La Figc sta facendo proprio di tutto per cercare di salvare quel che resta di una stagione davvero unica nel suo genere. E lunedì, con il via libera agli allenamenti di gruppo, sarà registrato un altro piccolo passo in avanti verso la ripresa del campionato. Un lasciapassare troppo importante per la Federcalcio che ha dovuto accettare, senza ribattere, il nuovo protocollo imposto dal Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile.
Insomma si sta cercando di andare avanti con la speranza di poter terminare il campionato anche se, su diversi temi, non c’è grande compattezza neppure all’interno del mondo del calcio.
Anche sulla questione dei maxi ritiri, per esempio, c’è una posizione differente tra l’Aic (Associazione Italiana Calciatori) e l’Asso-agenti che, invece, li considera – si legge sulla Gazzetta dello Sport – come un’ulteriore tutela sanitaria del calciatore. Allo stesso modo, anche sulla ripresa del campionato, non tutti i protagonisti del calcio – presidenti, calciatori, allenatori, tifosi, arbitri – sembrerebbero a favore. Tuttavia si va avanti ugualmente. Anzi la Federcalcio si tutela e chiede aiuto alla Procura Federale affinché possa vigilare sul rispetto dei protocolli sanitari.
“La FIGC – si legge in una nota ufficiale – ha attivato da oggi un pool ispettivo della Procura Federale, con il compito di verificare il rispetto delle indicazioni contenute nei Protocolli sanitari della Federazione, così come approvati dalle autorità di Governo. Il pool, alle dirette dipendenze del Procuratore, verificherà che gli allenamenti dei club professionistici ad oggi individuali e dal 18 maggio di gruppo, vengano svolti secondo quanto previsto dai Protocolli indicati”.
Una novità importante che la dice lunga sulla necessità che il campionato almeno inizi. Poi che il torneo possa terminare, così come da programma, dipenderà da una serie di fattori, tra cui il coronavirus e il protocollo particolarmente rigido.
CAMPIONATI ESTERI – La stessa diversità di opinione, rispetto alla ripresa del campionato, vige anche nel resto d’Europa dove le autorità governative e sanitarie hanno preso strade diverse, se non del tutto opposte. La prima a tornare in campo, intanto, sarà la Germania, pronta a riaprire i battenti sabato 16 maggio. Poi, il 23 maggio, sarà la volta dell’Ungheria e il 29 quello della Danimarca. Il 2 giugno, invece, dovrebbe esordire il campionato austriaco, il 4 la Liga Nos portoghese, il 5 la Parva Liga bulgara, mentre il 6 potrebbero partire Grecia e Croazia. A seguire, invece, dovrebbero esserci l’Italia, l’Inghilterra, la Norvegia, la Svezia e la Spagna in una data compresa tra il 12 e il 20 giugno.
C’è incertezza, invece, in Slovenia e in Scozia, mentre Finlandia e Irlanda dovrebbero ritornare in campo tra fine giugno e inizio di luglio. Ma ci sono anche paesi come l’Olanda, il Belgio e la Francia che hanno sospeso definitivamente i loro campionati.
Come si può notare, dunque, anche nel panorama europeo sono state fatte scelte diverse, fermo restando il condizionale per la ripresa di tutti i campionati che dipendono pur sempre dal COVID-19.
(Foto da figc.it, assocalciatori.it e adnkronos.com – si ringrazia)