“Si tratta di una vera e propria rivoluzione a partire dal titolo non più delitti contro il sentimento per gli animali ma delitti contro gli animali che diventano oggi il soggetto che merita la tutela giuridica, così come prescritto dalla nostra Costituzione e così com’è giusto”… Così si esprime l’on. Vittoria Brambilla che da sempre è impegnata nella difesa e tutela degli animali dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati della proposta di legge che inasprisce le pene in caso di maltrattamenti.
Chi uccide un animale rischierà 4 anni di carcere con multa €60.000,00, chi maltratta un animale fino a 2 anni di carcere con €30.000,00 di multa e sono previste pene più severe per chi sfrutta gli animali in spettacoli; per chi li sottopone a combattimenti sono previsti 4 anni di carcere. Verrà punito anche chi soltanto assiste a questi “spettacoli indecenti”.
Finalmente è previsto un divieto nazionale di detenere un cane alla catena.
Viene definita una svolta storica di cui l’on. Brambilla si ritiene soddisfatta come lo sono tutti coloro che negli ultimi mesi hanno manifestato contro gli episodi di violenza che si erano verificati con troppa frequenza nel nostro Paese.
Tante sono state le manifestazioni per chiedere pene più severe per chi maltratta un animale e misure preventive al fine di evitare gli episodi di violenza.
L’approvazione della nuova legge lascia però scontenti molti animalisti, come l’on. Francesco Emilio Borrelli e l’attivista Enrico Rizzi, anch’essi impegnati nella difesa degli animali che chiedevano una maggiore tutela degli orsi e dei cavalli e di affrontare argomenti come lo sfruttamento degli animali nei circhi.
Sono scontenti anche i numerosi volontari che tutti i giorni hanno a che fare con il complesso mondo della difesa degli animali: dalle segnalazioni di maltrattamenti spesso inascoltate dalle asl territoriali, alla burocrazia “tutta italiana” che si distingue sempre dal resto del mondo per la “lentezza” delle procedure di sequestri e relazioni da fare e depositare, alle denunce ed i processi che spesso subiscono proprio coloro che sottraggono gli animali per salvarli da situazioni “orribili”, ed infine alle spese veterinarie che si devono pagare per alleviare sofferenze o salvare la vita di questi essere senzienti.
Ritengo che il volontariato di qualsiasi genere debba essere di supporto allo Stato ma non debba sostituirlo. Ed il volontariato in difesa degli animali, ad oggi, sostituisce ancora completamente lo stato.
La legge approvata prevede delle pene più severe in tutela degli animali ma bisognerebbe ritoccare tutto il sistema legislativo sull’essere animale… e per questo, purtroppo, ci vorrà ancora molto tempo.
Gli abitanti del nostro Paese sta acquisendo consapevolezza dei problemi che ancora oggi devono affrontare gli amanti di animali ma è ancora molto “lontana” da quei paesi, soprattutto nordici, che hanno da anni regolamentato ogni settore del mondo animale.
Nella speranza che la legge Brambilla sia l’inizio di un vero cambiamento storico chiedo di continuare a segnalare episodi di maltrattamenti ed intervenire per aiutare gli animali in difficoltà.