Alzarsi al mattino e spalancare la finestra di ‘Casa della Desaturazione’ per guardare fuori il mondo infinitamente grande, dopo aver appena lasciato la finestra che affaccia nel mondo dell’ infinitamente piccolo, la finestra dei sogni che per tutta la notte è stata aperta.
E’ possibile non perdersi nell’ infinito guardando attraverso una cornice che delimita spazio finito, quel quartino di cielo e terra che connette senza dispersione con l’ illusione angosciosa benefica e tollerabile di essere con-fusi col tutto.
Siamo stati nell’ infinito della psiche, grazie al teatro del sogno ed ora ci affacciamo all’ infinito della vita reale per respirare nuova aria e nuova vita.
Alla radio si ode lo speaker annunciare che il telescopio Sòfia puntato verso la luna ha consentito di scoprire tracce di esistenza di acqua nelle profondità buie di alcuni crateri, inglobata in granellini di materiale vetroso ( 340 grammi per metro cubo ), e che si può immaginare che i primi coloni selenici potranno estrarla per utilizzarla.
Cambiare prospettiva e decidere di cercare più vicino invece che lontanissimo e accorgersi di ritrovare così i genitori che nel momento in cui li guardi ti senti da loro osservato con un sorriso emesso con amore negli anni ‘40 e ’50 dello scorso secolo.
E rispondere al sorriso del pupazzo che attende di giocare con te.
E poi aprire la ‘window’ del computer per guardare gli altri e se stessi e stabilire quel contatto con l’immaginare insieme e sognare insieme, nella cornice del reale.