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LA LETTERA DI KIM JONG-UN

Auguro sinceramente a tutte le famiglie del Paese maggiore felicità e buona salute, anche nel nuovo anno lavorerò sodo per anticipare la nuova era in cui gli ideali e i desideri del nostro popolo diventeranno realtà”. Parola di Kim Jong-un. Il leader nordcoreano ringrazia il suo popolo in questi “tempi difficili” con una lettera scritta a mano e pubblicata in occasione del nuovo anno, a pochi giorni dal fondamentale congresso del Partito del Lavoro. Quest’ultimo, il primo in cinque anni, fisserà gli obiettivi economici della Corea del Nord per il 2021 e si terrà all’inizio del mese. “Ringrazio le persone per aver invariabilmente riposto fiducia in noi e aver sostenuto il nostro Partito anche nelle occasioni difficili”. Kim Jong-Un fa molto probabilmente riferimento alle difficoltà economiche portate dalle sanzioni internazionali e dalle stringenti misure contro il Covid-19. I mezzi di comunicazione di massa sudcoreani hanno evidenziato il fatto che sia la prima volta dal 1995 che un leader dell’altra Corea invia un lettera di Capodanno al popolo: l’ultima proveniva da Kim Jong-il, padre dell’attuale capo di stato in carica. Che, nella giornata di ieri, è andato in visita al mausoleo dove riposano i corpi del padre e del nonno, come tradizione vuole.

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Il messaggio che apre quest’anno è stato diffuso al termine di una cerimonia che ha dato il suo commiato al 2020 con fuochi d’artificio, canti e balli in piazza Kim Il-Sung a Pyongyang. Fortunatamente non è stato registrato alcun caso di positività al coronavirus sul territorio. Consuetamente Kim Jong-Un si rivolge ai suoi concittadini in un discorso televisivo del primo dell’anno in cui illustra la politica che intende perseguire nei giorni venturi, ma già l’anno passato aveva rotto con la tradizione, optando per parlare il 31 dicembre durante una sessione plenaria del Partito.

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Prima si è accennato a “tempi difficili”, e non è un’espressione fuori luogo: in carica come capo di stato della Corea del Nord dal 2011, Kim Jong-Un sta affrontando le sfide più complicate del suo governo durato attualmente nove anni. La motivazione non può che essere la pandemia. Ma ad essa si aggiungono i diversi disastri naturali della scorsa estate e le sanzioni provenienti dagli Stati Uniti, che hanno condotto ad un vicolo cieco diplomatico per quanto riguarda il programma nucleare. Inoltre la Cina, principale partner commerciale di Pyongyang, ha chiuso i suoi confini a causa della pandemia con conseguente danneggiamento dell’economia. La deduzione che ne consegue è che il popolo può essere il motore dell’economia, e la lettera di ieri non può che essere una conferma. I prossimi mesi sveleranno se il treno coreano si sarà incanalato sui giusti binari.

Data:

1 Gennaio 2021