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LA LEGA DI B PARLA POCO, MA È UNITA E AGISCE IN FRETTA

In attesa di vedere il finale di questa lunga telenovela sulla ripresa del campionato, la vera novità di questo ultimo periodo proviene dalla Serie B. Abbastanza silente in questi ultimi due mesi – rispetto alla Serie A, Lega Pro, Figc e Governo – colpisce il pragmatismo con cui l’Assemblea di B è divenuta ad un risultato chiaro e, allo stesso tempo, condiviso dalle venti società che si sono espresse a favore del ritorno in campo.

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Ma la scelta è maturata soprattutto dopo un attento approfondimento del protocollo – ancora da definire – con tre esperti del settore medico scientifico della Figc e della Lega B: “L’obiettivo – chiarisce nel comunicato stampa il Presidente della Lega di Serie B, Mauro Balata – è quello di tutelare gli interessi degli stessi club e del campionato di Serie B. C’è stata unanimità delle delibere e volontà di ripresa, ma in ragione dell’assenza, al momento, del protocollo si ritiene necessario il decorso per la ripresa degli allenamenti in forma collettiva di un periodo di 10 giorni dalla emanazione del provvedimento governativo per esigenze organizzative e gestionali”.

L’Assemblea di B, dunque, ha deciso per una ripartenza in differita rispetto al provvedimento governativo e, presumibilmente, anche alla Serie A. Un periodo di tempo giustificato dalla complessità di un protocollo sanitario di difficile applicazione anche per gli stessi club di A.

Ma questa notizia colpisce non solo per l’immediatezza della decisione – a cui non eravamo più abituati data l’inconcludenza, in questo periodo, dei diversi protagonisti del calcio – ma anche per la compattezza dei venti club della cadetteria, una coesione che è, invece, mancata all’interno della Lega di Serie A.

Allo stesso tempo la decisione dell’Assemblea è stata inaspettata e per questo, probabilmente, anche sorprendente, soprattutto alla luce di alcune dichiarazioni rilasciate in questi ultimi tempi da alcuni massimi dirigenti del calcio italiano in evidente controtendenza rispetto alla decisione della Lega di B.

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L’ultima in ordine cronologico è stata quella rilasciata – proprio qualche ora prima dell’Assemblea di Serie B – dal Presidente dell’Aic (Associazione Italiana Calciatori), Damiano Tommasi, a Rai News 24: “La ripresa – aveva detto – riguarderebbe solo la Serie A perché le altre categorie non hanno le possibilità di attuare il protocollo”.

Parole smentite, poco dopo, dalla decisione unanime dell’Assemblea di Lega Serie B. Ma in realtà, non è stata l’unica dichiarazione fuorviante in tal senso. Val la pena ricordare alcune dichiarazioni, anche simili, rilasciate sia dal Presidente del Coni, Giovanni Malagò che dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: “Sento parlare di ripartenza del calcio, ma quale calcio? Non esiste solo la Serie A” o “Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A”.

Fino all’Assemblea di Lega, in effetti, sembrava che la ripresa del calcio riguardasse solo la Serie A. Invece si è scoperto che il protocollo potrebbe servire anche alla Serie B. Ma se così fosse, allora, su cosa si basavano queste dichiarazioni?

Perché se c’è la volontà da parte di tutti i club di B di terminare il campionato probabilmente ci sono anche le condizioni e le risorse economiche per poterlo fare.

Fermo restando, tuttavia, che la Lega di B per il momento ha solo espresso la volontà di riprendere – e quindi bisognerà aspettare l’effettivo ritorno in campo – si tratta di una situazione che fa quanto meno riflettere sulla reale conoscenza del calcio italiano da parte delle autorità sportive e governative. Ammesso, però, che la Serie B scenda realmente in campo.

(Foto da legab.it e adnkronos.com Fotogramma Ipa – si ringrazia)

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Data:

18 Maggio 2020