valore di 3,7 unità. Segue la Sardegna con un ammontare pari a 27,27% corrispondente ad una variazione da 2,2 unità fino ad un valore di 2,8 unità. Di seguito la Toscana con una variazione pari a +25,93% corrispondente ad una variazione da 2,7 unità fino a 3,4 unità. Tra le ultime regioni vi è la Liguria con un valore pari a +13,33% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 3,00 fino a 3,40 unità. Segue l’Umbria con un valore di +10,71% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 2,8 unità fino ad un valore di 3,1 unità. La Valle d’Aosta chiude la classifica con un valore pari a +7,14% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 2,8 unità fino ad un valore di 3 unità. Considerando il valore medio, possiamo verificare che il valore della fiducia nei partiti è cresciuto di un ammontare pari a 24,62% tra il 2011 ed il 2022.

La fiducia nei partiti nelle macro-regioni italiane tra il 2011 ed il 2022. Il valore della fiducia nei partiti è cresciuto in tutte le macro-regioni italiane. In modo particolare tale valore è cresciuto del 28,00% nel Nord, del 19,23% nel Nord-Ovest, del 28,00 nel Nord-Est, del 29,63% nel Centro, del 34,62% nel Mezzogiorno, del 33,33% nel Sud e del 34,78% nelle Isole. I dati mostrano che la fiducia nei partiti tende a crescere di più sia in valore assoluto che in valore percentuale nelle macro-regioni meridionali rispetto alle macro-regioni settentrionali.

Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Di seguito presentiamo una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. I dati mostrano la presenza di due clusters ovvero:

  • Cluster 1: Sicilia, Veneto, Sardegna, Marche, Valle d’Aosta, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Umbria, Piemonte, Basilicata, Lazio, Molise;
  • Cluster 2: Campania, Trentino Alto Adige, Calabria, Liguria, Toscana, Puglia, Emilia Romagna.

Dal punto di vista dell’ordinamento dei clusters risulta che il valore del cluster 2 è superiore rispetto al valore del cluster 1, ovvero C2>C1. Possiamo notare che le regioni del cluster 2 sono molto eterogenee e comprendono regioni meridionali come per esempio la Campania, regioni del centro come la Toscana, e del Nord come il Trentino Alto Adige. Pertanto possiamo notare che le regioni del Cluster 2 sono eterogenee dal punto di vista economico, sociale, culturale e geografico. Tuttavia, tali regioni risultano essere accumunate dall’avere degli elevati livelli di fiducia nei confronti dei partiti. Anche le regioni del Cluster 1, allo stesso modo delle regioni del Cluster 2, sono molto eterogenee. Tuttavia possiamo notare che tra le regioni del cluster 1 vi sono delle regioni che hanno un reddito pro-capite molto elevato come per esempio Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia.

Conclusioni. La fiducia nei partiti è cresciuta in tutte le regioni e macro-regioni italiane tra il 2011 ed il 2022. Nello specifico, la fiducia nei partiti tende ad essere più elevata nelle regioni meridionali rispetto alle regioni del Centro-Nord. Il livello più basso di fiducia nei partiti viene comunque registrato nelle Isole. Tuttavia, per una corretta valutazione dell’indicatore dobbiamo considerare che i valori che vengono attribuiti dalla popolazione sono comunque molto bassi. Infatti, l’indicatore varia idealmente tra 0 e 10. La popolazione nella migliore delle ipotesi ha attribuito un valore della fiducia nei partiti pari ad un ammontare di 3,60 unità, ovvero abbondantemente al di sotto della sufficienza. Ne deriva che la popolazione manifesta un senso di insoddisfazione nei confronti dei partiti nelle varie regioni italiane anche se tale valore risulta essere cresciuto, rimane comunque essenzialmente basso rispetto alla scala di riferimento. La bassa fiducia nei confronti dei partiti da parte della popolazione dipende sicuramente dalla cattiva gestione dei partiti. Infatti il management dei partiti appare oscuro sia quando rivolto alla dimensione della gestione interna sia quando i partiti diventano maggioritari e pertanto vengono investiti dell’amministrazione dello Stato. La mancanza di trasparenza circa le metodologie che portano i partiti a scegliere i candidati delle elezioni e la classe dirigente potrebbe avere un impatto negativo sulla fiducia nei confronti dei partiti da parte dei cittadini. Inoltre, il familismo, il clientelismo e l’affarismo che caratterizzano la gestione dei partiti soprattutto nel caso di vittoria delle elezioni, fa percepire i partiti come dei comitati d’affari chiusi che non si interessano della popolazione. Ovvero i partiti vengono ancora percepiti essenzialmente come delle caste chiuse da parte della popolazione che infatti esprime una fiducia in un voto 3,6 su 10 nella migliore delle ipotesi, a livello di macro-regione. Dal punto di vista politico è necessario sottolineare il fallimento del Movimento 5 Stelle nel tentativo di combattere la “casta”. Dal punto di vista legislativo è necessario considerare la mancanza di una legge sui partiti che si rende sempre più urgente visto il ruolo che le organizzazioni partitiche svolgono nel mediare tra le istanze dei cittadini e le istituzioni pubbliche.

Infine, dal punto di vista dell’assetto istituzionale occorre rilevare che le democrazie che hanno maggiore stabilità tendono ad avere dei partiti che sono anch’essi stabili. Si pensi alla contrapposizione tra Democratici e Repubblicani in Usa che dura dalla fondazione dello Stato, oppure alla sostanziale struttura a tre partiti in UK, o anche al partito socialdemocratico tedesco che opera dal 1863. In Italia tra i partiti presenti in parlamento il più “anziano” è il PD costituito nel 2007, Il Movimento 5 stelle nel 2009, il partito di maggioranza relativa ovvero Fratelli d’Italia è stato costituito nel 2012, Forza Italia nel 2013 e l’attuale Lega, che non è più Lega Nord, è stata istituita nel 2017. Inoltre a questi partiti si sommano tanti altri partiti e partitini che certamente danno la sensazione di semplici comitati d’affari ed elettorali.

Tuttavia, poiché l’astensionismo è un fenomeno in preoccupante crescita nelle elezioni italiani, sarebbe necessario introdurre una legge sui partiti anche per stabilire delle attività ovvero degli outputs che i partiti dovrebbero produrre nei confronti della popolazione. Infatti, un’altra motivazione che potrebbe sostenere la bassa fiducia degli italiani nei confronti dei partiti consiste nel fatto che i partiti vengono percepiti come organizzazioni inutili che non producono beni o servizi di una qualche utilità.

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Data:

18 Gennaio 2024